I poetici rampini nel culo di Just Cause 3 (aka KENOBIT GOTY)
Just Cause 3 è il mio gioco dell'anno. È uscito a fine anno, ma insomma, chissene, è ancora il 2015, quindi vince il prestigiosissimo (?) premio Kenobit GOTY. Dico che è il mio gioco dell'anno per una questione di onestà: ci sono stati giochi più colti, più profondi, più innovativi, più fighetti… ma l'unico che mi ha incollato al monitor per venti ore in due giorni è stato lui. Non è un gioco perfetto, ma è proprio la sua imperfezione a renderlo fantastico. Possiamo dire addirittura che Just Cause è sempre stato imperfetto, sin dal primo episodio, e che Just Cause 3 è il primo capitolo della serie a trovare l'improbabile equilibrio dell'imperfezione. La fisica è così stupida che fa venire le lacrime agli occhi, ma al tempo stesso è abbastanza coerente da dare vita a momenti di grande gameplay. La trama è volutamente over the top, in perfetto accordo con il resto del gioco, e mi ha intrattenuto più di tanti altri giochini che si prendono sul serio ma finiscono con l'essere banali. Le missioni sono esagerate, pur avendo qualche momento ripetitivo, e fanno esattamente quello che serve negli open world: ti danno qualcosa da fare quando ti sei rotto di fare il demente in giro. Ci vuole del talento, per essere imperfetti in questo modo. Ci vuole, usiamo un parolone, “una visione”. Per chi si fosse perso le puntate precedenti, Just Cause 3 è il figlio illegittimo di GTA e Spider-Man, concepito in una trattoria italiana sotto l'attento sguardo di Superman. Il risultato è un open world in salsa mediterranea, con un eroe trucido e imbattibile che svolazza per il mondo di gioco tirando scherzi esilaranti ai suoi abitanti. In Just Cause 3 si può pilotare di tutto, dalle Vespe alle Ferrari, dalle motovedette ai bombardieri, ma dopo pochi minuti si realizza che i mezzi di trasporto sono roba da matusa. I giovani si lanciano dalle montagne con la loro tuta alare e si librano come in una pubblicità della Redbull, aprendo all'occorrenza un paracadute infinito (che si ripiega da solo!) e prendendo velocità con un rampino fighissimo. È possibile balzare sopra l'auto di un nemico, piazzare una mina sul tetto, aprire il paracadute per spiccare istantaneamente il volo, rampinarsi sull'elicottero all'inseguimento, rubarlo, sparare un missile a un treno e poi, finita la missione, sfanculare l'elicottero e aprire la tuta alare, perché tanto gli elicotteri sono gratis e volare dando le spalle alle esplosioni è cosa buona e giusta. Tutto questo succede con un sistema di controllo semplice ma ricco di finezze, che lascia al giocatore la libertà di inscenare il film d'azione tamarro che ha nel cervello.
Il rampino permette anche di legare due o più oggetti, per trascinarli in stile Far West o per attirarli l'uno verso l'altro, demolendo strutture, scaraventando civili verso l'oblio e inchiodando macchine all'asfalto. L'idea, già vista in altre forme in Just Cause 2, è semplicemente geniale, ed è eseguita con la stessa equilibratissima imperfezione di cui sopra. A volte è uno strumento al servizio del gameplay, mentre altre crea momenti di ilarità puerile ma innegabile.
Alcuni potrebbero dire che il tran tran del gioco è ripetitivo: la liberazione delle basi/città funziona sempre nello stesso modo, le challenge sparse per le regioni sono simili tra loro e il paesaggio non varia più di tanto. È tutto vero, ma allora perché è così difficile mettere giù il controller? Secondo me, è perché il sistema di gioco è così solido e divertente che è la performance a passare in primo piano. Questa base l'ho già vista, sì, ma oggi voglio distruggerla senza toccare terra, oppure usando solo il rampino, oppure facendo i numeri buffi con le mine a reazione. Just Cause 3 non avrà il budget e la quantità di contenuti di un GTA V, ma dimostra di aver capito perfettamente cosa serve in un open world: un misto di genio e idiozia.
Ho chiesto a Square Enix una copia PC di Just Cause 3 per la serata in streaming che stavo organizzando con Babich, ma non sono stato cagato neanche di striscio. Quindi il gioco l'ho comprato su Steam. UMPF. Mi sono sparato circa 35 ore di gioco, tre delle quali in streaming, finendo la campagna principale e liberando circa metà della mappa. Mi mancano ancora moltissime challenge, i collectible, i salti speciali… e la cosa anomala è che io, che solitamente non sono completista, sento il fortissimo bisogno di centopercentare tutto. Come al solito, se acquistate il gioco (o qualsiasi altra cosa) su Amazon passando dai seguenti link, una piccola percentuale di quello che spendete andrà a noi, senza alcun sovrapprezzo per voi. Se volete procedere su Amazon Italia dirigetevi qui, se preferite Amazon UK puntate qui.