Little Inferno: bruciamo insieme
I titoli indie, oramai, si sono ritagliati una discreta fetta di mercato. Non tanto in termini economici, comunque buoni, quanto per interesse da parte dei videogiocatori. Forti della loro natura indipendente, questi titoli sono spesso orientati verso lo sperimentalismo, toccando temi emotivamente forti o mostrandosi come forme di intrattenimento "laterali".Little Inferno incarna entrambe le categorie, sia per una narrazione profonda e toccante, che per la componente ludica assai particolare.
Un bizzarro stile, che fa il verso a quello di Romane Dirge e la sua Lenore, ci mostra un paesino avvolto dal gelo, i cui abitanti hanno da tempo dimenticato il tepore del sole. Si affaccendano davanti ai loro camini, e la coltre di fumo che sbuffa dai comignoli si aggiunge alle fitte nubi, in uno scenario perennemente grigio. Noi, nei panni di un bambino come tanti, ci uniamo a questa lotta contro il freddo, gettando in pasto alle fiamme dapprima i giocattoli vecchi, poi oggetti sempre più disparati, in un crescendo narrativo dai forti connotati simbolici. Gli autori di World of Goo hanno creato una sorta di non-gioco, che si basa su azioni solo in apparenza ripetitive o fini a sé stesse. In pratica, tutto quello che dobbiamo fare è acquistare gli oggetti più strambi tramite un comodo sistema di spedizioni e bruciarli.
I cataloghi, da sbloccare man mano nell'arco del gioco, mostrano tanta di quella insensata chincaglieria da strappare più di un sorriso. Da un budget iniziale piuttosto limitato, passeremo ad avere centinaia di monete d'oro, grazie al meccanismo che muove il motore di Little Inferno: ogni oggetto dato in pasto alle fiamme dona più monete di quanto l'abbiamo pagato. In questo circolo vizioso apparentemente infinito, ci si ritrova a riempire il camino in maniera quasi ossessiva, intrattenendo nel contempo delle relazioni epistolari. La più importante è quella con una vivace bambina, nostra vicina di casa. Poi c'è uno stravagante "uomo delle previsioni del tempo", ed infine la stessa Tomorrow Corporation, l'azienda nella quale reinvestiamo continuamente il nostro denaro.
Legno, ferro, vetro, latta: ogni materiale reagisce realisticamente (nei limiti del possibile) al lambire delle fiamme, e uno degli elementi più intriganti del gioco sta proprio nel vedere le diverse reazioni dei nostri acquisti gettati nel camino. Tutto si svolge con il semplice ausilio del mouse. Basta tenere premuto il tasto sinistro per appiccare il fuoco o spostare i vari oggetti. Pur votato al puro intrattenimento e all'ipnotica stasi davanti al crepitio del caminetto (evento che ci sarà capitato almeno una volta nella vita), il gioco ha comunque un impianto ludico da seguire. Grazie a delle "combo", suggerite da un criptico elenco consultabile in qualsiasi momento, la narrazione andrà avanti, sbloccando nuovi opuscoli e spronandoci attraverso varie missive. Mentre una gioiosa musica anni '60 accompagna lo sfogliare dei cataloghi, l'atmosfera fa da contrappunto, rivelandosi col tempo sempre più inquietante. Little Inferno non nasconde il suo forte messaggio anti-consumistico, che nell'ossessiva compulsività, rappresenta uno dei mali della società odierna.
L'immobilismo sociale, l'alienazione, la velata misantropia, sono altri elementi che ci portano per mano, fino alla conclusione del gioco. Il titolo, qualunque sia l'etichetta che vogliate appioppargli, è un'esperienza unica e straordinaria, che saprà tenervi attaccati al monitor fino alla sua spiazzante conclusione. Una fine su cui è doveroso non fare anticipazioni, ma che è una cornice perfetta di un quadro disegnato con rara maestria. Un meraviglioso dipinto pronto per esser dato alle fiamme, ovviamente.
Ho regolarmente acquistato Little Inferno su Steam, pagandolo al cambio 10,90 €. Ho ultimato il gioco in 6 ore e 14 minuti, ma senza trovare tutte le novantanove combinazioni. Forse tra qualche tempo ci rimetterò mano, ma per ora sono totalmente appagato dall'esperienza. Il titolo è disponibile anche per Wii U sullo store online.