Warner Bros beccata a pagare di nascosto gli Youtuber
Mazzette e videogame: un classico che va avanti da ancor prima di capisaldi come calciopoli, ovvero da quando gli uffici marketing (che di giochi capiscono una sega) hanno avuto a disposizione ampie somme di denaro da "investire" in modo creativo.
L'ultimo episodio vede protagonista Warner Bros che ha appena patteggiato con la Federal Trade Commission americana le accuse di "sponsorizzazione occulta" attorno a Shadow of Mordor. Di fatto, la casa statunitense ha ammesso di aver pagato sottobanco illustri (e odiosi) Youtuber come PewDiePie senza annunciare chiaramente la cosa. Le presunte videorecensioni, in realtà spot passati per video indipendenti, venivano foraggiate a colpi di decine di migliaia di dollari, non proprio monetine.
In pratica, le autorità di controllo americane hanno solo certificato quanto sosteneva Jim Sterling quasi due anni fa.
La cosa che più infastidisce, in casi come questo, è che il gioco "criminalizzato" non ha nemmeno bisogno di tali mezzucci perché Shadow of Mordor può tranquillamente vendersi da solo. Invece, dall'intera vicenda ne esce male (oltre a Warner Bros) la reputazione di un titolo che non merita trattamenti simili. Piuttosto, maggiore fiducia da parte del suo stesso publisher.