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Old! #170 – Luglio 2006

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il 7 luglio 2006 si manifesta sui Nintendo DS europei Elektroplankton,un bizzarro videogioco musicale ideato da Toshio Iwai che permette di interagire con del plankton e creare musica tramite diversi tipi d'interfaccia. Il gioco prevede due modalità: in Performance è possibile utilizzare stilo, touch screen e microfono per creare composizioni, in Audience si assiste agli show musicali messi in scena autonomamente dal plankton.

Apprezzato per la sua natura particolarmente originale, Elektroplankton viene però anche criticato per l'impossibilità di memorizzare su cartuccia le proprie composizioni. Qualche anno dopo, il gioco verrà riproposto sulla piattaforma DSiWare sotto forma di pacchetti scaricabili in maniera indipendente, uno per ogni strumento. Inoltre, Super Smash Bros. Brawl per Wii proporrà un'arena che omaggerà apertamente il gioco di Iwai.

Una settimana dopo tocca invece a Prey, intrigante sparatutto in prima persona sviluppato da Human Head Studios su id Tech 4, per conto di 3D Realms e 2K Games. In sviluppo addirittura dal 1995 e ovviamente cambiato più e più volte lungo una lavorazione durata un decennio, il gioco racconta di un cherokee che viene rapito da un'astronave aliena e deve lottare per avere salva la pelle. Dal punto di vista delle meccaniche, a distinguere Prey sono soprattutto l'utilizzo di portali per il teletrasporto del giocatore e un sistema di gravità variabile, grazie al quale è possibile camminare su pareti e soffitti specifici.

All'uscita, Prey può vantarsi di essere sostanzialmente l'unico gioco di peso ad essere distribuito tramite il portale Triton. E infatti Triton fallisce dopo qualche mese e Prey si sposta mestamente su Steam. Il gioco viene comunque accolto con amore da critica e pubblico e viene immediatamente messo in lavorazione un seguito, atteso però da un destino piuttosto simile a quello del progenitore: dopo quasi un decennio a base di apparizioni fugaci e un passaggio da 2K a Bethesda, Prey 2 in quanto tale smetterà sostanzialmente di esistere, per rinascere poi dalle ceneri nel 2016 sotto forma di un nuovo Prey sviluppato da Arkane Studios.