Outcast

View Original

Backlog #1: SOMA, per una fantascienza sostenibile

Backlog è la rubrica in cui chiacchieriamo fuori tempo massimo di giochi che abbiamo recuperato nella nostra lotta infinita contro il cumulo di arretrati. Sono quei giochi troppo recenti per poter essere ammessi nell'ospizio, ma già troppo vecchi perché possa ancora interessare a qualcuno una recensione classica.

Negli ultimi anni il videogiocatore appassionato ha cambiato radicalmente la modalità di acquisto dei giochi. Se una volta l'unico modo era uscire dalla propria cameretta e andare al negozietto sotto casa, poi magari diventato un punto vendita in franchising grazie all'usato, con la venuta di Steam la rete ci ha offerto una serie di opportunità un tempo inimmaginabili, anche a livello economico. Si è partiti appunto con Steam e i suoi saldi, poi con gli Humble Bundle, fino ad arrivare a offerte interessantissime anche sugli store online delle case produttrici di console.

Questa abbondanza di offerta a prezzi più che accessibili ha creato uno dei veri problemi sociali del videogiocatore duro e puro: il backlog. Solitamente il mio backlog, ovvero quella lista di giochi che uno compra ma non sa quando riuscirà veramente a giocarci, viene evaso in maniera first in first out, ovvero gioco alla roba più vecchia in ordine nella quale è entrata nel backlog. Ma poi capita, magari proprio grazie ad un'inaspettata serie di offerte, che un gioco che ti ha sempre intrigato, ma che non hai mai acquistato perché gli euro da investire erano considerati non adeguati all'hype, lo si trovi "al prezzo perfetto". Incredibile. Per me è successo così con SOMA, titolo uscito nel settembre del 2015 e sviluppato da Frictional Games, team già salito alla ribalta per le serie Penumbra e Amnesia, due giochi che hanno a modo loro dato una nuova spinta al tema della paura nei videogiochi.

Parlare di SOMA, che per la cronaca significa "Corpo, aspetto, composizione", non è semplice. Il grande lavoro fatto sulla trama e sui personaggi rischia infatti di svanire, se raccontato in anticipo e nella maniera sbagliata. Quello che si può dire è che siamo di fronte ad un'avventura in prima persona claustrofobica e inquietante, che fa tesoro dei lavori precedenti del team per trascinare il giocatore in un mondo fantascientifico ma realistico, pur raccontando eventi di impossibile realizzazione (almeno oggigiorno).

Il nostro fido compagno di paure assortite: l'Omnitool.

Simon Jarret, il protagonista, è un un uomo con dei gravi problemi cerebrali, causati da un incidente. Per poter trovare sollievo in questa situazione, si affida ad uno studio che gli propone una nuova tecnologia sperimentale. Questo è in brevissimo l'incipit della trama, ma raccontare quello che capita da qui in poi vorrebbe dire svelare situazioni, colpi di scena e location che il giocatore deve per forza di cose vedere e scoprire da solo. Molto più che in altre occasioni, qui il dipanarsi della trama, l'interazione con gli altri personaggi e le situazioni con cui dovremo confrontarci sono molto personali, direi quasi fondamentali per l'obiettivo che gli sviluppatori si sono dati, ovvero coinvolgere il giocatore emotivamente. 

La parte migliore di SOMA infatti è proprio questa, saper raccontare una storia discretamente originale, in un modo interattivo e senza mai annoiare. SOMA non ammorba con sparatorie, sezioni platform o scelte morali farlocche, anzi non si spara un colpo per tutta la durata del gioco e le scelte che uno fa sono esclusivamente inerenti alla trama, e spesso ci metteranno eticamente in difficoltà.

Certo, anche qui ci sono dei nemici, e sì, si muore pure, ma sono momenti circostanziati, per altro ansiogeni in maniera pazzesca, che danno al resto del gioco un senso di inquietudine costante. Come un buon film horror, infatti, è quasi più angosciante il non sapere cosa stia per succedere che il momento critico in se, anche se la prima volta che si palesa un nemico di fronte a noi è un gran bel tuffo al cuore e pelle d'oca ovunque.

Gran parte dell'atmosfera è data dal comparto sonoro, azzeccatissimo, con rumori ambientali realisticamente paurosi e interferenze, che si mostrano anche a video, veramente angoscianti. Interferenze di cui si coglie il significato addentrandosi nella trama.

Purtroppo, pur potendo vantare un ottimo design, su PS4 il gioco tecnicamente soffre di diversi momenti di incertezza, con un frame rate che, già non stabilissimo di suo, si inabissa nei momenti più "carichi" per la console. Sia chiaro, questo non è uno sparatutto in cui i 60fps sono necessari eh, anzi, tutt'altro, ma in certi momenti, effettivamente, considerando che tecnicamente non stiamo parlando di un titolo così complesso, è un po' un peccato vedere un arrancare così palese.

Ogni tanto qualcuno o qualcosa sarà così gentile da darci una mano.

Tornando al versante audio, c'è da segnalare che il gioco è parlato in inglese con testo dei menù (e sottotitoli) completamente in italiano. Ecco, dato che capire quello che ci viene detto è fondamentale per farsi risucchiare in toto nella trama,  i sottotitoli sono decisivi se non avete una grande confidenza con l'inglese, considerando che in diversi punti ci sarà qualcuno o qualcosa che ci parlerà mentre stiamo camminando o facendo altro, innescando a volte il momento stile GTA in cui magari rischiamo di perderci una frase o un dialogo perché siamo impegnati a fare altro mentre i sottotitoli ci scappano dallo sguardo. Al contrario dei menù, le scritte, i cartelli e i documenti dislocati in giro per il gioco sono in inglese ma con una semplice pressione del grilletto destro appare la traduzione in sovrimpressione.

SOMA, comunque, è un ottimo gioco, che riesce a coinvolgere chi si fa rapire dai suoi toni cupi, bui e angoscianti. Qui però scatta la domanda: vale i soldi che costa? Eh sì, perché è una domanda non da poco, visto che io l'ho pagato sette euro ma il suo prezzo, sia su Steam che su PSN, mentre scrivo queste righe è intorno ai 28 euro. Il gioco dura circa nove ore e secondo me, se si masticano fantascienza e inquietudine, il prezzo pieno è più che giustificato. Se invece la cosa non vi convince, siete amanti dei 60fps granitici o semplicemente se quando vedete un essere informe volte sparargli invece che nascondervi e scappare, vi consiglio di attendere un nuovo sconto. L'importante è non lasciarsi sfuggire questo piccolo gioiello.

Ah, come mamma Marvel ci insegna, meglio attendere la fine dei titoli di coda.