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Old! #228 – Ottobre 1987

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

A ottobre del 1987, inizia la guerra delle riviste di videogiochi multiformato britanniche, con l’uscita del primo numero di ACE (Advanced Computer Entertainment), di Future Publishing, e The Games Machine, di Newsfield. Se la prima ha un taglio molto pulito, elegante, professionale, quasi da prova generale per quella che sarà poi Edge (lanciata dallo stesso editore nel 1993), la seconda si propone come rivista giovane e frizzante, del resto creata dallo stesso editore di CRASH, Zzap! 64 e Amtix! ACE godrà di maggior successo e proseguirà le sue pubblicazioni fino ad aprile del 1993, mentre andrà decisamente peggio a TGM, chiusa nel 1990 perché non profittevole. D’altro canto, l’edizione italiana di The Games Machine, lanciata nel 1988, godrà di ben altra fortuna, arrivando a diventare la seconda rivista di videogiochi più longeva al mondo, dopo la giapponese Famitsu.

Nello stesso mese vede la luce Zarch per Acorn Archimedes. Sviluppato da David Braben (Elite), Zarch si presenta come una rielaborazione piuttosto innovativa di Defender, con un ambiente di gioco tridimensionale in cui si controlla un’astronave tramite il mouse. Forte di un impianto grafico rivoluzionario, fra i primi a poter vantare un 3D “solido” con effetti di luce e ombre in tempo reale, Zarch verrà ribattezzato Virus e convertito su svariate piattaforme, arrivando perfino a proporre un seguito, Virus 2000, sulla prima PlayStation.

Il 5 ottobre del 1987 si manifesta Maniac Mansion, creatura di Ron Gilbert e Gary Winnick dalla portata rivoluzionaria, quantomeno nel contesto delle avventure grafiche. Solo parzialmente “figlio” del precedente Labyrinth, Maniac Mansion è basato sul motore SCUMM (Script Creation Utility for Maniac Mansion), che si libera delle interfacce testuali di rigore all’epoca e dà sostanzialmente vita al filone delle avventure punta e clicca, diventando il motore di riferimento per i giochi targati Lucas negli anni a venire. Ma al di là del suo portato innovativo (si vedono anche le prime cutscene), Maniac Mansion è anche un grandissimo gioco, profondo e divertente, che riscuoterà grande successo, verrà convertito su ogni sistema possibile e immaginabile e godrà di un seguito, Day of the Tentacle, nel 1993.

Il 15 ottobre del 1987 giunge in Europa Slalom per NES. Sviluppato da Tim e Chris Stamper, Slalom segna l’esordio di Rare, nuovo studio nato dalle ceneri di Ultimate Play the Game con l’obiettivo di sfruttare il dominio ottenuto in Gran Bretagna per rilanciarsi all’insegna di ambizioni mondiali. Si tratta, fra l’altro, del primo gioco per NES sviluppato fuori dal Giappone, a testimonianza della fiducia nello studio britannico da parte della casa di Kyoto. Il gioco è una semplice esperienza arcade single player, apprezzata all’epoca soprattutto per la buona realizzazione grafica e non particolarmente rivalutata negli anni a venire. Verrà comunque incluso nella raccolta RARE Replay, pubblicata nel 2015 su Xbox One. Da non confondere con quell’altro Slalom.

Il mese si chiude con l’uscita del PC Engine, che arriva nei negozi giapponesi il 30 ottobre del 1987. Prodotto in collaborazione da Hudson Soft e NEC, il PC Engine è una console a 8 bit con processore video a 16 bit e può vantarsi di essere la console casalinga più piccola della storia. Molto ben accolta al lancio, la macchina di NEC va a conquistare una buona fetta di un mercato giapponese all’epoca dominato dal NES e diventerà il rivale principale del Super Nintendo su quel territorio, faticando al contrario molto nel resto del mondo, anche a causa di una distribuzione poco capillare. Arriverà infatti ufficialmente solo negli USA, in Gran Bretagna, in Spagna e in Francia e le vendite totali, anche contando le varie revisioni e l’aggiunta di un lettore di CD-ROM, faticheranno a raggiungere i comunque rispettabili sei milioni. Diventerà in ogni caso una console di culto, ricordata con nostalgia da tanti appassionati di tutto il mondo grazie alle meraviglie del mercato d’importazione parallela.