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Elex è intelligente, signora mia, ma si applica pochissimo

Magalan è un pianeta molto simile alla Terra, che solo da qualche secolo è rinato dopo l'impatto di un gigantesco meteorite. In questo mondo post-apocalittico, si sono negli anni sviluppate quelle che potremmo tranquillamente definire “fazioni”, tutte che si battono per la supremazia e il controllo dell'Elex, un minerale contenuto proprio dentro al meteorite schiantatosi e che di fatto ha aiutato non poco, con il suo potere magico, la rinascita di Magalan. Come nel romanzo di fantascienza Dune, dove tutto ruotava attorno alla Spezia, qui tutto ruota attorno all'Elex e negli anni si sono venute a creare quattro fazioni:

  • i Berserker, dediti alla guerra e alla protezione della natura, che vedono nell'Elex una fonte per diventare più potenti in combattimento e con cui costruire armi da battaglia;

  • i Chierici, che sfruttano l'Elex per accrescere la loro magia e pensano che questo elemento sia un regalo del dio Calaan;

  • i Fuorilegge, popolazione semi-nomade che vive di furti e sciacallaggi e ha trovato il modo di sintetizzare l'Elex in una droga, che viene usata per soggiogare persone o come merce di scambio per cose preziose;

  • gli Alba, la fazione più oscura e in qualche modo “nemica” comune per le altre tre, veri e propri superuomini che hanno l'Elex nel sangue e che solo con un apposito rito accettano gente tra le loro fila. Gli Alba perdono umanità man mano che si lasciano consumare dall'Elex, un prezzo molto pesante che garantisce loro poteri inimmaginabili e li aiuta nel loro piano di soggiogare l'intero Magalan.

In questo scenario, che mischia passato, futuro e pure presente (Magalan era davvero un pianeta simile alla Terra, con strade asfaltate e automobili che ancora è possibile ritrovare esplorandolo), viviamo le avventure di Jax, ex soldato appartenente agli Alba, degradato per motivi oscuri e tradito dai compagni durante una missione top secret, in cui ha perso l'equipaggiamento ed è stato abbandonato.

In un misto di voglia di vendetta e di risposte, il nostro si ritrova quindi ad avere bisogno di tutto l'aiuto possibile per riprendersi la vita di prima (dovendo negare di essere di Alba quando chiede aiuto), o forse per scoprire quale debba essere il suo vero destino. Queste sono le premesse di Elex, l'ultima fatica di Piranha Bytes, che dopo le serie di Gothic e Risen, abbandona il fantasy classico e si butta su una branca del genere più intrisa che mai di fantascienza.

Si parte bene, ma si continuerà altrettanto bene?

Essendo Elex un gioco potenzialmente molto grande e molto lungo, prima di qualsiasi giudizio definitivo ho preferito raccogliere una serie di prime impressioni, appartenenti - vien da sé - alle prime ore di gioco, che si focalizzano sulla ricerca di Jax per la miglior fazione a cui unirsi, sperando di trovare il suo posto nel mondo. Inizialmente, infatti, verremo trovati e aiutati da un Berserker, la fazione più primigena e sicuramente facile da abbordare per un neofita, dove l'arte del menar le mani la fa da padrone, rispetto a strategia e abilità più complesse, financo magie. Nonostante quindi Elex, a suo modo, instradi il giocatore, l'impressione di essere sbattuti in mezzo a un'arena dove ad ogni angolo tutti vogliono farti la pelle, e dove non si sa bene come muoversi, è più alta che in altri giochi simili.

Prendiamo ad esempio The Witcher 3: Wild Hunt un gioco con cui Elex finsice per forza con lo scontrarsi, avendo un'impostazione pressoché identica. Lì, all'inizio si è molto deboli, come qui, e la dose di schiaffi che anche il più banale dei briganti ha pronta per noi è piuttosto alta, ma dopo pochi minuti già ci viene presentato un villaggio con missioni semplici, utili per salire di livello, un fabbro, dei piccoli negozi di oggetti e addirittura armi e armature, con una certa dose di accessibilità. Il terzo capitolo di The Witcher ti dava una zona sicura in cui rifugiarti, tornare, prepararti a dovere, e se poi uscendo nei boschi facevi una fine misera, la colpa era decisamente più tua che del gioco. In Elex, purtroppo, accade troppo spesso il contrario: a inizio gioco si viene catapultati in un mondo totalmente aperto ed esplorabile, con indicazioni praticamente nulle sulla difficoltà del suddetto, e un sistema di autosalvataggio non ottimale, che ti costringe a ripetere spesso lunghe camminate finite male per colpa di qualche mostro troppo forte sbucato dal nulla.

Non aiutano nemmeno dei menù di gioco labirintici e una divisone delle quest un po' arzigogolata, con una suddivisione della lista di missioni in cartelle e sottocartelle, che non ne rendono così immediata la consultazione. Dulcis in fundo, auto-segnare sulla mappa la quest porta spesso a non avere comunque una indicazione così precisa sul cosa cercare una volta arrivati sul luogo. C'è voluto insomma parecchio, per muovere i primi passi in Elex, anche solo per via delle scomode interfacce e per trovare una via semplice con cui iniziare le mie avventure. Già molti dei primi compiti prevedono il raggiungere posti molto lontani, senza dare suggerimenti su strade da seguire e facendo finire spesso il giocatore, come detto prima, nelle grinfie di qualche creatura ben oltre il suo livello.

Questo è solo un quinto di Magalan, pensate a quanta gente vuole picchiarvi mentre lo esplorate.

Il gioco ha una realizzazione grafica buona, ma non eccelsa. Le luci e le ombre del Genome Engine, usato in passato dal team per Gothic 3 e la serie di Risen, sono ben presenti anche qui, nonostante sia stato presentato dagli sviluppatori come una versione del suddetto modificata in modo sostanziale. I modelli poligonali sono infatti altalenanti a livello qualitativo, così come le animazioni (che non sono mai state la parte migliore dei giochi Piranha Bites). Chiude una direzione artistica in realtà piuttosto ispirata, ma che si perde un po' in ambientazioni abbastanza ripetitive. 

Volendolo ancora paragonare a The Witcher 3: Wild Hunt, diciamo che quest'ultimo sapeva dove piazzare un albero, piuttosto che una roccia, per indicarti il giusto sentiero, per spiegarti che “a destra finisci nel bosco e quell'albero spezzato dovrebbe metterti in guardia”, mentre Elex pecca in quella che definirei “omogeneità strutturale ambientale” (vi piace, come definizione?). Tra l'altro, si rompe tutto con l'utilizzo di un jetpack che viene fornito dall'inizio del gioco e, nonostante il carburante che cala, permette di tagliare le strade e i percorsi come fossero burro, trasformando spesso i tragitti in noiosi voletti.

Questa struttura del mondo sembra impedire anche ai mostri di starsene sempre per i fatti loro. Ho difatti riscontrato parecchi bug che prevedevano l'invasione palesemente non prevista di centri urbani da parte delle creature, mentre stavo parlando con qualche personaggio non giocante, con risultati divertenti a vedersi e meno a giocarsi. A volte, fra l'altro, si sono immobilizzati come se fossero in un limbo, fluttuando attorno a me e al tizio con cui stavo dialogando.

“Sì, dimmi. Veloce, però, che ho idea che questi qui, da un momento all'altro, potrebbero farmi male.”

Gothic mi ha sempre divertito e io ai Piranha Bytes voglio bene, ma questo Elex è una gigantesca pangea di “potrei ma non voglio”, condita (sì, sto sparando sulla croce rossa) con un frame rate tutt'altro che stabile e pop-up sporadici qua e là. Siamo al giorno di uscita e tutt'altro che pronti per esserlo. È prevista comunque una corposa patch del day one, che si spera sistemi un po' di cose, e di sicuro alcune successive potranno migliorarlo (lo stesso The Witcher 3: Wild Hunt era tutt'altro che perfetto, eh, ricordiamocelo, con dei bruttissimi menu corretti in corso d'opera e tutt'altro esente da bug). Insomma, anche per questo non è ancora il caso di esprimere un giudizio definitivo, ma diciamo che non vi direi di precipitarvi nei negozi a comprare Elex, ora come ora.

Ah, la storia. La storia è interessante, le scelte multiple ci sono e quelle che sarebbe preferibile prendere non sono sempre telefonate, ma i dialoghi in senso stretto sono a volte un po' soporiferi, e se dovessimo confrontarlo... no, dai basta, tanto lo sapete già. Vediamo dopo il lancio cosa mi riserverà questo Elex, anche dal lato più ruolistico, che per forza di cose non sono ancora riuscito ad eviscerare bene. E vediamo se, assieme alle patch, approfondirlo potrà riportare un po' di luce sul gioco dei ragazzi di Piranha Bytes.

Sto giocando ad Elex su PlayStation 4 grazie a un codice per il download ricevuto da Koch Media. Il gioco è disponibile anche su PC e Xbox One. Come al solito, se acquistate il gioco su Amazon passando dai nostri link, ci fate ricevere una piccola percentuale di quanto spendete, senza sovrapprezzi per voi. Potete farlo su Amazon Italia a questo indirizzo qui o su Amazon UK a quest'altro indirizzo qua.