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Vacanze Bromanze (aka GDC)

Mentre scrivo questa bloggata, Adobe Audition macina per renderizzare la nuova puntata di Better Call Soros. Nuova nel senso che l'abbiamo registrata in ottobre, ma che è rimasta ostaggio del mio PC a causa di un finale del 2016 al cardiopalma. Un finale che mi ha accoltellato portandomi via il nonno, ma che si è fatto perdonare con una svolta lavorativa che avrebbe fatto impazzire il me stesso del 1992. La svolta in questione mi ha privato di qualunque parvenza di vacanza natalizia, ma fa niente. Dormirò quando sarò morto (cit.).

Quella svolta non ci sarebbe stata se un anno fa non fossi saltato su un aereo con Nabu per andare alla GDC. Ci volevo andare da una vita, alla GDC. Me ne aveva parlato con gli occhi sognanti Fotone, dopo una sfiancante giornata di E3, dicendomi: "Frechete, E3 merda, GDC troppo fregna, ti piacerebbe un sacco, fumo la sigaretta elettronica."*

Giovedì sera mi addormenterò pensando a lui. L'immagine mentale sarà più o meno questa.

È molto difficile scrivere della mia prima GDC senza scadere nel fanboysmo e/o nella letteratura omoerotica: l'emozione di vedere Tetsuya Mitsuguchi che fa tunz tunz con la bocca, offendere Paolo Giacci photoshoppandone la testa su una tartaruga umana, farmi rapire dal post mortem di Diablo, suonare con Chipzel al DNA, provare il brivido di essere un piccione nella realtà virtuale, trovare le sorprese magiche nei cassetti della magione di Dreiskull, correre con giopep da uno speech all'altro, addormentarmi agli award che tanto stava vincendo tutto Her Story, addormentarmi allo Yosemite, addormentarmi in macchina, togliere il fiato a Fotone con il video di Darth Vader che suona l'armonica a bocca, concepire l'esistenza di Patty Soros, registrare video stupidi,  invadere gli spazi personali notturni di Nabu, emozionarmi come una fan di Justin Bieber davanti a Ron Gilbert. Cose così. La GDC è stata un grande promemoria del fatto che sono fortunato, sia a vivere con ciò che amo, sia a essere circondato da amici che capiscono le mie passioni e le mie scimmie. Ci sono stato solo una volta, ma non voglio mai smettere di andarci.

A volte vorrei avere meno hobby e impegni, soprattutto in momenti come questo. Chiusa questa bloggata, mi aspetta una giornata di lavoro matto e disperatissimo (su più fronti, per giunta), devono arrivare gli operai, devo preparare lo stream di domani, devo beccare un tizio per organizzare un evento... però ecco, venerdì si parte per la GDC. Sarà un meraviglioso modo di riposarmi stancandomi. Non vedo l'ora. E poi oh, c'è un post mortem di Civilization. Sono pronto a farmi firmare i seni da Sid Meier.

*Nota: il discorso era più eloquente, ma il mio cervello l'ha archiviato esattamente così.