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West of Loathing - Wild West e Monthy Python

Signora mia, una volta non avevamo tutti questi poligoni con cui i ragazzi giocano oggigiorno. Per sottrarre un po’ di tempo a studio e lavoro, avevamo al più avventure testuali e se proprio volevi giocare con altra gente c’erano BBS, MUD e modem 28.8. Cercando di riprodurre questo tipo di esperienze, il giovane Zack "Jick" Johnson aveva creato nel lontano 2003 Kingdom of Loathing, geniale e divertentissimo MMORPG fantasy testuale da giocare nel browser web. Partito in sordina come proverbiale progetto da garage, KoL (per gli amici) si è costruito una solida fanbase nel corso degli anni, grazie alla sua capacità di rimaneggiare tutti i cliché dei giochi di ruolo in chiave umoristica e surreale.

Ho giocato per un po’ a KoL qualche anno fa ed è uno spasso: i combattimenti a turni sono solo una scusa per accedere a battute à la Monthy Python e improbabili riferimenti pop, e anche se il solo feedback visivo è costituito da un branco di omini disegnati male e muri di testo, l’esperienza era talmente divertente da ritrovarmi spesso a ridere come un cretino davanti allo schermo.

KoL è vivo e lotta in mezzo a noi, potete provarlo qui e credo ne valga la pena. Il gioco è gratuito e anzi è stato fra i primi a introdurre un modello freemium basato su spontanee donazioni dei giocatori per mantenere i costi di gestione.

KoL in tutto il suo splendore da browser game del 2003.

Certo, dopo quattordici anni, la finestra del browser comincia a stare stretta, e forse è anche per questo che Jick ha deciso di riportare la stessa esperienza, stavolta in salsa western, sugli schermi più spaziosi e comodi che più si confanno ai videogiochi di oggi. Nasce così West of Loathing, in uscita nei prossimi mesi su PC e di cui ho avuto modo di provare in anteprima il prologo.

Western of Loathing in tutto il suo splendore di gioco in Unity del 2017.

In breve è esattamente ciò che ci si aspetta da Jick, un KoL copia-incolla con su una mano di vernice da vecchio west. E non lo dico con disprezzo, anzi, va benissimo così. All’inizio il gioco ci permette di scegliere fra tre classi ed è già tutto surreale: una improntata sul combattimento corpo a corpo (Cow Puncher), una sul combattimento a distanza (Snake Oiler) e una mistica (Beanslinger). Dopo una brevissima introduzione, che mette già in mostra gli assurdi e spassosi dialoghi, possiamo cominciare l’avventura vera e propria. Nel corso dei primi cinque minuti della demo, ho provveduto a leggere per sbaglio un libro che insegna la skill “camminata stupida”, cominciando quindi a ridere come un cretino quando il mio personaggio iniziava a camminare ogni volta con un’animazione più stupida della precedente. Poi ho recuperato un anello potentissimo da una sputacchiera, col gioco che mi ha chiesto almeno dieci volte se ero proprio sicuro di volerci mettere le mani. Ho avuto una conversazione surreale con un uomo cactus che si annoiava tantissimo e ho trovato svariati aghi esaminando dei pagliai. Il combattimento a turni è quello di KoL, stavolta arricchito da buffe animazioni di omini, oltre alle classiche surreali descrizioni. Ancora una volta, il gioco è poco più di una scusa per offrire situazioni surreali, umorismo dell’assurdo e distruzione totale della quarta parete.


La demo che ho provato dura una ventina di minuti ma è già di per sé uno spasso, il che fa ben sperare per il futuro. West of Loathing è, né più né meno, quello che era Kingdom of Loathing in un abito un po’ più confortevole, e tanto mi basta per aspettare con ansia che esca. Fosse anche solo per ridere ancora una volta come un cretino davanti allo schermo.