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Gran Turismo Sport, un nuovo abbraccio con un vecchio amore

La storia d'amore tra Gran Turismo e il sottoscritto nacque il 28 dicembre del 1997, quasi venti anni fa, quando acquistai fresca fresca di import la versione giapponese del primo GT. Tra le festività natalizie e il fatto che ero in un momento sentimentalmente travagliato, praticamente passai i giorni tra Natale e la Befana (con l'eccezione di Capodanno) attaccato costantemente a The Real Driving Simulator. Da lì in poi, ho giocato a tutti gli episodi della serie (credo di essermi perso uno dei "concept" e, purtroppo, con GT3 su Playstation 2, ho capito che il bellissimo pezzo iniziale, quel Moon Over the Castle che avevo sentito centinaia di volte tra il primo e il secondo capitolo, nelle versioni PAL era rimpiazzato da pezzi su licenza abbastanza inutili.

È per questo motivo che facendo partire la beta di GT Sport mi sono un filino emozionato, potendo sentire il brano a cui sono affezionato da ormai quattro lustri suonato da un delicato pianoforte. OK, ma com'è GT Sport?

Prima è meglio spiegare come è stata organizzata la beta. A partire dalle 15 (ora Italiana) del 15 aprile, i giocatori invitati alla beta hanno potuto iniziare a girare liberamente su tre tracciati con tre vetture di categorie diverse, una per tracciato. Guidando per un tot di KM al giorno si sblocca un'altra vettura, una sola per giorno. Le gare, organizzate dagli sviluppatori, si tengono a orari precisi, durante il weekend dalle 17 alle 20 e nei giorni feriali dalle 19 alle 22. Al di fuori di queste finestre orarie, è possibile solo girare da soli per migliorarsi.

Tecnicamente, GT Sport è molto valido. Sulla mia PS4 normale (non Pro e non Slim), il gioco è andato praticamente sempre a 60 FPS, con qualche piccola incertezza in alcuni frangenti di gara, ma sembrava quasi che il calo fosse più dovuto a qualche problema derivato da un netcode ancora da ottimizzare. Visivamente, sia le auto che i tracciati (che cambiano durante le giornate) sono riprodotti in maniera egregia, e forse per la prima volta anche il suono dei motori sembra andare verso la direzione giusta. Non siamo ai livelli di Assetto Corsa o Project Cars, il cui impianto audio è veramente impressionante, ma l'impressione è di un suono diverso, più motore e meno zanzare che in realtà erano motori a dodici cilindri. Certo, per un gioco con il blasone di GT Sport, vista la concorrenza, non è ancora sufficiente, ma confido che con il tempo ancora necessario allo sviluppo le cose migliorino sensibilmente.

Sabato 15 ci sono stati ovviamente inconvenienti di connessione, ma risolti gli intoppi, è stato possibile gareggiare senza ulteriori contrattempi.  Ho giocato principalmente con il joypad, cambio manuale, controllo della trazione attivato e la visuale prescelta alla fine è stata quella in primissima persona, quindi senza abitacolo, auto o altro su schermo, solo gli strumenti in sovrimpressione. GT Sport, una volta alla guida, è un Gran Turismo abbastanza classico, e chi è abituato alla saga di Polyphony sa bene a cosa mi riferisco: le auto non sono molto nervose, la sensazione di velocità è buona ma non del tutto emozionante e l'ingresso in curva può essere gestito senza troppe difficoltà.

Purtroppo, in questa beta (ma il timore è che le cose rimangano simili anche in versioni più avanzate), le collisioni ricalcano quelle classiche della serie: andare a muro a 320 all'ora genera un "PUM" sonoro e un rimbalzo in pista che può essere anche utilizzato a proprio favore. Durante le gare, gli avversari che vanno in testacoda o si comportano in modo anomalo diventano trasparenti, evitando così del tutto la collisione e dando una mano a chi vuole guidare in maniera seria e pulita.

GT Sport, così com'è, è bello da vedere e abbastanza vivace da sentire, ma si porta dietro un'eredità a livello di gameplay e tipologia di guida veramente ingombrante. A me il modello di guida di Gran Turismo è sempre piaciuto, perché alla fine è più semplice e gestibile rispetto a quelli dei diretti avversari, ma dopo ore e ore passate su Assetto Corsa, Project Cars e, perché no, anche Dirt Rally, è lecito chiedere di più a un team che sta sviluppando un gioco di questa portata.

Da valutare. Se fossimo in sede di recensione, sarebbe un bel "Vai a Sapere". E non è una bella cosa, visti i soldi che Sony versa a Yamauchi e soci.