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Sonic Mania - Così FAN tutti

Inutile nasconderlo o indugiare ulteriormente: Sonic Mania rappresenta il ritorno in grande stile del porcospino blu. Parlo di “ritorno” perché è indubbio che negli ultimi vent’anni la popolarità della mascotte per eccellenza di SEGA sia caduta a picco, complice un fallimentare passaggio al mondo tridimensionale. Anche se ora ci risulta difficile ricordarlo, c’è stato un periodo in cui Sonic e Mario se la battevano ad armi pari, almeno dal punto di vista di marketing e vendite. Dal punto di vista qualitativo, invece, ho sempre trovato che il baffuto idraulico italiano fosse un paio di gradini più in alto, ma questa è un’altra storia.

Il fallimentare passaggio al 3D, dicevo, è stata una fra le grandi cause del declino di Sonic: laddove Mario riceveva nel 1996 quel capolavoro senza tempo di Super Mario 64, il porcospino doveva accontentarsi, con due anni di ritardo, del già allora mediocre (e oggi ai limiti dell’imbarazzante) Sonic Adventure. Non si può dire che il Sonic Team non ci abbia riprovato negli anni successivi, anzi si può dire che si siano proprio incaponiti nel cercare un approccio tridimensionale a un gameplay e a personaggi chiaramente inadatti a quel tipo di visuale. In un’occasione ci sono riusciti, almeno parzialmente (Sonic Colours), in un’altra hanno sfornato il più che pregevole Sonic Generations, ma collezionando comunque lungo la strada un fallimento dopo l’altro e arrivando a produrre quello che è universalmente riconosciuto come uno fra i giochi peggiori di sempre, il mai troppo schernito Sonic the Hedgehog del 2006. Era ormai indubbio che l’anima del franchise fosse, però, irrimediabilmente persa e snaturata in quegli ambienti troppo grandi e confusi...

È quindi sorprendente, ma neanche troppo, che il primo vero successo per la mascotte storica di SEGA dai tempi di Sonic & Knuckles (1994!), sia il risultato di una duplice marcia indietro: il ritorno ai fasti bidimensionali e la scelta di affidare lo sviluppo a un team esterno, anzi, a un team di fan e appassionati. La mente, il cuore e gli occhi di Sonic Mania sono infatti materializzati nella persona di Christian Whitehead, uno che conosce Sonic meglio di Yuji Naka, mangia anelli dorati a colazione e probabilmente si muove in giro per Melbourne rotolando a botte di spin dash. Ed è anche e soprattutto per questo che Sonic Mania è “tutto giusto”: gameplay, grafica e sonoro combinati lo rendono forse il miglior Sonic di sempre. È incredibile come siano riusciti a mantenere lo spirito del gioco originale, iniettando però nuova linfa sotto forma di nuove idee e spunti, il tutto senza snaturare la natura del gioco in alcun modo. Ma andiamo con ordine..

Green Hill Zone è ancora più uno spettacolo.

Sonic Mania rinasce come fenice dalle ceneri del progetto Retro Sonic, fan game realizzato da Christian Whitehead per cercare di catturare il feeling dei giochi della generazione Mega Drive. Notato da SEGA per il suo eccellente lavoro, viene assunto per lavorare ai port per iOS di Sonic 2, Sonic 3 e Sonic CD, per poi vedersi assegnato un progetto tutto suo, in cui gli viene data la possibilità di creare nuovi livelli e possibilità per la mascotte di casa SEGA. Questo progetto, prima conosciuto come Sonic Discovery, diventerà Sonic Mania. Dall’alto della sua eccezionale conoscenza dei giochi originali, Whitehead destruttura e ricostruisce il gameplay di Sonic, tipicamente fatto di lunghe accelerate e brevi frenate, e in generale riesce a cogliere alla perfezione gli elementi che lo hanno reso un successo nelle sue prime incarnazioni. La sensazione di velocità e frenesia nell’attraversare i livelli è resa in maniera magistrale. Geniale anche la decisione di alternare livelli del tutto nuovi a classici provenienti dai quattro capitoli originali ma remixati a dovere. Inoltre, le nuove aree sono talmente ben realizzate e talmente coerenti con il design dei livelli classici che ho fatto fatica a distinguere le une dalle altre. L’esplorazione ha un grande ruolo in Sonic Mania, coi livelli che si sviluppano enormemente sia in verticale che in orizzontale, fornendo al giocatore approcci e spunti sempre nuovi e ben ricompensati, specie alternando i tre personaggi classici giocabili (a scelta fra Sonic, Tails e Knuckles). Il tutto rimane sempre fresco e sempre vario, con nuovi elementi grafici, nuove sfide e nuove meccaniche ad attendere il giocatore ad ogni livello. Forse per la prima volta in vita mia, mi sono divertito coi livelli bonus di un Sonic.

I livelli nuovi sono pieni di chicche e rimandi ad altri capitoli della serie.

Graficamente è un vero splendore, riportando alla vita Sonic non com’era effettivamente, ma piuttosto come lo ricordiamo attraverso il filtro ad alta risoluzione della nostalgia: sprite super dettagliati, animazioni fluidissime e adorabili, colori a metà fra l’estetica Mega Drive e quella Saturn. E la colonna sonora, che sto ascoltando in questo momento, è ancora una volta un tuffo nel passato, senza però indulgere in una becera nostalgia. Ci sono brani totalmente nuovi, brani classici con una semplice passata di vernice e remix, il tutto di altissimo livello, con una cura nell’emulazione del feeling retro dei brani da applausi (che cosa non è la musica di Lava Reef Zone!).

Prima di gridare al capolavoro, parliamoci chiaro: è pur sempre una sorta di remake di un Sonic “classico” e in quanto tale ha tutti i suoi pregi e difetti. Pur amando il porcospino blu anche in alcune sue forme più generalmente vituperate, Sonic Mania è una riproduzione quasi pedissequa dei primi episodi. Certo è realizzata in maniera sorprendentemente magistrale, ma non faccio fatica a credere che in tanti non apprezzino, o meglio non abbiano mai apprezzato, questo tipo di gameplay, ché comunque Sonic ha sempre avuto, a mio parere, un appeal sulla lunga distanza più limitato di un Mario.

Questa scena di Sonic Generations era sembrata ironica a molti qualche anno fa. Ora potrebbe rivelarsi vera.

Sonic Mania è un gioco fatto dai fan, anche e soprattutto per i fan, ma non azzardatevi a chiamarlo un fan game. Trasuda amore e passione per il franchise da tutti i pori e dimostra che gli sviluppatori hanno centrato appieno tutto quello che rendeva e rende un Sonic divertente. SPIN-FRECHETE!

Ho giocato a Sonic Mania su Xbox One grazie a un codice fornito dagli sviluppatori. Poi, dopo tre livelli di gioco, ingolosito dalla possibilità di giocarci in giro e dal piacere quasi perverso di far girare un Sonic 2D su una piattaforma Nintendo, l’ho comprato anche su Switch. Ho terminato la modalità storia con Sonic raccogliendo tutti i Chaos Emerald e giochicchiato un poco con gli altri personaggi a disposizione. Ovviamente, volendo, ho ancora ore e ore di gioco di fronte a me, se consideriamo Time Attack, segreti e modalità bonus varie..