Mario + Rabbids: Kingdom Battle fa vincere l'Italia intera
La storia ormai la sapete tutti. C’è un rumor che riguarda un fantomatico crossover tra Super Mario e i Rabbids di Ubisoft, con tanto di risatine, scongiuri e preoccupazioni. Poi c’è l’E3 2017, Miyamoto sul palco del publisher europeo, le lacrime di Soliani in diretta sciolgono tutti i dubbi e i diversi video (e hands on commentati) fanno il resto. Tutti a bordo dell’hype train, ancor più qui in Italia. Perché il gioco è sviluppato presso gli studi Ubisoft di Milano ed è un po’ come la nazionale di calcio/basket/whatever che vince la finale da outsider mettendolo nel culo a tutti.
Ebbene, hype del tutto giustificato. Il gioco è davvero fenomenale, molto meglio di quanto mi aspettassi, nonostante alcuni problemucci inattesi qua e là che, fortunatamente, non riescono mai davvero a scalfire il dolcissimo cuore morbido di questo soffice flan al cioccolato dal lungo nome di Mario + Rabbids: Kingdom Battle.
Come ormai saprete, il gioco non solo fonde - senza snaturare - gli “universi” Nintendo e Ubisoft, ma porta anche conigli, principesse e idraulici in battaglie del tutto simile a quelle di XCOM, serie di tattici a turni rinomata per i suoi scontri e la tensione che riesce a garantire partita dopo partita. In un sistema decisamente fluido, appagante e dinamico, dal quale è difficile tornare indietro.
Come ogni tattico a turni, posizionare le proprie truppe dietro i ripari è fondamentale, così come muoverle efficacemente lungo la mappa, sfruttandone alture, ostacoli e altri elementi dello scenario che possono aiutare a terminare gli squadroni avversari. Trovarsi in inferiorità numerica è la norma, in Mario + Rabbids: Kingdom Battle; per questo è importantissimo saper utilizzare le abilità uniche di ciascun eroe e le “combo” di squadra, combinando appunto attacchi, abilità e movimenti speciali.
Nel Regno dei Funghi è tutto un corri di qua e uno zompa di là: ecco perché Mario, i suoi soci e le relative - spassosissime! - versioni Rabbids possono combinare i propri sforzi, utilizzando ciascuno i propri compagni a mo’ di trampolino per raggiungere luoghi più alti, coperture o sfoderare abilità di indubbia utilità. Mario può sfruttare questi salti per colpire gli avversari con il suo celeberrimo “stomp”, mentre Peach, ad esempio, al suo atterraggio sprigionerà un’aura curativa in grado di rifocillare il gruppo.
Scoprire e personalizzare le abilità dei diversi membri del team, combinarli tra loro e capire quale sia la formazione più adatta alla battaglia in corso costituisce una larga fetta della deliziosa torta confezionata dal team di Ubisoft Milano. L’altra consiste nelle battaglie in sé, scorrevoli e movimentate come quasi mai in un tattico a turni, piene di elementi a dare ulteriore brio e dinamismo e decisamente più difficili di quanto mi potessi aspettare. Una delle mie preoccupazioni al lancio era proprio sul livello di difficoltà: mi attendevo un tattico all’acqua di rose, quasi interlocutorio. E invece Mario + Rabbids: Kingdom Battle, pur costituendo un ottimo punto di ingresso al genere per i neofiti, sa far sudare le giuste camicie, specialmente se si è intenti a raggiungere “l’oro” in ciascuna battaglia.
L’altra faccia più “mariesca” del gioco è fatta di tanta esplorazione, con mappe che ricordano alla lontana quelle di Super Mario 3D World. Forse più per visuale e la presenza di più personaggi al seguito di Mario: in queste fasi, infatti, l’idraulico e i suoi amici perdono la possibilità di saltare. Scelta del tutto funzionale all’esplorazione stessa, fatta di piccoli e grandi enigmi - tutti invero piuttosto semplici - che di tanto in tanto sbarrano la strada principale, molto più spesso fungono da cancello per il raggiungimento di collezionabili e armi speciali con cui arricchire l’arsenale, molto ampio, a disposizione del team di strampalati eroi.
Sia nelle fasi esplorative che in quelle di battaglia, Mario + Rabbids: Kingdom Battle sembra proprio un gioco Nintendo. Ubisoft Milano è riuscita a raccogliere l’essenza più pura dei giochi della grande N e riproporla in mappe (gli elementi dello scenario che si muovono a ritmo della musica fanno molto “marchio Nintendo”) e in battaglie quantomai goduriose per un pubblico potenzialmente universale, dai giocatori più scafati a quelli alle prime armi o meno dediti.
Su altri aspetti secondari, invece, mi sento di muovere qualche critica. Non ho particolarmente apprezzato l’estetica dei menù e, a malincuore, devo segnalare frequenti casi di cali di frame rate (a volte molto consistenti) e un paio di episodi in cui l’immagine si è completamente fermata per un paio di secondi, per poi lasciar fortunatamente spazio al normale scorrere del gioco. Sarà inoltre il mio stile di gioco, ma ho trovato anche dei personaggi (Peach) decisamente più utili di altri (Rabbid Mario).
Anche se, alla fine, ho finito per amare davvero tutti i personaggi. Eroici ma goffi al tempo stesso, sono tutti coprotagonisti di un racconto semplice ma pieno di scenette adorabili. Le versioni “Rabbids” delle icone Nintendo sono deliziose, tra simpatiche macchiette da discount (Rabbid Mario è uno scavezzacollo che gioca tra stereotipi e sbruffoneria), conigli cosplayer fuori di melone (Rabbid Yoshi) e l’irrestistibile Rabbid Peach, di cui vi invito a scrutare l’account Instagram.
Così come è decisamente apprezzabile la rilettura delle - prima - intoccabili star di mamma N. Il Luigi reinventato come prodigioso cecchino ben si appaia alla sua natura fifona, mentre Peach è più “cazzuta” che mai, grazie alla capacità di imbracciare armi da fuoco a dir poco devastanti.
È anche per questo che i nei e problemi tecnici prima citati non intaccano la caratura del gioco. Mario + Rabbids: Kingdom Battle è un vero must have per ogni possessore di Switch e un ottimo modo per placare la fame di Mario in attesa di Mario Odissey. E, dopo i turni così dinamici, i salti e le armi strampalate di Mario + Rabbids: Kingdom Battle, ho quasi paura di iniziare quel XCOM 2 che ho in backlog da diversi mesi.
Ho giocato a Mario + Rabbids: Kingdom Battle grazie a un codice download per Nintendo Switch, divertendomi tantissimo per le oltre ventiquattro ore di gioco che ho impiegato a raggiungere i titoli di coda. Ho scoperto circa il 50% dei bauli in giro per il gioco e completato metà delle sfide del primo mondo. Mi sa che altre due o tre ore me le faccio con gusto. Ah, come al solito, se acquistate il gioco su Amazon passando dai nostri link, ci fate ricevere una piccola percentuale di quanto spendete, senza sovrapprezzi per voi. Potete farlo su Amazon Italia a questo indirizzo qui o su Amazon UK a quest'altro indirizzo qua.