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Old! #239 – Gennaio 1978

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Cosa accade, nel mondo dei videogiochi, a gennaio del 1978? Google non mi è amico, Wikipedia fa spallucce e allora oggi parliamo di Combat, titolo di lancio dell’Atari 2600 che, in quanto tale, uscito in America nel 1977, arriva dalle nostre parti nel corso del 1978. Basato su due coin-op di Atari stessa (Tank e Jet Fighter), Combat mette il giocatore al centro di svariati scenari bellici, permettendo di controllare carri armati, biplani e jet lungo ventisette diverse modalità di gioco, per blastarsi in allegria fra amici, mescolando multiplayer competitivo e cooperativo.

Accolto con amore e amicizia da critica e pubblico, Combat si rivelerà un discreto successo e Atari metterà in produzione un seguito, strutturalmente ben più complesso, previsto per il 1984, che sparirà però fra le nebbie del tempo in seguito al disastro di mercato del 1983. Nel 2001, il prototipo del gioco verrà messo in vendita su cartuccia durante il Classic Gaming Expo e nel 2005 verrà addirittura inserito nella retro-console Atari Flashback 2, per poi apparire anche in un paio di retro-collezioni pubblicate su Nintendo DS e dispositivi mobili. Per il Combat originale, invece, vale la pena di segnalare anche un remake targato Infogrames del 2001 e l’apparizione nel servizio Game Room di Microsoft nel 2010.