Old! #250 – Marzo 2008
Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".
Il 7 marzo del 2008 esce nei negozi Army of Two, sparatutto in terza persona di Electronic Arts a modo suo sperimentale, perché interamente incentrato sulla modalità cooperativa, con svariati passaggi di gioco superabili solo facendo lavorare assieme i due protagonisti e l'intelligenza artificiale che dà una mano nel caso non si abbiano amici a disposizione con cui giocare. Accolto con scetticismo dalla critica, il gioco riscuote grande successo di pubblico, abbastanza da meritarsi due seguiti nel giro di quattro anni. Rimarrà forse la produzione di più alto profilo uscita da EA Montreal, aiutata comunque sul terzo episodio da Visceral Games.
Una settimana dopo, si manifesta in Europa, in ritardo sul resto del mondo ma non troppo, No More Heroes, primo esperimento di Goichi Suda e Grasshopper Interactive con il motion control di Wii. Il gioco propone un open world che, diciamocelo, fa abbastanza cagare e una componente action moderatamente riuscita, ma conquista i fan del designer giapponese grazie al suo tono delirante e alla pioggia di trovate surreali. Le vendite saranno moderatamente positive, quantomeno nell'ambito degli standard di Grasshopper, comunque sufficienti a giustificare un seguito multipiattaforma nel 2010. E lo status di cult conquistato dal gioco nel tempo giustificherà una sorta di spin-off per Switch in arrivo nell'anno del decennale. Casomai interessasse, c'abbiamo il Racconto dall'ospizio.
Non bastassero i deliri di Goichi Suda, lo stesso giorno vede l'arrivo dalle nostre parti di Odin Sphere, GdR action per PlayStation 2 sviluppato da Vanillaware per conto di Atlus. Pensato come seguito spirituale di Princess Crown per Saturn, il gioco offre cinque personaggi con cui divertirsi a seminare il panico lungo sei ambientazioni realizzate in splendida grafica bidimensionale. Trattasi, sostanzialmente, di mazzate sulla fazza. Odin Sphere verrà accolto con grande favore e il suo successo di critica e pubblico salverà, sostanzialmente, una Vanillaware messa in crisi dai numerosi ritardi nello sviluppo, lanciandola invece verso nuove vette di successo.
Pochi giorni dopo tocca a Tom Clancy's Rainbow Six: Vegas 2, che recupera le vicende del capitolo uscito due anni prima proponendosi come prequel/sequel e introducendo alcune novità, fra nuove meccaniche, maggior personalizzazione degli avatar per il multiplayer e una sedicente rinnovata intelligenza artificiale. Accolto con moderato entusiasmo da stampa e pubblico, metterà per lungo tempo fine alla storica serie di sparatutto in prima persona. Se si escludono, infatti, il gioco mobile Rainbow Six: Shadow Vanguard (2011) e il progetto abortito Rainbow 6: Patriots, rimarrà tutto fermo per quasi dieci anni, fino all'uscita (e al successo) di Rainbow Six: Siege.
Infine, il 28 marzo 2008, Kratos torna a rompere culi in ambito portatile dopo la sperimentazione mobile di un anno prima con God of War: Betrayal. Sviluppato da Ready at Dawn, God of War: Chains of Olympus si propone come prequel della serie "principale" e trasla su PSP i cardini del gameplay visto su PlayStation 2. Certo, l'esperienza risulta segmentata, l'impatto grafico è modesto e la mancanza dell'analogico destro si fa sentire, ma nel complesso i risultati sono comunque notevoli, il senso epico non va perso e il design di meccaniche, ambienti, enigmi, convince fino in fondo. Il gioco viene accolto in maniera trionfale dalla critica e piazza buone vendite per gli standard di PSP, tanto da meritarsi un seguito due anni dopo. Entrambi gli episodi portatili verranno ripubblicati su PlayStation 3 nel 2011.