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Old! #248 – Marzo 1988

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Marzo del 1988 è il mese dei giochi sulle cui date d'uscita è complicato trovar certezze e che quindi sbattiamo qui. Si comincia con Captain Blood, pubblicato su tutti i computer del creato da Infogrames e sviluppato da ERE Informatique, che poi cambierà nome in Exxos ma che raggiunge forse qui il suo apice in carriera. Introdotto da una musica dei titoli "ispirata" a Ethnicolor di Jean-Michel Jarre, Captain Blood omaggia l'omonimo film con Errol Flynn e propone un'avventura fantascientifica, in cui bisogna passare a pettine la galassia nel tentativo di scovare ed eliminare cinque cloni di Captain Blood stesso. Accolto con amore per l'atmosfera e le idee Captain Blood verrà un po' criticato per l'interfaccia contorta ma questo non gli impedirà di riscuotere successo a sufficienza per la pubblicazione di un seguito, Commander Blood, sviluppato da Cryo ben sei anni dopo.

Pare invece certa la pubblicazione a marzo del 1988 di Ultima V: Warriors of Destiny, nuovo capitolo della saga di Richard Garriott che vede Lord British scomparso durante una spedizione nell'underworld e il tiranno Lord Blackthorn prendersi il ruolo di reggente a Britannia. Si tratta dell'ultimo episodio della serie a fare il suo esordio su Apple II ma è già evidente un salto di qualità, in particolare sul piano della scrittura, ed emergono numerose nuove finezze di gioco, dall'introduzione del ciclo giorno-notte alla presenza di personaggi non giocanti con delle proprie routine di attività quotidiane. Il gioco, che Garriott ha dichiarato essere il suo preferito della serie, riceve qualche critica ma viene complessivamente accolto come un altro capolavoro e Ultima andrà avanti a mietere successi ancora per diversi anni.

Infine, due parole su Wasteland, GdR a dir poco seminale, a cui dobbiamo senza dubbio l'esistenza di Fallout e che giocherò un ruolo fondamentale nella rinascita del genere in forma isometrica durante il nuovo millennio. Anche qui, come per molti titoloni dell'epoca, il formato di partenza è l'Apple II, dove il gioco si manifesta portandosi dietro tutto il fascino dell'ambientazione postatomica, all'epoca abbastanza inedita, e una complessità ruolistica figlia dei giochi "pen & paper" creati in precedenza dagli stessi designer Ken St. Andre e Michael Stackpole (Tunnels and Trolls, forse, il più famoso). Wasteland è uno fra i primi videogiochi a poter vantare un mondo persistente, in cui i cambiamenti rimangono in memoria durante l'avventura, e propone personaggi non giocanti dotati dalle personalità talmente forti da arrivare anche a rifiutarsi di seguire gli ordini del giocatore. Accolto come un capolavoro, Wasteland riscuote grande successo e otterrà nel 1990 un seguito, Fountain of Dreams, anche se non verrà curato dagli stessi autori ed Electronic Arts deciderà all'ultimo momento di scollegare il più possibile i due giochi. Tant'è che, al di là del seguito spirituale Fallout, un vero Wasteland 2 giungerà solo nel 2014, quasi trent'anni dopo, guidando come detto la rinascita del GdR isometrico e riscuotendo successo a sufficienza perché venga messo in produzione un terzo capitolo.