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5 possibili risposte di Microsoft a Sony

I lettori più attenti e affezionati di Outcast (tutti e trentasette) avranno sicuramente notato che quasi due settimane fa Sony ha presentato PlayStation 4. Altresì avranno notato che Lorenzo Baldo ha già discusso gli annunci in questo articolo qui e che io stesso ho fornito una completissima lista di "questioni in sospeso" circa la quarta console da casa di Sony. Ora è venuto il momento di improvvisarsi analisti (considerate certe sparate dei professionisti, non dovrebbe essermi difficilissimo farlo) e provare a ipotizzare cinque mosse che Microsoft potrebbe fare (o non fare) per preparare una valida risposta all'annuncio di PlayStation 4. Anche stavolta bando alle ciance (scrisse colui che ha appena piazzato una premessa di quindici righe) e parto con la lista (ricordando a Sony e Microsoft che, casomai servisse, la consulenza viene via con poco). 1) Proporre un hardware "simile" E con simile intendo pressapoco potente quanto quello di PlayStation 4. Distanziarsi nelle specifiche tecniche non conviene a nessuna delle due, specie considerando che gli sviluppatori third-party difficilmente fanno uso della potenza extra di una o l'altra console, quando si tratta di sviluppare un gioco multipiattaforma. Qualsiasi sforzo per superare tecnologicamente la diretta concorrente  è superfluo e inutile.

2) Rendere la console retrocompatibile Sony ha già annunciato che PlayStation 4 non lo sarà (almeno, non nel modo "economico", tipo che ficco il gioco per PS3 nella PS4 e gioco... cavolo, manco i DualShock 3 saranno compatibili!). Quale miglior modo per garantirsi una caratteristica extra di annunciare la retrocompatibilità con Xbox 360? Sarebbe un tocco in più di cui la concorrenza non dispone e potrebbe ulteriormente invogliare all'acquisto chi, nella generazione precedente, ha saltato la console Microsoft.

3) Mostrare un Kinect 2 sorprendente Il primo Kinect "funzionava" ed era adatto ad applicazioni di stampo casual, ma è comunque risultato inadeguato a gestire titoli più "hardcore". Proporre un Kinect 2 più potente, in grado di eliminare o ridurre drasticamente le limitazioni del primo modello, potrebbe aprire scenari decisamente intriganti. Anche perché Sony ha praticamente incluso un Kinect con PlayStation 4, per cui ci si ricollega al punto 1 di questo articolo. Come corollario, il Kinect 2 dovrebbe essere allegato ad ogni console. Possibilmente con un ottica che zoomi per adattarsi alla distanza dei giocatori, anziché richiedere una piazza d'armi (sgombra) per essere usato.

4) NON bloccare i giochi usati Ripeto: non bloccare i giochi usati. Questa è facile, no? Bloccarli rappresenterebbe una mossa pessima che, tra l'altro, verrebbe percepita semplicemente come ostile dalla maggior parte degli acquirenti, specie con una diretta concorrente che sembra voler tranquillizzare l'utenza in tal senso. Venire incontro alle richieste commerciali dei publisher andando contro gli interessi diretti degli utenti è il male incarnato.

5) Non allontanarsi da Xbox 360 Lo so, la quinta "dritta" più prevedibile sarebbe stata "Proporre il gioco online gratis", ma non credo proprio che Microsoft penserebbe mai ad una soluzione simile, anche perché alla fine molto probabilmente Xbox LIVE Gold è stato persino un aspetto caratterizzante di Xbox 360. Semmai è più probabile vedere nuove opzioni a pagamento proposte dalla concorrenza. Analogamente, un consiglio valido e drastico sarebbe "Lascia stare il Giappone. In toto. Non andateci proprio", ma si tratterebbe più di una scelta strategica (sensata, eh!). No, in realtà il quinto e ultimo punto di questo articolo è una semplice raccomandazione a non stravolgere la filosofia di base proposta per Xbox 360. Non spostare il focus dai giochi ad altro (o a "troppo altro", se capite che intendo). Non dimenticare la tipologia di titoli (e di videogiocatori) che ha portato al successo della console. E sopratutto non farsi cogliere dalla febbre del social a tutto tondo trascurando altri elementi più focalizzati sul gioco vero e proprio. Mai come in questo caso, secondo me, "squadra che vince non si cambia".