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Anche Mario Party 10 vuole farvi comprare gli Amiibo

Ah, Mario Party. Quanto amore, per Mario Party. Ricordo ancora con affetto quella prima volta che infilai nel Nintendo 64 la cartuccia e feci una prima partita assieme a due persone che avevo in casa, avevo conosciuto quel giorno stesso e non avrei mai più rivisto in vita mia. Era, in potenza, il gioco perfetto per tutte quelle occasioni, note ai più come “raduni”, in cui orde di gente si presentavano alla mia porta in massa, provenienti da tutta Italia, isole comprese, e talvolta perfino superando la frontiera, per trascorrere qualche giorno a far caciara. È una lunga storia, son ricordi densi di malinconia e amMmore, non divaghiamo troppo. Quel che conta è che, sì, Mario Party, ma soprattutto Mario Party 2, si rivelò un gioco perfetto per quelle situazioni.

Era il divertimento scemo, arcade, d'abilità ma anche all'insegna delle gran botte di culo, di strategia e di profondo acccazzodecane, di masse informi di gente aggrovigliate attorno a quattro pad. Si tornava a casa un po' tutti sbronzi, alcuni anche sotto effetto di sostanze stupefacenti, qualcuno con ancora sul colletto i segni dello sbocco, e non c'era altro da fare: cinquanta turni. Non mancava mai quel momento denso di retorica, in cui si fingeva di essere indecisi su quanti farne. E poi erano cinquanta. Non potevano che essere cinquanta. Era una sfida di sopravvivenza. Era la morte cerebrale lunga una notte. Poi a dormire, distrutti, verso le sei del mattino, magari anche un po' più tardi, consapevoli che al massimo verso mezzogiorno ci si doveva alzare, perché nel pomeriggio era previsto il torneo di calcetto. Ah, i raduni di it.fan.studio-vit, magari in crosspost con it.comp.console e it.discussioni.litigi! Ah, quanti ricordi! Ah, quanto sto divagando, scrivendo di affari miei in una maniera poco comprensibile e in un articolo che verrà letto da gente a cui queste cose non interessano e che comunque non ci capirà nulla! Ah!

http://youtu.be/9mTIL5vNTs4

Comunque, Mario Party. L'apice della serie, per me, è e rimane Mario Party 2, che perfezionava la formula del primo episodio senza rovinarla nel tentativo – dovuto ma condannato al fallimento – di reinventare la ruota. Dopo di lui ci sono stati episodi più o meno riusciti, e sicuramente ci sarà chi ne preferisce altri, ma non ci posso fare nulla: per me la sintesi più azzeccata fra caos e organizzazione, fra tattica e bordello, fra idee fenomenali e scemenze dilaganti, con un design dei tabelloni e dei minigiochi a prova di bomba, rimane quella. Deal with it. Ciò non toglie che la serie vada avanti e continui giustamente a reinventare la ruota nel tentativo di dare un senso ai seguiti che vada oltre il puro e semplice “perché sì”.

In questo caso stiamo parlando dell'esordio di Mario Party su Wii U e lo stiamo facendo nel momento in cui gli Amiibo vanno via come il pane, quindi non è che ci sia molto da interrogarsi su quale possa essere il senso dell'operazione: l'integrazione di GamePad, Miiverse e pupazzetti infernali. Intendiamoci, la base del gioco rimane sempre quella di un boardgame all'insegna dell'assurdo, in cui la sfida per giungere in fondo al tabellone si basa non solo su un lieve impianto strategico e sulle botte di culo nel tirare i dadi, ma anche sulla capacità di prendere a schiaffi i propri avversari nei minigiochi che punteggiano le partite. E a definire la piena riuscita (o meno) del gioco sarà senza dubbio il design dei tabelloni stessi e dei minigiochi, come sempre. Allo stesso tempo, però, è inevitabile che sotto i riflettori ci finiscano soprattutto le grosse novità, specie poi quando mi trovo a scrivere un'anteprima dai confini tracciati tramite un classico embargo. E quindi parliamo delle (tre) novità.

http://youtu.be/k2TZaXbxzYs

L'integrazione del GamePad, per ovvi motivi legati al fatto che ce n'è uno solo, è applicata a una modalità di gioco apposta, Bowser Party, che si può “attivare” su tre dei sei tabelloni e all'interno della quale un giocatore controlla la nemesi di Mario, intenta ad ostacolare il cammino degli altri. I partecipanti “regolari” mirano a raggiungere la Super Stella, mentre Bowser, armato di GamePad, cerca di raggiungerli e metterli fuori gioco. Dalla sua ha un set di quattro dadi, che gli permette di muoversi più velocemente (a meno di sfiga esagerata), e quando si arriva agli scontri diretti, ovviamente, i minigiochi si incentrano su un sano multiplayer asimmetrico a base di GamePad vs. Wiimote.

Anche per quanto riguarda il supporto agli Amiibo troviamo una modalità dedicata, all'interno della quale si possono usare alcuni pupazzetti specifici (Bowser, Donkey Kong, Luigi, Mario, Peach, Rosalina e Luma, Toad, Wario, Yoshi) che garantiscono l'accesso ai loro tabelloni speciali e ad alcuni power up esclusivi. Inoltre, utilizzando questi personaggi, è possibile memorizzare al loro interno alcuni dati specifici (sovrascrivendo, però, eventuali dati memorizzati giocando a Super Smash Bros. per Wii U, dato che gli Amiibo non prevedono salvataggi interni multipli). È possibile utilizzare anche gli altri Amiibo, chiaramente senza ottenere l'accesso a funzionalità specifiche, ma sfruttandoli per accumulare punti Mario (ne parliamo dopo). In tutto questo, ovviamente, non è casuale il lancio di cinque nuovi pupazzetti previsto per il 20 marzo, in concomitanza con l'uscita di Mario Party 10, che saranno varianti di Mario, Luigi, Peach, Yoshi e Bowser. Oltretutto, circa un mese dopo arriveranno sei nuovi Amiibo legati al mondo di Smash Bros. e fra loro troveremo Wario, anche lui parte del club di “privilegiati” di Mario Party 10. La mucca muggisce, Nintendo giustamente munge.

Infine c'è l'integrazione con il Miiverse, legata al nuovo sistema di sfide ed elementi sbloccabili. Mario Party 10 è attraversato in tutte le sue modalità da un sistema a base di punti Mario da accumulare e spendere poi nella Sala di Toad, per ottenere personaggi e veicoli extra, un livello di difficoltà aggiuntivo e vari altri elementi, compresi quelli da utilizzare poi nello studio fotografico. In quest'ultima modalità è possibile dedicarsi a combinare fra loro scenari e modellini, posizionandoli come dei novelli serial killer (abbiate pazienza, sto guardando The Fall) e scattare foto da condividere poi tramite Miiverse. Niente male, no? Per quanto riguarda il gioco in generale, la struttura rimane quella introdotta da Mario Party 9 per Wii, quindi coi quattro partecipanti uniti a bordo di un veicolo. Si tratta di una soluzione che personalmente non amo molto, ma forse è solo perché sono un vecchio scorreggione affezionato al passato. Di certo, l'esperienza di gioco ne esce snellita, anche e soprattutto nell'ottica di situazioni in cui magari ci si trova a giocare in meno di quattro persone.

Comunque, ho provato un po' di tabelloni e mi sembrano mediamente ben strutturati, così come funziona bene la maggior parte dei minigiochi, sfruttando a dovere le potenzialità dei controller. Non si vede nulla che innovi in maniera travolgente, ma insomma, non è che dall'ennesimo Mario Party ci si possa aspettare il colpo di genio. Non mancano, fra l'altro, le classiche modalità extra in cui affrontare minigiochi snelli, estrapolati dal contesto di un tabellone, per piccole sfide veloci: il badminton e quella specie di versione un po' tutta storta di Columns basata sulla fisica sono deliziosi. E insomma, mettendo assieme tutto quanto, si ottiene un pacchetto senza dubbio promettente, che include diverse novità di spessore e potrebbe dar vita a un ottimo esordio della serie su Wii U. Se le promesse verranno mantenute lo scopriremo fra un mesetto, quando il gioco arriverà nei negozi e magari torneremo a parlarne su queste pagine con una recensione vera e propria. O magari no. Vai a sapere.