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Marzo 2001: Divinità, omosessualità, morti violente e calcio | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il 9 marzo 2001 vede la pubblicazione europea di Sonic Shuffle, tentativo targato SEGA di salire sul treno dei simil-boardgame lanciato da Mario Party qualche anno prima. Nonostante una veste grafica niente male, il gioco viene accolto fra le pernacchie, massacrato nel confronto col concorrente baffuto e certo non aiutato dall’ormai ufficiale abbandono del Dreamcast da parte della sua casa madre. La disgrazia sarà tale da farlo escludere negli anni dalle varie raccolte dedicate a Sonic.

Il 16 marzo tocca invece a Clive Barker's Undying, interessante sparatutto horror in prima persona prodotto da Electronic Arts con la collaborazione del romanziere Clive Barker, che partecipa anche prestando la sua voce a un personaggio. Il gioco, disponibile solo su PC, mescola meccaniche classiche da FPS ad elementi più avventurosi e a dei poteri magici che il protagonista può sviluppare. Undying divide abbastanza la critica ma convince il pubblico… a non comprarlo. Il fallimento è tale che verranno abbandonati i progetti per le versioni console e per un seguito.

Una settimana dopo, arriva dalle nostre parti Fear Effect 2: Retro Helix, gioco d’azione e avventura che, nonostante il titolo, fa in realtà da prequel per il Fear Effect pubblicato un anno prima. L’avventura recupera il mix di cel-shading e ambienti pre-renderizzati che caratterizzava il primo episodio, e che va per la maggiore nel post-Resident Evil, e propone un bel mix di generi, pur focalizzandosi soprattutto sul lato enigmistico della faccenda. A colpire c’è anche l’enfasi posta dal marketing sulla relazione gay fra le due protagoniste, anche se poi, concretamente, il gioco lascia molto meno spazio alle (pur presenti) pruderie rispetto a quanto facciano pensare le pubblicità. La serie si fermerà qui, per tentare poi un ritorno non particolarmente fortunato quasi vent’anni dopo.

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Lo stesso giorno segna l’uscita di ISS Pro Evolution 2, nuova incarnazione del calcio secondo Konami che, al di là delle varie novità di gameplay, si distingue per essere il primo episodio della serie a introdurre l’utilizzo (parziale) di licenze ufficiali e anche per segnare la fine “nominale” della serie in Europa, dato che l’uscita successiva abbraccerà il titolo Pro Evolution Soccer. È anche l’ultimo episodio disponibile in esclusiva su PlayStation 1: PES segnerà infatti l’esordio su PlayStation 2, anche se i suoi primi due episodi rimarranno disponibili anche sulla precedente console Sony.

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Trascorre un’altra settimana e veniamo graziati dall’uscita di Black & White, attesissimo “god game” sviluppato dai Lionhead Studios di Peter Molyneux. Il gioco, che ci vede controllare una divinità in conflitto con una rivale par sua, si incentra come da titolo su una concezione schematica di bene e male, che va a influenzare l’evoluzione del mondo sulla base delle nostre azioni. Nonostante i numerosi bug e i requisiti di sistema impegnativi, Black & White viene accolto con amore per la sua personalità e la profondità che offre, conquistando un successo tale da meritarsi un’espansione e un seguito. Le previste versioni console, però, non verranno mai pubblicate.

Il 30 marzo segna anche l’uscita di un gioco bizzarro, fuori dagli schemi, accolto da persone munite di punto di domanda sopra alla testa ma destinato a diventare negli anni un piccolo cult. Shadow of Memories è una sorta di fantapoliziesco basato sui viaggi nel tempo e ambientato in Germania, il cui protagonista indaga per cercare di impedire la sua stessa morte. Il gioco pubblicato da Konami viene accolto favorevolmente per la componente narrativa e la sua personalità distintiva, anche se non mancano le critiche alla realizzazione tecnica. Verrà poi convertito su Xbox, PC, e PSP e ne parleremo la prossima settimana su Retroutcast. Il produttore Junko Kawano lavorerà diversi anni dopo su Time Hollow, un’altra avventura incentrata sui viaggi nel tempo e pubblicata su Nintendo DS.

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Infine, il 31 marzo 2001 è il giorno in cui SEGA molla definitivamente il colpo sul fronte console, ufficializzando la sua transizione allo status di produttore/sviluppatore “platform agnostic”, che produrrà quindi giochi per tutte le macchine sul mercato. Contestualmente, vengono annunciati un nuovo Sakura Taisen e Virtua Fighter 4, entrambi per PlayStation 2, e Sonic Team viene riposizionato come studio focalizzato sul fronte Nintendo, al lavoro sul primo Sonic Advance. Ironia della sorte, tutto questo avviene mentre Phantasy Star Online per Dreamcast sta riscuotendo un buon successo e segnando un momento comunque fondamentale, nel suo posizionarsi come primo MMORPG per console con grafica interamente tridimensionale, tra l’altro giocabile senza banda larga.