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Febbraio 1991: Roditori, ombrelli e due grandi studi di sviluppo | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il primo di febbraio del 1991, Adrian Carmack, John Carmack, Tom Hall e John Romero, conosciutisi lavorando per Softdisk, si uniscono per vincere e, grazie anche al supporto di Scott Miller di Apogee Software, danno vita a id Software, che aprirà i battenti con Commander Keen (soluzione di ripiego dopo il rifiuto, da parte di Nintendo, all’idea di una versione PC di Super Mario Bros. 3) e farà poi il botto con Wolfenstein 3D e Doom (e Quake). Nel corso degli anni, i membri fondatori finiranno quasi tutti più o meno licenziati, con la sola eccezione di John Carmack, che se ne andrà di sua sponte quattro anni dopo l’acquisizione da parte di Zenimax. id Software rimarrà comunque una colonna portante del settore, riverita, celebrata e approfondita da tutti.

Ma febbraio del 1991 vede anche la nascita di Silicon & Synapse, piccolo studio di sviluppo californiano che inizierà con lavori su commissione, troverà poi un discreto successo con giochi come Rock n' Roll Racing e The Lost Vikings ma soprattutto, dopo aver cambiato nome in Chaos Studios ed essere stata acquisita dal distributore Davidson & Associates, troverà veramente fama e successo quando, come Blizzard Entertainment, pubblicherà nel 1994 Warcraft: Orcs & Humans. Da lì in poi sarà tutta in discesa, con alcuni tra i franchise più popolari e di maggior successo della storia, l’acquisizione da parte di Vivendi Games e infine la fusione con Activision (e la testa china di fronte alla Cina).

A metà mese si manifesta un piccolo videogioco per Amiga che diventerà un fenomeno colossale e farà compiere un balzo enorme allo studio DMA Design (che oggi conosciamo come Rockstar North) e al publisher Psygnosis (che diventerà studio di punta per Sony negli anni delle prime due PlayStation). E hai detto niente. Si tratta di Lemmings, puzzle game ma anche un po’ simulatore di salvataggio creature e pure un po’ una specie di RTS in cui bisogna condurre alla salvezza orde di roditori ignari del proprio destino. Vero e proprio fenomeno, Lemmings verrà convertito in ogni dove e diventerà un vero e proprio franchise, con espansioni, seguiti, reboot e tutto quel che ci si può attendere. Ne abbiamo chiacchierato proprio oggi nel nuovo Retroutcast.

E un giorno dopo arriva su PC Engine Parasol Stars, terzo episodio nella serie nata con Bubble Bobble, che abbandona bolle e arcobaleni per mettere in mano a Bubby e Bobby degli ombrelli. Nonostante i protagonisti siano umani, torna l’impostazione a schermate (semi)fisse e ne viene fuori un gioco di piattaforme eccellente, divertentissimo, ma che per qualche motivo (magari il mancato passaggio in sala giochi) non attecchirà come i precedenti e, pur godendo della tradizionale orda di conversioni sui vari altri formati casalinghi, verrà sulla distanza un po’ messo in ombra dai seguiti diretti di Bubble Bobble e Rainbow Island. Anche di questo abbiamo parlato in Retroutcast.

E sì, lo so, c’è anche Street Fighter II ma ne parliamo il mese prossimo per un motivo che spiegherò il mese prossimo.