Blu Brothers #26
Non devono salvare un orfanotrofio pieno di debiti e non sono nemmeno inseguiti da una banda di neonazisti bifolchi. La missione dei Blu Brothers di Outcast è analizzare scrupolosamente (e settimanalmente) i migliori Blu-ray del momento disquisendo amabilmente di compressione, soundstage multicanale, bordate del sub, grana e rumore video. E vista la mole di materiale che giunge quotidianamente a casa dei due fratelli blu, non ve ne liberete tanto facilmente.
Margin Call
Anche in Margin Call si parla di crisi, ma a differenza di Cosmopolis, che tratta la materia metaforicamente, la pellicola dell’esordiente J.C. Chandor si focalizza su una stretta cerchia di uomini al vertice di una delle più grandi aziende di prodotti finanziari (i famigerati sub-prime): un analista prevede il tracollo, ma è troppo tardi e le uniche strade percorribili sono due: il fallimento totale e fraudolento dell’azienda oppure disfarsi dei titoli a prezzo ridotto “infettando” il mercato prima che l’epidemia esploda. Sappiamo come andrà a finire. L’attenzione, più che ai numeri, è rivolta all’assenza della morale e a come queste persone abbiano potuto permettere ciò che è successo. Non male, ma il risultato avrebbe potuto essere più potente: imputati sono la sceneggiatura “solamente” buona e la regia un po’ anonima che non danno piena giustizia al cast altisonante convocato (Kevin Spacey e Jeremy Irons sono una garanzia e lo dimostrano per l’ennesima volta).
Il film è stato girato con più sistemi (Arriflex, canon 5D, Red One) ma il video restituisce una resa piuttosto omogenea, che si attesta su buoni livelli, con una dominante cromatica blu ben avvertibile e un contrasto non molto spinto. I primi piani, gli interni ben illuminati e le riprese aeree della città sono certamente gli “shot” migliori e mettono in luce un dettaglio molto pronunciato. Talvolta la profondità di campo è piuttosto ridotta e non bisogna confonderla con la mancanza di definizione delle immagini. Il disco a singolo strato non ha permesso di mantenere un bit-rate particolarmente elevato, ma non si notano problemi di compressione davvero degni di nota (solo un po’ di rumore sui neri). L’audio, trattandosi di un film basato sui dialoghi, non fa la parte del leone ma fornisce un discreto coinvolgimento in corrispondenza con i pochi brani musicali e riproduce diligentemente i dialoghi, dotati di buona profondità e dettaglio, e i lievi effetti d’ambienza. Poco appaganti invece gli extra, che offrono il trailer, alcune riprese backstage e un breve making of. [P.B.]
Film: 7 Blu-ray: 7 (Video 7,5 - Audio 7,5 - Extra 4,5)
Malcolm X
Per raccontare la vita di Malcolm X, uno dei più grandi leader afroamericani, ucciso nel 1965 a soli 40 anni, Spike Lee firma il suo film più rischioso e importante, ottenendo un posto da regista che in origine sarebbe dovuto andare a Norman Jewison, altro grande narratore di tensioni sociali e di sicuro più duttile agli occhi dei produttori rispetto all’irrequieto regista di colore. In tutta la prima parte, con un giovane Malcolm versione viveur (si veste, cammina e parla come i bianchi), domina un tono quasi scanzonato e Spike Lee non si allontana molto dalla spirale narrativa del miglior Scorsese, anche se lo stile appare diligente ma fin troppo controllato, soprattutto nei banali flashback sull’infanzia di Michael e sulla morte del padre per mano del Ku-Klux Klan. È solo dopo la prima ora che il film mantiene le premesse drama-culturali insite nella vicenda (la detenzione in carcere, l’ingresso nella chiesa musulmana di Elijah Muhammad e il successivo distacco). Gli ultimi anni del leader nero seguono sempre uno schema elegante e patinato, ma la fotografia si fa più lucida, quasi essenziale, e il montaggio meno spezzato per sottolineare il cambiamento non solo esteriore di Malcolm. Chi si aspettava un forte ritratto politico e le provocazioni urbane dei precedenti successi “scomodi” di Spike Lee sarà forse rimasto deluso, ma è innegabile che la ricostruzione storica dell’epoca (dal ’48 al ’65), la forza dei temi e la perfetta maschera di Denzel Washington mantengano inalterato anche dopo vent’anni il valore di questo bio-pic. [F.D.]
Arrivano finalmente anche in Italia i “digibook” Warner: i due dischi che compongono l’edizione sono contenuti all’interno di un robusto libretto con copertina rigida con foto, saggi, note sul cast, sul regista e sulla vita di Malcolm. Peccato che per risparmiare sui costi di localizzazione abbiano deciso di stamparne un’unica versione, lasciando quindi tutti i testi in inglese. Per molti non sarà un problema, ma è doveroso segnalarlo (come ha fatto anche Warner, anche se la scritta sul bollino è tutto fuorché evidente). Purtroppo il risparmio sulla localizzazione prosegue anche sull’audio, che in italiano è proposto in un misero Dolby Digital mono. Non che la traccia sia di per sé scadente, ma trovare un mono su un film del ’92 in Blu-ray non può che indispettire l’appassionato, soprattutto se pensiamo che, per l’ormai vecchia edizione DVD, Cecchi Gori aveva realizzato un remix 5.1 che, per quanto non impeccabile (i dialoghi sono riprodotti leggermente meglio in questa edizione), resta preferibile. Il confronto col DTS-HD MA inglese è come da copione indecoroso. L’edizione Blu-ray ha però due grandi pregi che consentono di rivalutarla: un reparto extra finalmente all’altezza e, soprattutto, un trasferimento video di alto livello, che rende l’edizione, nonostante i difetti prima citati, molto appetibile. Il master è nettamente superiore a quello dell’edizione DVD e, se escludiamo i primi minuti avvolti da una patina giallastra (caratteristica della fotografia), le immagini sono molto appaganti sia in termini di definizione, con una splendida resa dei primi piani e delle scene “di massa”, sia nella resa cromatica e del contrasto. Nonostante la lunghezza del film, la compressione non si fa vedere e la fine grana impressa nei fotogrammi è rimasta intatta, regalando una visione molto cinema-like. Nel Blu-ray troviamo poi il trailer, le scene eliminate introdotte dal regista, il suo commento audio e un bel making of di 30 minuti. Il secondo disco, un DVD, contiene invece il documentario del ’72 Malcolm X (88 minuti). [P.B.]
Film: 7,5 Blu-ray 7,5 (Video 8,5 - Audio 5 - Extra 7,5)
Delitto per delitto
Delitto per delitto, tratto dal primo romanzo di Patricia Highsmith, è una storia che riguarda tematiche molto care a Hitchcock, come la colpa e lo scambio di persona. I meccanismi di questo thriller, che comincia con un’introduzione del regista stesso (presente solo nel doppiaggio italiano del film), sono tutti allo scoperto dello spettatore fin dal principio, ma pur conoscendo i possibili sviluppi, il carisma degli attori e la brillante sceneggiatura mantengono elevatissima la tensione. Da segnalare la grande, ultima interpretazione di Robert Walker nei panni di Bruno Anthony, il ricco psicopatico che trascina il protagonista nei guai. Nel ruolo della sorella della protagonista troviamo invece Patricia Hitchcock, figlia del regista, il quale appare a sua volta nei panni di un passeggero che sale sul treno. [F.D.]
Gli estimatori di Hitchcock che vogliono collezionare i capolavori del maestro in alta definizione ultimamente non hanno che l’imbarazzo della scelta. Il mega-cofanetto da 14 film recentemente pubblicato da Universal è un piatto succulento, ma per chi volesse puntare su qualcosa di economicamente meno impegnativo, arriva “in soccorso” Warner, con un cofanetto da 3 Blu-ray (Il delitto perfetto, intrigo internazionale e il qui presente Delitto per delitto – l’altro uomo), disponibili anche separatamente. La sezione dei contenuti extra, anche se non offre novità rispetto all’edizione speciale DVD pubblicata nel 2004, è ricca di contributi interessanti: troviamo la “preview version” completa del film (in SD), che presenta alcuni alternate cut e qualche scena eliminata rispetto alla versione finale, un commento audio estremamente interessante, con interventi di collaboratori di Hitchcock e una ricca lista di ospiti (purtroppo privo di sottotitoli), il dietro le quinte (37’), un’intervista all’attrice Kasey Rogers, una al regista M. Night Shyamalan, una featurette sulla vita privata di Hitchcock con riprese domestiche, il trailer e un ulteriore breve filmato. Anche per l’audio non ci sono differenze: l’italiano è proposto in un semplice ma più che dignitoso Dolby Digital mono, dai dialoghi sempre chiari e con una discreta riproduzione musicale, priva di asprezze o saturazioni. Il divario rispetto all’originale inglese è decisamente più ridotto rispetto a molte pellicole “d’annata”. Dove il Blu-ray compie un passo da gigante è nel video, uno splendido bianco e nero che a tratti tocca vette di eccellenza paragonabili a film odierni per definizione, pulizia e resa del contrasto. Ovviamente ci sono cali fisiologici, specie in alcune scene notturne meno definite e più rumorose, ma la resa è sempre buona e per gran parte del film eccellente: con un videoproiettore e uno schermo di grandi dimensioni, vi sembrerà davvero di essere al cinema. [P.B.]
Film: 8,5 Blu-ray: 8 (Video 8,5 - Audio 6,5 - Extra 7,5)
La conversazione
Gli anni ’70 hanno regalato capolavori indiscussi dello spionaggio cinematografico e The Conversation di Coppola è uno dei più efficaci in assoluto nel mettere in scena non solo la “febbre” delle intercettazioni, ma la paranoia e l’alienazione di un’intera società riflesse in un personaggio. Harry Caul, un perfettamente eccentrico Gene Hackman, è uno dei migliori esperti di intercettazioni ambientali che lavora per privati. Riascoltando i nastri dell’ultimo incarico, intuisce che le persone intercettate potrebbero essere in pericolo di vita se le registrazioni venissero consegnate al committente e il peso della responsabilità si fa insostenibile, fino all’ossessione. La regia, il montaggio e lo straordinario lavoro sul sonoro caricano di tensione la vicenda e colpiscono ancora oggi. L’unico aspetto in cui il film appare un po’ invecchiato, più che nelle tecnologie messe in scena, è il ritmo lento “tipicamente seventies”… ma per molti il fascino della pellicola sta anche qui e vale la pena ricordare che arrivò nelle sale profeticamente poco prima dello scandalo Watergate.
Per gli amanti della “qualità cinematografica” di un trasferimento video, La conversazione è una gioia per gli occhi. Definizione elevata, assenza totale di filtri digitali, grana fine e smpre presente sui fotogrammi e resa cromatica naturale. Occasionalmente ci sono inquadrature singole o scene molto meno definite rispetto alla media del film o in cui la grana si fa più spessa, ma il master Studio Canal è stato creato con estrema cura dai migliori materiali disponibili e il bit-rate saldamente ancorato sopra i 20 mb/s scongiura interventi negativi della compressione. Se il video è indiscutibilmente positivo, l’audio ha due facce: l’originale è stato accuratamente ricostruito in 5.1 canali con un messaggio sonoro definito e ricco di dettaglio, valorizzando appieno il sofisticato sound design del film L’italiano, invece, al di là della meno spettacolare codifica dual mono, ha diversi problemi: gli “sbalzi dinamici” presenti anche in inglese si traducono in disparità eccessive tra dialoghi e musica, saturazioni, fruscii, talvolta persino distorsioni (il tema ricorrente del pianoforte in alcune scene risulta chiaramente distorto) e in generale tutto il messaggio sonoro risulta molto più chiuso. Il fatto che alcune scene non siano doppiate e si “innesti” quindi l’audio originale rende la disparità ancor più evidente. Fortunatamente, gli extra ci riconciliano completamente con l’edizione, a partire dai commenti audio di Coppola (imprescindibile per cogliere ogni sfumatura del film) e del montatore Walter Murch sottotitolati. I filmati d’epoca, tutti proposti in HD, offrono featurette, provini degli attori, interviste, il trailer, un corto e una serie di letture dal copione di Francis Ford Coppola (50’), ma troviamo anche una recente intervista al compositore della colonna sonora condotta dal regista stesso e una comparazione tra le location della San Francisco dell’epoca e quella odierna. [P.B.]
Film: 8,5 Blu-ray 7,5 (Video 8,5 - Audio 8 (ing), 4 (ita) - Extra 8 )