Boardcast #16 - Tre anteprime tutte italiane
Boardcast è la nostra rubrica dedicata al mondo dei boardgame. Ogni settimana vi raccontiamo un gioco diverso, parlando anche di eventuali versioni digitali e condendo il tutto con approfondimenti e notizie per curiosi e appassionati. Diciamolo: l'estate non è proprio il momento migliore per dedicarsi ai boardgame. C'è bel tempo, si va al mare, gli amici partono... perché dunque non dare un'occhiata a cosa ci aspetterà nei negozi al rientro dalle ferie? Anche perché quest'anno troviamo alcuni giochi in arrivo che hanno una simpatica caratteristica in comune: sono quasi completamente italiani. Autori italiani pubblicati da case editrici italiane (magari in coproduzione con qualche editore estero). In particolare, ve ne volevo presentare tre che si propongono come valide aggiunte autunnali alla vostre ludoteche.
Il primo si chiama Sheepland, edito da Cranio Creations e scritto da Simone Luciani e Daniele Tascini: si tratta di un family game leggero e veloce da giocare, ambientato in una non meglio specificata regione in cui la pastorizia è assai praticata (non per niente il prototipo del gioco si intitolava Nuraghe ed era ambientato in Sardegna). In Sheepland da due a quattro giocatori impersoneranno altrettanti pastori intenti a gestire il gregge e acquistare lotti di terreno su cui far pascolare le pecore. Secondo un semplice set di regole, che si spiega davvero in pochi minuti, sposteremo i pastori e gli animali sulla plancia di gioco cercando di piazzare le bestiole sulle aree di terreno che ci forniranno punti-vittoria. Un sistema di gestione dei recinti limiterà via via l'area di gioco in cui è possibile spostarsi, rendendo più difficili le scelte dei giocatori. Sheepland si insegna a giocare molto rapidamente, richiede circa mezzora per una partita ed è anche molto gradevole da vedere, con componenti in legno e le belle illustrazioni di Giulia Ghigini (già nota per l'ottimo lavoro su Dungeon Fighter e Horse Fever).
Il secondo gioco che vorrei presentarvi proviene dalla mente di uno degli autori italiani più apprezzati: Paolo Mori. Dopo aver pubblicato ottimi boardgame come Vasco Da Gama e la serie di Pocket Battles, Mori si lancia verso il genere dei giochi di carte con Libertalia, gioco per 2-6 partecipanti ambientato nella fantomatica isola-santuario dei pirati. Pubblicato da Asterion Press in collaborazione con Asmodee, il gioco presenta un setup casuale che rende ogni partita differente in termini di scelte effettuabili dai giocatori: una caratteristica sempre più usata nei giochi, dopo il successo di Dominion, e che in Libertalia funziona particolarmente bene grazie alla grande quantità di differenti personaggi rappresentati sulle carte, ciascuno dotato di una propria abilità speciale. I giocatori iniziano la partita con set identici di personaggi e dovranno utilizzarli per impossessarsi dei vari tesori presenti sul "piatto", ottimizzando come meglio si può le varie abilità dei personaggi. Anche Libertalia è un gioco che si spiega in pochi minuti e le cui partite sono di durata molto contenuta (da mezzora a quarantacinque minuti circa). Proprio come accaduto per Sheepland, ho avuto modo di provare Libertalia quando era ancora un prototipo e sono subito rimasto colpito dalla qualità del gioco e dalla semplicità con cui delle semplici regole permettono di creare tante piccole tattiche (e bastardate) per portare a casa il bottino. Se apprezzate i giochi di carte sul livello di complessità di 7 Wonders o Sit Gloria Romae, dovreste proprio appuntarvi questo titolo.
Chiudiamo la tripletta di giochi in uscita entro la fine dell'estate (o poco dopo) con la prima opera di una nuova casa editrice italiana: Yemaia. A differenza dei due giochi sopra descritti, il boardgame di debutto di questo nuovo editore è mirato ad un pubblico di giocatori più esperti e porta il nome di Al Rashid. Scritto dall'accoppiata Pierluca Zizzi/Giorgio De Michele, il gioco ha una durata di circa due ore e vede i giocatori impegnati a incontrare il favore del grande sceicco Harun al-Rashid nel corso del IX secolo. Ricco di materiali e con un regolamento abbastanza corposo - di complessità analoga a giochi come Caylus o Puerto Rico - Al Rashid si basa su meccaniche molto ben collaudate, come le maggioranze e il piazzamento di lavoratori, proponendo anche un elemento casuale rappresentato dai predoni che assaltano improvvisamente determinate aree del tabellone. I cinque turni in cui è suddivisa una partita di Al-Rashid sono a loro volta divisi in una fase di assegnazione, in cui i partecipanti inviano i propri personaggi sul tabellone per ottenere determinati bonus e risorse, e una fase di risoluzione, in cui si verificano le conseguenze della fase precedente, così come avviene in Caylus o Stone Age. Sebbene il gioco sia prodotto da una casa editrice italiana, non sarà disponibile con regole e componenti nella nostra lingua: una scelta probabilmente dettata da motivi economici, che però stona con la natura "tricolore" del gioco.
Tutti e tre i giochi presenti in questo articolo saranno disponibili sul mercato entro l'autunno e saranno presenti alle prossime fiere del settore come Lucca Games e Ludica.