Boardcast #34 - Sulle spiagge di Vanuatu
Boardcast è la nostra rubrica dedicata al mondo dei boardgame. Ogni settimana vi raccontiamo un gioco diverso, parlando anche di eventuali versioni digitali e condendo il tutto con approfondimenti e notizie per curiosi e appassionati.Ricordandovi che siete ancora in tempo per consultare i consigli natalizi di Boardcast, vorrei trattare questa volta più nei dettagli un gioco che ho avuto modo di citare in uno degli scorsi appuntamenti con questa rubrica - cioè, quello che trattava di tre recenti giochi "per esperti". Nel caso specifico, il gioco è Vanuatu, inizialmente nato sull'onda di Kickstarter - dove è stato protagonista di una campagna di successo - e ora disponibile in Italia ad opera di Asterion Press.
Come premesso, Vanuatu è un gioco di complessità media, che si presta ad essere apprezzato da giocatori già avvezzi a boardgame strategici che offrono numerose scelte. Tanto per rispecchiare il periodo natalizio, il gioco è ambientato sulle assolate spiagge dello stato insulare di Vanuatu e vede i partecipanti impegnati a ottenere punti-vittoria sfruttando le attività tipiche dell'arcipelago, come turismo, ricerca di tesori sommersi e commercio del pesce. Scritto da Alain Epron, il gioco supporta da tre a cinque partecipanti, adattandosi bene al numero di giocatori grazie ad alcuni aggiustamenti nel setup. Inizialmente viene preparata la plancia posizionando tre esagoni che contengono isole o mare aperto e poi, turno dopo turno, ulteriori tasselli saranno aggiunti a formare una completa mappa su cui giocare.
Vanuatu ha una durata prefissata di soli otto turni, che garantisce una lunghezza delle partite piuttosto contenuta (difficile sforare i novanta minuti, una volta che si conoscono le regole). Nel gioco avremo a disposizione una serie di azioni tra cui scegliere turno dopo turno, a seconda delle nostre necessità e strategie. La scelta di tali azioni è però basata su un simpatico sistema di maggioranze che richiede ai giocatori di "puntare" dei segnalini (dei cinque disponibili per ciascun turno) sulle diverse caselle delle azioni. Coloro che avranno puntato più segnalini potranno effettuare le azioni per primi, scatenando così una feroce interazione diretta fra i giocatori.
La necessità di scegliere tra azioni che effettivamente ci servono e altre che selezioneremmo soltanto per rompere le scatole agli altri è alla base del gioco, mentre l'elemento spaziale introdotto dalla mappa e dai movimenti della nostra barca tra le isole aggiunge un ulteriore aspetto di calcolo. Al di la del particolare sistema di selezione delle azioni, Vanuatu mi è piaciuto per la necessità di adattare in corso d'opera le proprie strategie. Ci sono diversi modi per fare punti (trasportando turisti, pescando, cercando tesori sommersi, creando i tipici disegni sulla sabbia e altro ancora) e nessuno basta per garantirsi la vittoria. Dovremo dunque spaziare un po' tra un'attività e l'altra, ottimizzando le mosse per evitare di rimanere tagliati fuori da questa o quella strategia. In definitiva, si tratta di un boardgame ben scritto e abbastanza teso, supportato da una componentistica adeguata (sebbene un po' scarna) e da una buona traduzione in italiano delle regole. Non vincerà chissà quale premio di originalità, ma può comunque risultare una buona aggiunta alla vostra ludoteca.