Boardcast #58 - Gli intrighi di Love Letter
Boardcast è la nostra rubrica dedicata al mondo dei boardgame. Ogni settimana vi raccontiamo un gioco diverso, parlando anche di eventuali versioni digitali e condendo il tutto con approfondimenti e notizie per curiosi e appassionati. Piccola premessa: lo scorso anno Alderac Entertainment Group ha lanciato una serie di giochi ambientati nello stesso "universo", cioè la città in stile rinascimentale di Tempest. Si tratta di Dominare, Courtier e Mercante, tre giochi basati su meccaniche molto differenti l'uno dall'altro, e dal piccolo Love Letter, visto praticamente come una sorta di "bonus". Alla fine i tre giochi "grossi" si sono rivelati tutto sommato trascurabili (un po' un trend delle ultime produzioni Alderac, a dire il vero...) e - guarda un po' - quello che è assurto alle luci dei riflettori è stato proprio il piccolo e versatile Love Letter, per cui eccomi qui a presentarvelo.
Facilmente acquistabile online per una manciata di euro e presto disponibile in edizione completamente in italiano, Love Letter è un gioco di carte per 2-4 partecipanti costituito semplicemente da un mazzo di sedici carte e da una manciata di segnalini in legno. Quanto basta per imbastire sul tavolo una piacevole rete di intrighi e accuse tra i giocatori. Scopo del gioco è individuare la bella principessa per consegnarle delle lettere d'amore, o eventualmente intercettare tali lettere. Il primo giocatore che sarà in grado di ottenerne una data quantità (che varia col numero di partecipanti alla partita) verrà dichiarato vincitore.
La bellezza principale di Love Letter risiede nell'eleganza del suo regolamento: ciascun giocatore inizia la partita pescando una carta e durante il suo turno dovrà semplicemente pescarne una seconda e scegliere quale delle due giocare. Ciascuna carta rappresenta un tipo di personaggio (guardia, prete, barone, domestica, principe, re, contessa e, ovviamente, principessa) ed è caratterizzata da un'abilità speciale.
Ad esempio, la guardia permette di "accusare" un altro giocatore di possedere una determinata carta: se l'accusa è esatta il giocatore "colpito" scarta la carta e resta fuori dal round. La domestica permette di difendersi per un round dagli effetti delle carte altrui, il barone richiede un confronto delle carte tenute in mano (e l'eliminazione del giocatore che possiede la carta con gerarchia più bassa) e via dicendo. Lo scopo è rimanere l'unico giocatore in gioco e ottenere così la fatidica lettera. In alternativa, se il mazzo di carte termina con più di un giocatore ancora attivo si verificano semplicemente le carte in mano e chi possiede quella di rango più elevato ottiene il punto.
Una partita con Love Letter può durare da 15 a 30 minuti circa, a seconda del numero di partecipanti e da quanti "pensatori" sono al tavolo (della serie "Io so che tu sai che lui..."). Per pochi euro ci si porta a casa un gioco di carte facile da spiegare, veloce da giocare e soprattutto abbastanza divertente. La fortuna ha un buon peso nella meccanica di gioco ma la velocità di scorrimento dei round rende questo "problema" poco incisivo sulla quantità di divertimento che si ottiene da Love Letter. Il gioco è tra l'altro venduto in una simpatica confezione che include uno stiloso sacchetto di raso rosso (anche per giustificare il costo di un mazzo di sole sedici carte, direi...) ed è portatilissimo. Giocare in due è abbastanza divertente, ma il gioco da il meglio in tre o quattro partecipanti.
Peccato per il numero massimo di giocatori, fissato a quattro. In ogni caso, se vi interessa il genere di card-game e volete giocare con un numero maggiore di partecipanti potreste rivolgere le vostre attenzioni al simile (e altrettanto divertente) Mascarade, disponibile in italiano e di cui - guarda caso - vi ho parlato proprio qualche settimana fa.