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Aprile 1990: Il primo Fire Emblem, il secondo Castlevania e un po’ di sala giochi | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Ad aprile del 1990, si manifesta in sala giochi Smash TV, sparatutto twin stick before it was cool, tramite il quale Eugene Jarvis porta avanti un discorso già ampiamente fatto otto anni prima con Robotron: 2084. Nel gioco, ispirato a L'uomo in fuga di Stephen King, ci si ritrova partecipanti a uno spettacolo televisivo ultraviolento, in cui bisogna sopravvivere a un'arena dietro al'altra massacrando nemici su nemici. Da segnalare che il gioco è perlomeno altrettanto di Mark Turmell, che arriva dall'esperienza sfortunata sul progetto NEMO di Hasbro (ne verrà fuori Night Trap), qui lavora come programmatore e successivamente troverà gloria eterna come direttore creativo su NBA Jam e svariati successivi giochi sportivi arcade targati Midway.

Il 13 aprile, Power Drift raggiunge i PC Engine giapponesi, sui quali rimarrà purtroppo confinato. L’evento è comunque degno di nota perché si tratta di un’ottima conversione, senza dubbio la migliore dell’epoca, anche “grazie” al fatto che quelle previste per 32X e Mega CD non verranno mai pubblicate. Per un’ulteriore versione casalinga, la prima considerabile “arcade perfect”, bisognerà attendere il 1998, quando il gioco arriverà su Saturn, ancora una volta solo per il mercato giapponese.

Passano tre giorni e le sale giochi accolgono Snow Bros., un discreto gioco di piattaforme prodotto da Toaplan e largamente ispirato a Bubble Bobble. I protagonisti, qui, usano palle di neve per attaccare i nemici, ma la struttura a schermate fisse e l'opzione per giocare in cooperativa lasciano pochi dubbi. Snow Bros. godrà di un certo successo e verrà convertito sulle console del periodo, mentre la progettata conversione per i vari personal computer, nelle mani dell'ottima divisione francese di Ocean Software, non vedrà mai la luce. Nel 1994, Toaplan pubblicherà un seguito, Snow Bros. 2: With New Elves, che si rivelerà essere il suo ultimo gioco, dato che praticamente in contemporanea scatterà la bancarotta. Quasi un decennio dopo, tale Syrmex Games svilupperà Snow Brothers 3 - Magical Adventure, ma chiuderà prima di pubblicarlo. Rimarrà comunque reperibile tramite emulazione.

Il 20 aprile 1990, Nintendo pubblica su Famicom Fire Emblem: Shadow Dragon and the Blade of Light, un interessante gioco di ruolo che mira a integrare gli elementi tattici di Famicom Wars con la narrazione più profonda tipica dei JRPG. Il gioco non venderà particolarmente bene e non verrà mai pubblicato fuori dal Giappone, ma si conquisterà uno status di culto sufficiente a farne nascere una serie, capace di durare fra alti e bassi per tre decenni.

Infine, il 27 aprile 1990 arriva anche in Europa, quasi tre anni dopo l'uscita giapponese su Famicom Disk System, Castlevania II: Simon's Quest, un seguito che cambia le carte in tavola, abbandonando l'impostazione "dritto per dritto" del primo episodio e introducendo una struttura più aperta, con una mappa liberamente esplorabile ed elementi RPG. Purtroppo, nel processo di localizzazione per l'occidente si perdono alcune sfumature della scrittura, a cominciare dal fatto che certi personaggi mentono deliberatamente, e indizi fondamentali per la risoluzione di alcuni enigmi svaniscono nel nulla. In generale, è abbastanza impossibile completare il gioco senza risolvere alcuni puzzle andando a caso o consultando una guida. Il terzo episodio della serie abbandonerà questo approccio "avventuroso", che però tornerà ad essere abbracciato parecchi anni dopo.