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Cinquepercinque #4 - Le conferenze pre-E3

Cinque domande per cinque persone, con l'intervento bonus di qualche nostro lettore. Perché a noi di Outcast gli argomenti forti piace affrontarli così: facendo un gran casino. L'attendevamo come ogni anno, e finalmente è arrivato: l'Electronic Entertainment Expo 2012 ha preso il via con le consuete conferenze delle major. Eppure, non tutto è andato come previsto. In questo numero di Cinquepercinque ci interroghiamo, con la consueta formula, su quanto visto finora.

D'accordo, a quanto pare quest'anno le conferenze pre-E3 sono state deludenti. Siamo noi che ci aspettiamo troppo?

Simone Soletta, domatore di leoni nell'arena di Outcast: Non credo, perché la mia delusione deriva da una sostanziale mancanza di idee. Il videogioco dovrebbe essere fondamentalmente un esercizio di creatività: se c'è la crisi, se non ci si possono permettere voli pindarici, allora è sulle idee che bisognerebbe puntare. Ma le idee, secondo me, sono esattamente quello che è mancato nelle conferenze a cui abbiamo assistito. Era lecito attendersi di più, eccome se era lecito. Specialmente da chi aveva nel taschino una novità che stavamo aspettando da un anno intero.

Stefano Castelli, si occupa di pulire le gabbie degli ippopotami: Non è che ci aspettiamo troppo, è che sappiamo già troppo. Nella conferenza Microsoft hanno mostrato alcuni giochi fantastici. Idem in quella Sony. Da qui al 2013 uscirà così tanta roba da giocare che davvero non so dove troveremo il tempo. In mezzo a tanta abbondanza, aspettarsi annunci "megaton" è decisamente troppo, specie contando che siamo a fine generazione e i giochi son belli che fatti. È anche normale vedere il focus più spostato sui servizi, dato che il flusso di giochi è ormai continuo e sono proprio le "feature" a fare la differenza, adesso. Più che altro, Sony, Microsoft e Nintendo hanno del tutto sbagliato il ritmo delle conferenze.

Andrea Maderna, mangiatore di fuoco e di spade... che usa poi per pungolare i collaboratori: Mah, non so quanto siano state deludenti, in fondo non mi sembra di provare o percepire in giro sensazioni troppo diverse da quelle che vedo tutti gli anni. La verità è che le conferenze davvero riuscite ed esaltanti sono le eccezioni e sì, chi si aspetta di essere sconvolto ogni volta si aspetta troppo. Poi siamo d'accordo che non sono state un gran che, a parte magari quella Ubisoft, che perlomeno ha mostrato cose interessanti e addirittura quasi nuove.

Lorenzo Baldo, perché un circo non è un circo senza i pagliacci: No, non credo. Sono gli organizzatori delle conferenze che non hanno capito niente di come vada strutturata la cosa: il pubblico di riferimento siamo noi appassionati, che ci spulciamo le notizie quotidianamente per formare un'opinione indipendente, non il "popolino", mi si passi questo termine. Basta poco, un ritmo serrato, tanto arrosto e poco fumo, praticamente quello che ha fatto Ubisoft.

Mattia Ravanelli, trapezista della chiacchiera scritta, senza rete di protezione: Ci ho pensato spesso dopo l'inconcepibile conferenza Nintendo di ieri. Perché evidentemente nessuno è così stupido da non sapere come far contenta la stampa e chi guarda da casa. Quindi, forse, è vero che siamo (o possiamo essere) legati a un concetto ormai antico della conferenza E3. Quello per cui era il primo e unico evento di reale importanza planetaria nell'universo dei videogiochi. Se volevi lanciare un messaggio, lo facevi lì. Come in effetti Nintendo stessa ha dimostrato nell'ultimo anno, è ormai facile organizzarsi in altro modo. Se domani serve spiegare per bene come funziona l'interfaccia utente di Wii U, si mette in piedi un Nintendo Direct e via. Un esempio che può valere per mille altri casi. Forse è un po' colpa nostra. "Loro" non sono comunque esenti da colpe.

Ci sarà comunque qualcosa che ti ha colpito in positivo...

Simone Soletta, domatore di leoni nell'arena di Outcast: Certamente: negli occhi resta il promettentissimo trailer di Watch Dogs, guarda caso forse l’unica idea nuova presentata. L’idea di un sandbox di quel tipo, a forti tinte cyberpunk, mi solletica tantissimo, e poi c’è la curiosità per quel finale “pseudo multiplayer”. Per il resto, voglio assolutamente giocare Halo 4 e Tomb Raider: complimenti soprattutto a 343 Industries perché, in un ambito dove cambiare è pericoloso, questo Halo sembra – nei limiti del possibile – “diverso”. E poi Beyond: Two Souls... intrigante!

Stefano Castelli, si occupa di pulire le gabbie degli ippopotami: Su tutti, da bravo fan della saga direi Halo 4, seguito a ruota da The Last of Us. Ho intravisto cose belle in Pikmin 3 (ok, è una garanzia... ). La cosa che più mi ha colpito in positivo è la resistenza di PlayStation 3 e Xbox 360 al passaggio del tempo. Ok, ormai sono hardware vecchi, eppure i giochi mostrati sono spesso e volentieri ancora impressionanti (vedi The Last of Us, ma anche il nuovo Splinter Cell).

Andrea Maderna, mangiatore di fuoco e di spade... che usa poi per pungolare i collaboratori: Singole cose capaci di colpire in positivo tendono ad esserci sempre, in tutte le conferenze. Il problema è un po' anche quello: tipicamente ogni conferenza è un'ora barbosa e piena di robe inutili che finiscono per far dimenticare gli aspetti positivi. Per questo è importante aprire e chiudere alla grande, cosa che non tutti hanno fatto. Il mio problema è che mi piacerebbe vedere robe che non sono seguiti e in cui si fanno cose un po' diverse dal solito sparare a tutto quel che si muove. Quindi direi che non si salva nulla. Se leviamo queste due richieste, c'è tanto di interessante: Far Cry 3, Watch Dog e Beyond: Two Souls i primi nomi che mi vengono in mente.

Lorenzo Baldo, perché un circo non è un circo senza i pagliacci: A costo di ripetermi, cito la conferenza Ubisoft e non lo dico solo per le belle figliole sul palco. Se alla vigilia mi avessero detto che lo sviluppatore transalpino avrebbe rubato la scena, probabilmente sarei esploso in una fragorosa risata. Invece a posteriori debbo constatare un'autentica Caporetto di Nintendo, la mesta parata di Microsoft e la timida Sony, che nemmeno crede nel suo portatile. Chiudo citando la soporifera Electronic Arts, valium distillato.

Mattia Ravanelli, trapezista della chiacchiera scritta, senza rete di protezione: Pikmin 3 non mi ha colpito, perché sono anni che ne parliamo. E tutto sommato erano talmente splendidi i primi due, che aspettarsi quello che pare già un gioco delizioso era il minimo. Mi è piaciuto e continua a piacermi moltissimo Tomb Raider, perché pare aver imparato alla perfezione la lezione di Naughty Dog sul ritmo di gioco, sulla varietà continua di situazioni, sul "montaggio" di un gioco d'azione. E tutto sommato mi è anche piaciuto quell'Halo 4 con dentro sempre più visore e nemici e vegetazione stile Metroid Prime. Ma sto ancora indagando su tutto il resto, che c'è troppa roba oh.

Cosa ne pensi delle componenti social sempre più presenti nell'ambito videoludico? È definitivamente tramontata l'epoca dei giochi davvero single player?

Simone Soletta, domatore di leoni nell'arena di Outcast: Personalmente sono un orso, e quindi potete immaginare con quanto entusiasmo possa ricevere queste “novità”. Ma in linea generale, ho idea che su questi elementi sia obbligatorio puntare, oggi, anche se ho la sensazione che la frammentazione delle piattaforme sia ormai eccessiva. Al di là di tutto, preferirei che tutte queste funzioni fossero “disattivabili”: temo che stiano diventando una feature obbligatoria anche a livello di game desing.

Stefano Castelli, si occupa di pulire le gabbie degli ippopotami: Sono anni ormai che diciamo che il multiplayer "infilato ovunque" sta ammazzando i giochi single player. E sono anni che i giochi single player continuano a uscire e sono best seller. Stiamo lanciando l'ennesimo allarme poco fondato, secondo me. Semmai sono le console a includere sempre più spesso interfacce social dall'utilità più o meno dubbia. Ma ricordate che chi sta scrivendo nemmeno è iscritto a Facebook e usa Twitter solo ogni tanto...

Andrea Maderna, mangiatore di fuoco e di spade... che usa poi per pungolare collaboratori pigri: Ma va! Far Cry 3 è solo single player. Beyond: Two Souls idem. Dead Space 3 puoi giocartelo serenamente da solo. The Last of Us non credo sarà un MMO. E ci sono sicuramente altre cose che al momento mi sfuggono. Senza contare che nella maggior parte dei giochi che non si chiamano Diablo III, se vuoi, ti scolleghi e ignori il multiplayer. Poi, che il multiplayer sia ormai un pezzo importante di 'sta industria è chiaro. Ma a me piace che si provi a sperimentare in questo senso e a mescolare fra loro diverse situazioni di gioco.

Lorenzo Baldo, perché un circo non è un circo senza i pagliacci: Se dovessi commentare l'E3 mi limiterei a questo pensiero: vince il social, perdiamo tutti. La mia allergia per il web 2.0 è nota, rifuggo dall'idea di condivisione forzata, da quel modo di pensiero che prevede di buttare ciclicamente in faccia al prossimo la propria opinione, anche quando questa non è richiesta. Per quanto le idiozie si possano scremare, il rischio è quello di giungere ad una babele di voci, in cui si fatica a trovare qualcosa di interessante. Probabilmente mi ridurrò a fare l'eremita virtuale per protesta, chissà...

Mattia Ravanelli, trapezista della chiacchiera scritta, senza rete di protezione: Dipende da cosa si intende con "componenti social". Che un gioco votato principalmente al single player non mi dia nessuna risorsa per collegarmi al mio circoletto di amici (delle varie liste amici), mi sembra un'occasione persa. Più che altro mi annoia. Sarà un fatto di ego o di voglia tribale di comunicare a un gruppo, però giocare sapendo che nessuno vedrà mai quel che ho fatto, il punteggio realizzato, gli obiettivi raggiunti o chessò io... mi dà, oggi come oggi, una sensazione quasi insopportabile. Che è anche un peccato, perché chi l'ha detto che non puoi giocare e basta, divertendoti e basta? Però, insomma: meglio un'opzione in più che una in meno. Quindi socialità ovunque, grazie. A morte il resto.

Wii U è stato l'unico nuovo hardware presentato: ti aspettavi davvero mosse da parte di Sony e Microsoft?

Simone Soletta, domatore di leoni nell'arena di Outcast: No, era evidente dagli slittamenti delle date di uscita di certi giochi che la nuova generazione non sarebbe stata presentata quest’anno. E lo capisco, da un punto di vista del momento che stiamo vivendo non sarebbe stata una buona idea. Però, come dicevo prima, c’è bisogno di una scossa: sono sette anni che le console attuali tirano la carretta, e se mancano le idee (e mancano eccome), allora la promessa di nuova potenza avrebbe potuto generare un po’ di entusiasmo.

Stefano Castelli, si occupa di tenere pulite le gabbie degli ippopotami: Più che "aspettavo", direi "speravo". Voglio godermi l'ultima ondata di gioconi per l'accoppiata di console HD per poi saltare "bene" nella next-gen, senza fretta. Da videogiocatore non-PCista diciamo che non sento la grande urgenza del salto generazionale e non ho le convulsioni per qualche scattino o per texture non proprio fotorealistiche. E poi perché presentare una console nuova all'E3 quando puoi organizzare un evento tutto tuo, che godrebbe così di massima visibilità? Per quanto riguarda Wii U, la domanda che invece mi pongo è: cosa ha fatto Nintendo in un anno?

Andrea Maderna, mangiatore di fuoco e di spade... che usa poi per pungolare collaboratori pigri: No.

Lorenzo Baldo, perché un circo non è un circo senza i pagliacci: Francamente non mi aspettavo tanta pretattica da parte delle due concorrenti di Nintendo: per quanto una generazione più lunga del consueto mi faccia piacere, visto che la corsa all'hardware non mi è mai piaciuta, penso che sia Microsoft che Sony avrebbero dovuto rivelare qualche dettaglio del loro futuro, anche insignificante. E invece bocche cucite, si fa finta che non bolla niente in pentola e ciò è improbabile, lo capirebbe anche uno sprovveduto. Avevano paura di Wii U? Spaventa di più il babau...

Mattia Ravanelli, trapezista della chiacchiera scritta, senza rete di protezione: No, in effetti no. Sono passati i tempi delle sorprese totali. Se Sony e Microsoft avessero davvero avuto qualche colpo in canna, in merito, qualcosa sarebbe trapelato nelle settimane precedenti. Oltretutto sono state Sony e Microsoft stesse a voler rassicurare tutti (forse in primis gli azionisti o chi per essi) sull'assoluta impossibilità di vedere nuovi hardware col loro marchio in questo E3. Quindi non lo credevo e non ci speravo.

E adesso?

Simone Soletta, domatore di leoni nell'arena di Outcast: E adesso aspetto che il nostro Mdk7 – mi fido solo di lui, o quasi! – ci dia le sue impressioni sui titoli presenti sullo show floor. Per capire se davvero Wii U è così “poco” com’è apparso durante la conferenza Nintendo. Io mi auguro che per la grande N si sia trattato solo di una scelta sfigata di scaletta, perché altrimenti c’è davvero da mettersi le mani nei capelli…

Stefano Castelli, si occupa di pulire le gabbie degli ippopotami: E adesso si gioca. Ripeto, tra 2012 e 2013 dovremo fronteggiare una tale quantità di titoli in uscita per le console attuali (sperando che, magari, Sony si ricordi di aver commercializzato anche una cosa che si chiama Vita). Nei prossimi dodici mesi avremo così tanta roba con cui giocare che ci sarà poco tempo per lamentarsi di questa o quell'assenza o di preoccuparsi troppo per il futuro. E poi si vedrà, tra un anno staremo qui tutti esaltati per l'arrivo imminente delle nuove console. Tempo al tempo...

Andrea Maderna, mangiatore di fuoco e di spade... che usa poi per pungolare collaboratori pigri: E adesso vediamo che notizie arrivano dalla fiera vera e propria, dove i giochi si provano, o comunque si vedono in azione, e dove ci si può fare un po' più un'idea su che caspita stia accadendo. Con la speranza che il nostro Marco sia ancora vivo, perché non si fa sentire da ieri sera e ho paura che abbia esagerato nell'affogare nell'alcool al party di Halo 4 i dispiaceri per la conferenza Nintendo.

Lorenzo Baldo, perché un circo non è un circo senza i pagliacci: Incassato il colpo, non resta che leccarci velocemente le ferite e sperare che dagli stand arrivi una sorpresa inattesa, qualcosa di memorabile. Nel caso ciò non dovesse accadere, il mio pensiero è già proiettato verso la Gamescom, una fiera sempre interessante, chi la considera "la versione sfigata dell'E3" secondo me pecca di presunzione. Nella peggiore delle ipotesi catalogheremo questa kermesse losangelina come una delle peggiori degli ultimi anni: "don't believe the hype", sagge parole.

Mattia Ravanelli, trapezista della chiacchiera scritta, senza rete di protezione: E adesso Europei. Che domenica c'è subito la Spagna. A tal proposito, e quindi tornando a parlare di roba seria, mi chiedo: ma Prandelli ha avuto solo sfiga che è arrivato con la difesa juventina a pezzi e gli ha scombinato i piani... o davvero non aveva ancora approntato un modulo vero e proprio? Cioè, dico io, dopo le tre pere con la Russia se ne esce con: "ora proviamo un altro modulo". E cazzo, alla prima partita ufficiale dovremo provarlo? Ma poi davvero De Rossi centrale di difesa? Che chiunque possa ce la mandi buona.