I vent’anni di Conker’s Bad Fur Day: quando Super Mario comparve in una puntata di South Park | Racconti dall'ospizio
Racconti dall’ospizio è una rubrica in cui raccontiamo i giochi del passato con lo sguardo del presente. Lo sguardo di noi vecchietti.
Se c’è un titolo che ha rivoluzionato il genere platform, quello è senz’altro Super Mario 64. Nel lontano 1996, quando il 3D era ancora una novità dalle potenzialità non ancora pienamente espresse, vedere il baffuto idraulico abbandonare le due dimensioni e immergersi in un mondo tridimensionale vasto e coloratissimo era qualcosa di incredibile. In molti cercarono, negli anni successivi, di replicare lo spirito di Super Mario 64, con risultati altalenanti: si andava da copie spudorate come Croc a progetti decisamente più riusciti come Spyro the Dragon, fino ad arrivare all’unico gioco in grado di raggiungere la qualità del titolo Nintendo (e forse anche di superarlo, in certi aspetti): Banjo-Kazooie di Rare. Tutto questo lungo preambolo per ricordare che, se non ci fosse stato Banjo-Kazooie, non avremmo neanche avuto Conker’s Bad Fur Day. La prima versione del gioco, denominata Conker 64, era infatti un platform 3D convenzionale, forse fin troppo simile a Banjo. Per non rischiare di avere giochi troppo affini fra di loro, Conker 64 cambiò radicalmente pelle: il gioco avrebbe mantenuto gli elementi del platform 3D, con la fondamentale aggiunta di una comicità scurrile e politicamente scorretta come quella di South Park. Il risultato fu qualcosa di sorprendente: un gioco in cui si controllava un pucciosissimo scoiattolo che, per “presentarsi”, faceva a pezzi il logo del Nintendo 64 con una motosega, e, a seguito di una sbronza, si ritrovava catapultato in una serie di situazioni assurde intrise di violenza, ammiccamenti palesi a droghe e sesso e una comicità volutamente sopra le righe. Ciliegina sulla torta, i numerosi riferimenti cinematografici a pellicole di culto come Matrix, Alien, Arancia Meccanica, Dracula e molti altri. Lo spirito di Conker stonava pesantemente con la filosofia di Nintendo, ancora restia ad accettare titoli del genere sulle sue console, che si tirò fuori dai giochi per quanto riguarda la distribuzione e il marketing, lasciando l’onere a THQ in Europa e alla stessa Rare negli Stati Uniti.
Giocai a Conker nel lontano agosto del 2009 (l’epoca dei 32 e 64 bit era ormai finita da un pezzo), per un caso assolutamente fortuito; avevo preso in affitto un bungalow in una località balneare, e attaccato a una vecchia TV a tubo catodico trovai un Nintendo 64 con inserita la cartuccia del gioco. Ci giocai un po' a spizzichi e bocconi, e i numerosi difetti minavano profondamente l’esperienza: alcune sezioni erano decisamente frustranti, i controlli erano imprecisi e la telecamera ballerina, oltre al fatto che in certi casi non era molto chiaro cosa bisognava fare. Ho rimediato qualche anno dopo ricorrendo alla Rare Replay Collection che includeva il titolo, sudando le proverbiali sette camicie per portarlo a termine.
Le avventure dell’irriverente scoiattolo compiono questo mese vent’anni e, pur non vendendo moltissimo all’epoca della pubblicazione (era, tra l’altro, anche la fine del ciclo vitale del Nintendo 64), Conker’s Bad Fur Day finì per diventare un piccolo cult fra gli appassionati che ancora oggi ne vorrebbero un sequel. Rare al momento non sembra intenzionata ad accontentare nessuno, anche se l’affetto per l’impertinente roditore è forte, oggi come ieri.