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Console VS Smartphone: la prova vivente

Tempo di vacanze. Di solito tra le varie cose che compongono il mio modesto bagaglio di viaggio c'è una console portatile. In passato era il Game Boy, poi il Game Boy Color, poi il Game Boy Advance, poi il Nintendo DS e ora ci si è messa pure Sony con una tarda PSP. Arrivato sulla soglia del passaggio alla nuova generazione di portatili (dicasi 3DS o Vita) mi sono però trovato nella condizione di cambiare telefono cellulare. Il Samsung Galaxy Nexus

Risultato: mi è giunto tra le manine un fiammante Samsung Galaxy Nexus, con il suo buon abbonamento dati e la scattante prestanza di un sistema operativo Android 4.1. Una bestiolina, nella mia ottica di scarso conoscitore degli smartphone. Dopo aver installato la vecchia sim da 8KB (che forse è ora di cambiare...) e verificato che il telefono in questione potesse effettivamente fare delle chiamate (e addirittura riceverle! Ha tutto quello che mi serviva!) ho fatto il malaugurato errore di toccare l'icona del marketplace Google Play.

Rapidamente tutta una serie di iconcine hanno fatto la loro comparsa di fianco all'app per il meteo e all'utile navigatore rauco e dislessico. Prima gli uccellini arrabbiati. Poi il coso che vuole le caramelle. Poi il coso che vuole l'acqua. Poi ancora blocchetti colorati di ogni tipo incastonati in questo o quel puzzle game. "Giochini", si può dire.

Lemmings

Ma per giudicare vi manca un pezzetto del mio background. Io sono un ex Commodoriano folle. Uno di quelli che si è fatto la tripletta Vic-20 / Commodore 64 /Amiga, terminando la carriera su un'espansissima Amiga 1200. Come tale, nel mio DNA ci sono tantissimi giochi "cicciotti", che oggi definiremmo in modo figo "hardcore", che però convivono con tantissimi giochi ben meno complessi ma non per questo meno impegnativi. Io alternavo Elite con Bombuzal, Bubble Bobble con Wastelands e per me l'uscita di un nuovo Lemmings era paragonabile all'arrivo odierno di un qualsiasi blockbuster multimilionario. Insomma, per me il confine tra "giocone" e "giochino" e geneticamente labile, specie se il "giochino" in questione è fatto bene. E molta della roba che ha trovato alloggio (spesso davvero per pochi spiccioli, di quelli ramati) nel mio smartphone è fatta molto bene.

Call of Cthulhu The Wasted Lands

Così, come su PSP e Nintendo DS ho consumato Lumines e Meteos, sul Galaxy Nexus trovano ampio spazio casual game di ogni genere. Ma non ci si ferma qui. No, perché in effetti oltre a titoli simili sto trovando tutta una serie di giochi che sono tutt'altro che "casual". Ho iniziato ad esempio scoprendo Call of Cthulhu: The Wasted Lands, praticamente una sorta di UFO: Enemy Unknown ambientato nel mondo folle dipinto da H.P. Lovecraft. E fatto davvero molto, molto bene, con la sua simpatica grafica 3D e la giocabilità intrigante. Ho trovato i giochi di Kairosoft, mini-gestionali tutt'altro che banali capaci di ipnotizzare (come ad esempio Dungeon Village, che trovate recensito qui). Ho comprato una buona versione del sempreverde Grand Theft Auto III, un ottimo clone di Diablo (Dungeon Hunter III), un paio di racing game, qualche sorprendente JRPG e persino una coppia di sparatutto in prima persona e... insomma, in meno di un mesetto e spendendo davvero pochi euro 'sto benedetto telefono è diventato una sala giochi portatile.

Grand Theft Auto 3

Il risultato di tutto questo è che le mie console portatili stanno bel belle nelle loro custodie e ho saltato a piè pari quel paio di acquisti che facevo a inizio estate per aggiornare la ludoteca da portarmi in vacanza. Un rapporto di causa-effetto che, provato sulla mia stessa pelle, rappresenta la prova migliore di quanto in effetti i nuovi smartphone stanno sostituendo hardware portatili dedicati nella vita di un videogiocatore. Considerando che esattamente lo stesso è successo per la mia consorte, ammaliata dal suo iPhone, capace di spodestare il suo fido Nintendo DS direi che la vedo davvero dura per il futuro a medio termine delle console portatili.

Ora come ora questi dispositivi hanno solo un grande problema: la durata della batteria, facilmente assimilabile a circa 1/3 di quella di una recente PSP. Poco per essere utilizzati estensivamente. Se comunque uno smartphone è riuscito a insinuarsi così facilmente nella vita di un videogiocatore di luuuuuuunga data è facilissimo immaginare perché si siano aperti una breccia tanto rapidamente nell'industria dei videogame, assieme ai fratelloni tablet. A questo punto vedo davvero il vuoto per l'epoca delle console portatili post-3DS/Vita. Ci troveremo davvero a scaricare il prossimo capitolo di Pokémon sull'iPhone 9?