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Dopo l'Armeria Nera è chiaro: Bungie ha trasformato Destiny nell'A3 dei videogiochi

Certe volte Destiny 2 mi fa sentire davvero in colpa. Ma non tanto per le tante ore passateci sopra, quanto per come spesso finisca per trattarlo di merda. Come quando parli di quel tuo amico con cui passi del tempo, pure divertendoti, ma finisci con l’ammettere che sia effettivamente un gran coglione. Con Destiny 2 mi diverto, e non mi vergogno mica a dirlo, ma finisco sempre col pensare, appunto, quanto sia coglione in tanti di quegli aspetti nei quali mi infilo, pur sapendo che non ci troverò nulla di nuovo, diverso o interessante. Mi predispone male, e infatti poi mi tocca fare il prevenuto, come mi è capitato con la recensione de I Rinnegati: positiva di per sé, con un Frechete che ci poteva pure stare, ma di quelli traballanti, ecco, talmente tanto da farmi rifugiare nel limbo dell’astensione, dubbioso com’ero sulla tenuta di una struttura di progressione così marcatamente incentrata sul grinding. Invece Bungie ce l’ha fatta, mantenendo sempre abbastanza alto l’appetito del giocatore per ben tre mesi, cioè fino a quando sarebbe dovuta uscire la nuova espansione.

E insomma, proprio non mi andrebbe di partire col parlare male di Destiny 2 e dell’Armeria Nera, la prima delle tre espansioni incluse nel pass stagionale. Per questo, certo, ma anche per il fatto di non averci affatto giocata, all’Armeria Nera, nonostante ci abbia tecnicamente messo le mani ben due settimane fa. In pratica, alla prima vera attività della Black Armory, attivabile peraltro dopo una lunga missione del peggior farming del cazzo (altrimenti detto ‘ricerca di risorse’), ci si può accedere a livello 610, cioè dieci livelli in più rispetto a quello che era il precedente level cap de I rinnegati, il cui raggiungimento è stato enormemente dilatato dalla sua uscita: si passava infatti da un level cap precedente di 400 a duecento livelli in più, introducendo poi un hard cap, cioè una soglia dalla quale l’aumento della propria potenza diventa sempre più raro e dispendioso, che si manifestava alla soglia del 500, obbligando dunque a una lentissima scalata; in parole povere, un bordello di ore passate a ripetere le stesse cose. E infatti, in tantissimi, fra cui il sottoscritto, hanno accantonato Destiny 2 per diverse settimane, magari a metà strada da quello che era il level cap fissato di 600 - forse ho scritto troppe volte ‘level cap’.

“E che sarà mai? Tanto, appena esce l’espansione, tutti questi livelli li recupero in un attimo”. Col cazzo. Bungie sembra ormai aver costruito il gioco per i soli duri e puri di Destiny 2, quelli che all’uscita dell’espansione stavano già dalle parti del 600: gli unici che, per settimane, potranno accedere alla Forgia, la prima attività dell’espansione, arrivando, nei casi migliori, al 610 di livello richiesto dopo una quindicina di ore di gioco. L’altra attività dell’espansione, e questo rende abbastanza l’idea, è il Raid, in teoria il più atteso, ma a conti fatti inaccessibile per la stragrande maggioranza dei giocatori, considerando la richiesta di almeno un 640 di potere, cioè appena dieci punti sotto rispetto al nuovo level cap, il massimo raggiungibile dai giocatori fino all’uscita della prossima espansione. Uscita fissata per febbraio - fra due mesi - implicando quindi che Bungie sia conscia del fatto che i propri giocatori più sgamati, cioè quelli che finisce inevitabilmente per premiare, vedranno azzerato il proprio livello di sfida per più di sessanta giorni. Bungie, in pratica, si prende 35 euro per un pass che offre contenuti che il giocatore potrà provare solo a settimane del lancio - o che, in un’elitaria alternativa, potrà rushare in appena una decina di giorni. Cioè, sarà che tutto questo populismo mi avrà contagiato nei toni e nei contenuti, ma di cosa stiamo parlando?

Ma potrei pure capirlo, farmene una ragione, se magari Bungie dicesse che il gioco è solo per chi il pad lo prende per dedicarsi unicamente a Destiny 2, per chi si occupa solo di quello nei ritagli di tempo. Il problema, invece, è che poi ti propone un gioco strutturato esattamente al contrario rispetto all’archetipo di giocatore cui idealmente fa riferimento, cioè i giocatori hardcore di Destiny, distribuendo le principali attività del gioco in quelle tre/quattro orette settimanali da trascorrere spesso in compagnia. Con competitività, come per i Cala la notte o i Raid, certo, ma in maniera comunque disimpegnata, non appunto non vivendo Destiny 2 come un secondo lavoro.

Poi vorrei pure dire che l’Armeria Nera ha delle idee coerenti e interessanti; che la Forgia alla fine è carina, con un Raid descritto come fantastico dai più, e che l’idea di togliere completamente le story quest in favore di altre attività endgame ben si sposa con l’approccio, all’insegna della dilatazione dei tempi, intrapreso da dopo la pubblicazione de I rinnegati. Vorrei dirlo, ma non posso. Perché ancora non sono arrivato al livello di luce richiesto, nonostante mi sia messo a farmare ore e ore, tutti i giorni, dall’uscita de l’Armeria Nera a oggi; proprio per provarla, l’Armeria Nera, e invece ancora niente, di Armeria Nera. Neanche dopo almeno una trentina di ore di farming (per la cronaca, avevo accantonato il gioco al livello 560 circa, arrivando dopo due settimane al 590). Ma magari è proprio questo l’obiettivo di Bungie, una specie di lezione di vita: lavorare con la promessa di ricompense che non arriveranno mai.