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È nuovamente tempo di E3! | Cinquepercinque

Cinque domande per cinque persone, con risposte un po' a caso. Perché a noi di Outcast gli argomenti forti piace affrontarli così: facendo un gran casino.

Ti giri un attimo, ti distrai guardando un film leggendo un libro o semplicemente cazzeggiando, e tac, la vita ti leva il tappeto da sotto i piedi: improvvisamente mancano tre giorni alla partenza per Los Angeles, Nabbacchio ti ha mandato senza preavviso un po’ di domande per organizzare un nuovo Cinquepercinque e la gente ti ha perfino risposto nei tempi richiesti. Roba da matti. Quindi, ecco a voi cinque domande e cinque risposte da cinque persone sull’E3 2019, nella consapevolezza che, come al solito, da qui a cinque minuti, leak annunci avranno risposto a due domande e reso inutili le altre tre.

Buona lettura!

Come sempre, cominciamo palleggiando a centrocampo: cosa vi aspettate da Ubisoft, Bethesda, Electronic Arts e Square Enix?

Davide “Davez” Moretto, dice sempre di non avere tempo ma poi fa centomila cose: In questi ultimi anni, Ubisoft e Bethesda mi hanno particolarmente soddisfatto e quindi mi aspetto molto da loro. Spero che il Ghost Recon in arrivo sia figlio non solo degli ultimi trend ma anche dell'idea originale, più "simulativa".  Bethesda è tempo che tiri fuori un nuovo The Elder Scrolls, che insomma, di Fallout ne abbiamo anche le scatoline un po' piene. Per altro, se va avanti a pubblicare roba di ID Software, a me va benissimo. Vedo malissimo invece EA e Square Enix, che sono anche riuscite a toppare con alcuni franchise storici. Spero ci facciano vedere qualcosa di bello, eh, ma ho davvero seri dubbi. Personalmente, però, non vedo l'ora di mettere le mani sul nuovo GRID.

Marco "Mdk7" Mottura, cerca casa a Santa Monica: Sarò sincero: non molto. Non tanto perché penso che abbiano poco da presentare - oddio, in realtà c’è senza dubbio pure quello - quanto piuttosto perché dubito ci siano annunci in grado di esaltare personalmente me. DOOM Eternal ci sarà al 100% e non vedo l’ora di saperne di più (ci sono ottime probabilità che sia il mio game of the show); Beyond Good & Evil 2 è un assente ingiustificato che, con la sua mancata presenza, getta un alone preoccupante sullo stato del progetto; da EA non mi dispiacerebbe qualcosa di nuovo, una sferzata di orgoglio ricordando i tempi di Mirror’s Edge e Bulletstorm. Ma tanto non ci credo, quindi whatever. Square non fa roba di mio interesse, ma magari Babylon’s Fall...

Davide "Shea" Mancini, ha consegnato, roba da matti: Secondo me le strategie possibili di questo E3 di fine ciclo sono due: quella della sicurezza e quella dello smarmellare tutto, pure i fondi di magazzino. Mi aspetto un po’ entrambe le cose, perché dopotutto è un settore in cui il cerchiobottismo vince sempre. Quindi, spariamo un po’ di pronostici random: da Ubisoft mi aspetto il solito mix di cose a caso che sembrano già viste ma che poi ci giochi e dici “Oh, però, mica male”. Al di là delle robe già annunciate (tipo Ghost Recon nuovo, ovvero Wildlands fatto bene) sparo un semi certo Watch_Dogs 3 con ambientazione londinese, Roller Champions perché pare sia il segreto di Pulcinella e mi gioco un nuovo Splinter Cell, così Luca Ward è felice. Volendo, un teaserino di Assassin’s Creed (io dico Antica Roma, così completiamo la trilogia dell’antichità), ma potrebbero tenerselo buono per dopo, perché tanto lo vedremo nel 2020. La speranza disattesa sarà un nuovo Mario + Rabbids.

Bethesda, dopo aver finito la raccolta di wallpaper mostrata lo scorso anno su Starfield e The Elder Scrolls 6, ha deciso che è meglio lasciare il .ppt “cose-a-caso-per-riempire-le-pause” a casa, dunque potremmo davvero aspettarci DOOM Eternal (che già da solo…) e qualche annuncio vero, in mezzo al solito clima da festa alcolica e concerto a caso rovinato dai trailer dei DLC che nessuno ha chiesto. La mia grande speranza è un gioco di Arkane Studios (Prey, Dishonored o qualcosa di nuovo e del cioccolato va bene uguale), quindi lascio qui il mio wishful thinking. Sarebbe molto bello l’annuncio di Fallout 5 con video ironico su Fallout 76, ma non succederà. Plot twist finale: Skyrim per Playdate! Chiaro che no, però magari per Stadia...

Da Electronic Arts, ormai, non mi aspetto più niente, tanto la sua visione è insondabile (ammesso ce ne sia una). Intanto, quest’anno non c’è Söderlund, quindi potremmo avere un po’ di ritmo in più. Detto ciò, il mio ottimismo naturale mi spinge a pensare che ci siano Fallen Order, Dragon Age 4 (di cui ho ancora più paura rispetto ai pronostici dell’anno scorso) e che abbiano una strategia per salvare Anthem. Come plot twist, mi gioco qualcosa tipo: sportivi con il mutiplayer cross-platform.

Da Square Enix, invece, mi aspetto stranamente tanto, più che altro perché, se non ci fanno vedere qualcosa di concreto del progetto Avengers e una roba che non sia Midgar per il remake di Final Fantasy VII, sono da seppuku in diretta. Spero di rivedere ed essere sorpreso da Babylon’s Fall, magari un po’ di Dying Light 2 (pubblicato in USA da Square Enix) non sarebbe male, mentre, per il momento hype per una roba che non vedremo per i prossimi settordici anni, dico il teaser di Final Fantasy XVI.

Ma soprattutto, in tutte le conferenze, mi aspetto qualche “and for… Google Stadia”, magari con qualche esclusiva (almeno temporale) di lusso.

Stefano "Nabucodorozor" Talarico, si fa le domande e si dà le risposte: Niente. Da parte di Ubisoft prevedo un seguito scontato (tra gli altri) e il solito annuncio di [una roba tenuta segreta fino all'ultimo]. Per gli altri, le mie aspettative sono uguali alle possibilità di rivedere finalmente i brand di EA BIG: zero

Andrea "Peduz" Peduzzi, beve Rivella: Palleggiando, dice. In realtà, la prima domanda del Cinquepercinque pre E3 è sempre la più rognosa, perché appena la tocchi si divide in quattro come certi nemici dei vecchi shoot ’em up. Ad ogni modo, premesso che chiunque mi esca qualche nuova IP è sempre il benvenuto, da Ubisoft, oltre a Ghost Recon Breakpoint e qualche novità legata a The Division 2, Rainbow Six: Siege e For Honor – tutti nomi saltati fuori dal trailer che sta circolando da qualche giorno, eh – mi aspetto l’annuncio di Watch Dogs 3, o alla brutta il nuovo Assassin’s Creed. Banale, mi rendo conto, ma va detto che tutta questa roba me l’aspetto ma non la aspetto, ché dovendo scegliere, preferirei trovarmi davanti a un’altra nintendata allo zafferano con l’ossobuco. Poi che c’é, Bethesda? Sicuramente sparerà in pista Doom Eternal e Wolfenstein: Young Blood, oltre ad appendici varie. E magari Prey 2, anche se personalmente tifo tantissimo per un nuovo Dishonored.

Dell’intera lineup, dichiarata o eventuale, di Electronic Arts, lascio fuori tutti i giochi sportivi o di guida, ché non mi interessano, così come non sono in vena di roba BioWare. Mi tengo strettissimo, invece, Star Wars Jedi: Fallen Order, soprattutto dopo aver letto in giro delle affinità con Sekiro. Infine, da Square Enix, OK il remake di Final Fantasy VII e la roba Marvel, ma se salta fuori che Yoko Taro è finalmente riuscito ad alzarsi dal letto per andare in ufficio, faccio la ola.

Cosa ti aspetti da Microsoft? E perché proprio la nuova console?

Davide “Davez” Moretto, dice sempre di non avere tempo ma poi fa centomila cose: Da Microsoft mi aspetto davvero una nuova console con esclusive pesantissime subito. Voglio che la mamma di Windows si ripigli Bungie a suon di miliardi e li rimetta a lavorare su Halo, che non ne posso più di vedere Master Chief ridotto come un personaggio di Call of Duty. Ragazzi, è tempo di spaccare i culi e anche con ‘sti hololens, ora di far vedere quello che possono fare veramente in ambito ludico.

Marco "Mdk7" Mottura, cerca casa a Santa Monica: Mi aspetto una conferenza gustosa e moderatamente pirotecnica (fosse solo perché le terze parti saranno tutte lì), ma assolutamente NON la nuova console. Il che, ovviamente, dal mio punto di vista sarebbe/sarà uno spreco imperdonabile, un’occasione buttata da ricordare negli anni: fosse per me, questo E3 dovrebbe diventare il simbolo della riscossa Microsoft, il punto da cui ripartire di slancio. Da dicembre, Sony ha annunciato la sua clamorosa assenza da Los Angeles, e Spencer &Co hanno avuto sei mesi di tempo per preparare un set point da manuale. Lo sfrutteranno? Ho i miei dubbi. Fortissimi dubbi. Io sarei persino arrivato a ripensare strategie a medio/lungo termine, pur di fare all-in sulla fiera: avrei presentato form factor, controller, giochi, prezzo e data di lancio. Tutto, in pratica, anche a costo di gettare un po’ di fumo negli occhi, come spesso ha fatto la concorrenza. Succederà? Non penso, ahimè. Mi aspetto molto più prosaicamente i soliti Gears, Halo, Forza, Ori, qualcosina di nuovo e poi al massimo dei riferimenti alla prossima generazione, ma niente di davvero specifico e concreto. Fiero di sbagliarmi.

Davide "Shea" Mancini, ha consegnato, roba da matti: Allora, se Microsoft quest’anno non mette su il Moulin Rouge delle conferenze, vuol dire che il processo di perdita di fiducia in se stessa ha raggiunto livelli inenarrabili. Considerando che sarà anche l’unico palco per i third party non esclusivi, spero dia spazio a CHIUNQUE, e per chiunque intendo soprattutto CD Projekt RED con Cyberpunk 2077 e il nuovo featuring del sadomaso Martin + Miyazaki (che però, probabilmente, sarà un trailer in chiusura criptico e assolutamente inutile). Con l’allargamento del concetto di Game Pass e il possibile abbandono dello store proprietario in favore di Steam, direi che l’universo Xbox vuole espandersi e giustamente cerca di essere universale, accessibile, simpatico. Per questo, spero che anche l’annuncio di Scarlett segua questa filosofia, offrendo una migrazione gentile e allo stesso tempo la possibilità di non restare indietro, passando in qualche modo per PC o remote play. Ecco, spero che Scarlett si ponga idealmente in mezzo tra Stadia e PlayStation 5. Sarebbe interessante.

Sul piano giochi, oltre a Halo Infinite e Gears 5, mi aspetto i primi annunci da parte degli studi acquisiti l’anno scorso, magari da Ninja Theory e Obsidian, e sarei curioso di un reboot di Fable, perché tutto sommato anche sì, e di un ritorno a lieto fine per The Last Night. Detto ciò, frega un cazzo di nient’altro se durante la conferenza sale Larian sul palco e tirano fuori Baldur’s Gate 3, così, de botto.

Stefano "Nabucodorozor" Talarico, si fa le domande e si dà le risposte: Non sarebbe male vedere un nuovo Halo per cui avere davvero interesse, anche se immagino finirà sulla nuova console, quindi niente. Poi, boh, siamo in anno dispari, per cui ci suchiamo un Forza Motorsport (pernacchie) (anche se forse avevano detto che saltavano un turno? Boh?)... più che altro sarebbe fico vedere qualcosa dei mille studi acquisiti e annunciati lo scorso anno, o un manipolo di quegli indie belli che di solito riempiono gli eventi collaterali alla GDC. La nuova console, certo, ma magari ne parlo nella prossima risposta (il grande vantaggio di aver scritto le domande è che in realtà scrivi prima le risposte!).

Andrea "Peduz" Peduzzi, beve Rivella: Da Microsoft, oltre alla dozzina abbondante “che faccio, lascio?” di titoli first party, sì, mi aspetto una nuova console che giochi d’anticipo alla maniera del 360; non mi dispiacerebbe se ripescassero la VR, anche se ormai non ci spero più.

Detto questo, non sto particolarmente in fissa con l’hardware, fermo restando che è il “non sto particolarmente in fissa” di uno stronzo che ha comprato Xbox One sia liscia che X. Piuttosto, sarei curioso di sapere cose riguardo all’acquisizione di nuovi studi, magari in funzione di un potenziamento massiccio di Xbox Game Pass; insomma, viva i servizi (anche quelli igienici)!

Sappiamo tutti che la console war è roba da forum, ma fa specie vedere che Google, con l'annuncio di Stadia, ha portato Sony e Microsoft a parlare del futuro del gaming. La console unica è all'orizzonte?

Davide “Davez” Moretto, dice sempre di non avere tempo ma poi fa centomila cose: Dopo un breve (la settimana gratis) test con Playstation Now, mi è chiaro che il futuro è quello: no hardware e gioco in streaming che, grazie alle connessioni sempre più veloci, arriverà ad avere risoluzioni e prestazioni simili a quelle di una macchina montata in casa. Certo, si spenderanno soldi per non avere nulla di fisico, e se e quando il servizio verrà chiuso, non rimarrà nulla in mano ai giocatori. Come sta insegnando il caso Google-Huwaei, dare troppo potere alle grandi case può ritorcersi contro i consumatori, bisogna valutare bene le cose, ma magari è anche necessario un cambio di prospettiva, cosa già fatta da tanti (tipo da me) per film e serie TV.

Marco "Mdk7" Mottura, cerca casa a Santa Monica: Secondo me assolutamente no, al limite derubrico l’inatteso avvicinamento Sony-Microsoft a un semplice bruciore di culo. Alla fine, dopo tanto chiacchierare, Google si è mossa per davvero, promettendo di entrare a gamba tesa all’interno del panorama videoludico: i discorsi relativi a Stadia sono roba da rivoluzione copernicana o giù di lì, la realtà tutta da dimostrare. Però, oh, se dovesse succedere quel che il Signor G ha promesso - non che sia esattamente semplice, ma chi più di lui può farcela? - si andrebbe incontro a un cambio di paradigma epocale. Detto questo, credo sia tutto estremamente precoce e no, non vedo una console unica all’orizzonte. Non per la prossima generazione, almeno.

Davide "Shea" Mancini, ha consegnato, roba da matti: Non è immediatamente all’orizzonte la console unica, perché prima dobbiamo attraversare quel momento caotico in cui tutti danno la loro interpretazione tecnologica del proprio concetto allargato di console. Un’idea che cambierà il modo di giocare e ci vedrà passare in maniera più fluida da un universo all’altro, ma che inizialmente conserverà qualche paletto, almeno finché non capiamo davvero quanto e come sarà sostenibile un nuovo modello di consumo (e di business). D’altronde, il fatto stesso che Stadia, la prima console che non esiste, pare conservare un modello standard (robe esclusive, magari full price) la dice lunga su quanto ancora del futuro realmente non si abbia un’idea chiara. In ogni caso, qualsiasi soluzione che ci possa permettere di essere legati il meno possibile a una singola piattaforma è benvenuta e sembra che questa cosa stia iniziando ad essere inevitabile, fortunatamente.

Stefano "Nabucodorozor" Talarico, si fa le domande e si dà le risposte: No. Ma forse non ce ne sarà bisogno, nella misura in cui tutti sembrano d'accordo che lo streaming come ce l'ha spiegato Google e il multiplayer cross platform sono troppo meglio rispetto a quello che ci suchiamo oggi. Per altro, l’assenza di Sony potrebbe portare a qualunque cosa: Microsoft che annuncia una nuova console e Sony che annuncia una sorta di decoder per il gioco in streaming (spaventando l'utenza come fece Microsoft con One); Sony e Microsoft che annunciano una nuova console mantenendo lo status quo per non perdere consensi; le nuove console diventano l'equivalente di uno store proprietario stile Steam/Epic Store/Whatever. Le possibilità sono infinite, e non tutte necessariamente conturbanti. Di base, è bùono che sia arrivato qualcuno di credibile a smuovere le acque. Also: posso dire che Sony e Nintendo che fanno i loro videini del cazzo invece delle conferenze non mi piacciono? Lo dico.

Andrea "Peduz" Peduzzi, beve Rivella: Se lo scrivo porto sfiga e finisce che non succede. Mi limiterò a dire che, dopo aver aspettato tanti anni, a questo punto console unica ‘sta fava: voglio l’app unica.

Oppure… Oppure potrebbe saltar fuori che Microsoft presenta davvero due console,e una delle due è uno scatolotto magico senza unità ottica tra le balle, progettato per far girare solo applicazioni, compresa PlayStation Now. E poi, tra un mese, Sony - che si erano messi d’accordo, chiaro - se ne esce con la stessa cosa al rovescio e tutti sono felici e contenti e al massimo, per le performance di lusso, si va sulle console grosse “vere” tipo Scarlett o PlayStation 5, eh... No, scherzo, voglio solo servizi da poter lanciare pure dalla smart TV o dal menù del termostato.

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Davide “Davez” Moretto, dice sempre di non avere tempo ma poi fa centomila cose: Come ogni anno, io spero che annuncino F-Zero. Mi basterebbe solo questo. Ah, no, anche un nuovo Rogue Leader, ma lì siamo sulla fantascienza vera

Marco "Mdk7" Mottura, cerca casa a Santa Monica: Facciamo un gioco al contrario, dico cosa NON mi aspetto: niente Bayonetta 3, perché PlatinumGames sta facendo Astral Chain (e quello sono MOLTO curioso di provarlo), niente F-Zero, Wave Race o follie varie che farebbero impazzire noi fan hardcore. Mi piacerebbe da matti vedere finalmente quello Star Fox Grand Prix di cui si vociferava un anno fa, ma temo che Retro Studios continuerà a fare la parte di Godot. Il gioco grosso sarà ovviamente Pokémon Spada e Scudo, ma Luigi’s Mansion 3 mi farebbe godere comunque parecchio. Animal Crossing magari ci sarà (ma per me rimarrà comunque uno sticazzi colossale, dato che a mio parere è e rimane un inspiegabile simulatore di orchite), Pikmin 4 potrebbe essere una sorpresa deliziosa. In generale, comunque, dalla Grande N così come da tutti gli altri, mi aspetto un E3 tra il discreto e il buono, solido ma assolutamente NON epocale.

Davide "Shea" Mancini, ha consegnato, roba da matti: Il fatto che ci sarà il Direct sui Pokémon il 5, magari, ci toglierà un po’ di imbarazzo quando assisteremo a quello dell’E3, ma dietro l’angolo mi aspetto mezz’ora di consigli su come curare il proprio giardino insieme a Luca Sardella nel nuovo Animal Crossing. Quindi sì, direi che il simpatico gioco agreste sarà il pezzo forte di quest’anno. Non mi aspetto grosse sorprese, metto in vantaggio Bayonetta 3 su Metroid, mentre dico che ci sarà l’annuncio della versione alternativa di Switch, e il momento conversione a caso dell’anno sarà preso da Geralt. Su F-Zero, purtroppo, oramai ho perso le speranze.

Stefano "Nabucodorozor" Talarico, si fa le domande e si dà le risposte: Ecco, questo è quello che intendo quando dico che non mi piacciono i videini al posto delle conferenze: perché poi ti ritrovi come Nintendo l'anno scorso, con roba che fa piangere sangue. Comunque, Switch è talmente una bella console che mi va bene tutto, anche una pletora di indie a basso prezzo. O, ancora meglio, una vagonata di port necessari, tra tutti Tetris Effect (sì, Switch è una perfetta macchina da Tetris). Poi è chiaro che vedere bene un bell'Animal Crossing sarebbe meraviglioso, o sapere che Bayonetta 3 uscirà domattina sarebbe fantastico, ma ormai (come si sarà intuito) ho le aspettative sotto al culo.

Andrea "Peduz" Peduzzi, beve Rivella: Spero davvero tanto in qualche segnale forte legato a Bayonetta 3, dove per forte intendo “OK, è pronto, scaricatelo domani”. Per il resto, mi aspetto novità legate ai nuovi Animal Crossing e Luigi's Mansion e, nonostante la revisione grafica puzzolente, ho comunque una gran voglia di The Legend of Zelda: Link’s Awakening (anche se lo Zelda bello dei prossimi mesi rischia di essere Cadence of Hyrule).

Che altro? Non mi dispiacerebbe conoscere una data d’uscita per l’Occidente di Okinaki, l’action RPG di Tokyo RPG Factory, e avere qualche informazione in più sul progetto “Town”, di Game Freak. Ah, e Hollow Knight Silksong direttamente in versione Switch (poco probabile, mi rendo conto, anche se quelli di Nintendo, ormai, sono dei pazzi furiosi™).

Infine, spero che Furukawa non si rimangi il “nonono” a proposito di fantomatici aggiornamenti hardware di Switch, così mi tengo quello che ho, senza pensieri, perché sono uno di quei babbi che tendono ad abboccare a ‘ste robe (ho avuto tre diversi modelli di 3DS).

Perché ci siamo rimasti tutti sotto con Playdate? Ma soprattutto, l'E3 2019 potrà stupirci come ha fatto UNA CONSOLE PORTATILE CON LA CARRUCOLA IN MEZZO?

Davide “Davez” Moretto, dice sempre di non avere tempo ma poi fa centomila cose: Playdate è un oggetto bellissimo e questo rimarrà. Un gadget, uno stupendo esercizio di stile che quasi sicuramente vorrò comprare, ma insomma, dai, vogliamo veramente giocarci, con quel coso? 

Marco "Mdk7" Mottura, cerca casa a Santa Monica: Playdate mi ha immediatamente conquistato perché, diciamocelo senza falsi indugi, è un’adorabile stronzata. Ma proprio in tutto e per tutto, dal ridicolo giallo banana a quella manovella che non ha un cazzo di senso e che quindi è perfetta così. È la classica roba un po’ hipster che comprerò al lancio, che mi gaserà di brutto, che fotograferò per metterla su Instagram e che dopo una settimana o due abbandonerò su una mensola per sempre. E sarà proprio lì il suo bello: il fatto di poter buttare nel cesso 150€ per una minchiata sperimentale e fondamentalmente inutilissima è la cosa più fanciullesca che potrebbe fare un adulto-ben-poco-adulto di trentasei anni. E questo riportarci al desiderio irrazionale di quando eravamo piccoli, al giocattolone scemo anche meccanicamente tutto da scoprire, è esattamente la tentazione irresistibile che ci gasa nel progetto Playdate. Non vedo l’ora, anche se già so che purtroppo NON sarà all’E3 (come mi hanno confessato i tizi di Panic su Twitter).

Davide "Shea" Mancini, ha consegnato, roba da matti: Perché semplicemente ci stupiamo per qualsiasi che ci sembra frutto della pazzia e non di un semplice calcolo. Si tratta di una forma di protezione contro la totale perdita di umanità, quindi ben vengano carrucole, manovelle e giochi in bianco e nero. L’E3 2019 può stupirci allo stesso modo? Non credo, però potrebbe farci intravedere un futuro migliore, o quantomeno più imprevedibile del presente. D’altronde, Playdate ci insegna che la disattesa delle aspettative e della “normalità” è alla base della nostra curiosità.

Stefano "Nabucodorozor" Talarico, si fa le domande e si dà le risposte: Beh, perché Playdate è una console fantastica, caro me stesso di mezz'ora fa! Voglio dire, innanzitutto è un annuncio a tema videoludico di cui non sapevamo niente, che in un contesto in cui tutto viene anticipato dal teaser dell'annuncio del trailer è acqua fresca nel deserto. E poi, oh, è una console portatile CON UNA CARRUCOLA IN MEZZO, che pur essendo super punk abbraccia il futuro, includendo in un prezzo assolutamente fuori mercato dodici giochi in abbonamento, che ti arrivano in streaming, tutti da sbobinare. E poi, oh, è GIALLA. Ormai ci siamo abituati a quel punk finto e preconfezionato stile Rage 2, ma la verità è che non basta dare una mano di vernice sbagliata per essere fichi.

Lo dico con la speranza di essere smentito, ma nessun annuncio dell'E3 2019 ci stupirà come ha fatto Playdate. Ormai il singolo gioco non ha più quell'allure magico strappamutande (Shenmue III anyone?), e le nuove console, nel migliore dei casi, culmineranno in un "vi offriamo la solita cosa, ma un po' meglio" dal gusto di sollievo, più che di sorpresa. Meglio di niente, comunque, ché alla fine giocare è sempre fighissimo.

Andrea "Peduz" Peduzzi, beve Rivella: Ci siamo rimasti sotto, secondo me, perché dopo tanti anni di roba indie fighetta abbiamo smesso di vestirci come dei buzzurri e guadagnato un minimo di gusto. E la prima cosa di Playdate che salta all’occhio è che è bella. Prima ancora che di una console interessante, parliamo di un oggetto di design da estrarre con orgoglio dal taschino; in un mondo invaso dagli smartphone, l’idea di costruire una App “fisica” è brillante.

Inoltre, Playdate è davvero portatile e praticabile anche sotto il sole, che non guasta. Col suo display, è l’equivalente videoludico di un Kindle e, proprio come il lettorino di Amazon, è stata progettata attorno a un servizio. E riguardo al costo, dividendolo per il numero di giochi annunciati, non è nemmeno così alto.

Poi, OK, sul lato software è da vedere, anche se i nomi coinvolti sono promettenti. Come tutti, spero di incrociare concept originali studiati ad hoc e non riassuntini di roba già vista, e il fatto che la console sia aperta alla community è già una mezza promessa. Insomma, la cucina c’è, bella, di design e gialla. Ora tocca agli chef.