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Emlyn Hughes International Soccer, il papà di PES e FIFA | Racconti dall'ospizio

Racconti dall’ospizio è una rubrica in cui raccontiamo i giochi del passato con lo sguardo del presente. Lo sguardo di noi vecchietti.

Prima di tutto: chi è sto benedetto Emlyn Hughes? Nientepopodimeno che l'ex capitano del Liverpool di Bob Paisley, che negli anni Settanta ha spadroneggiato in Inghilterra e in Europa vincendo più volte la Coppa dei Campioni, la Coppa UEFA, il campionato inglese e altre coppette minori. Una leggenda per i tifosi dei Reds e, sopratutto, per noi amanti dei videogiochi, dal momento che il buon Emlyn era appunto il testimonial dell’omonimo Emlyn Hughes International Soccer per Commodore 64, una delle simulazione calcistiche più belle di tutti i tempi.

Ingolosito da una recensione letta su Zzap!, lo avevo acquistato dal mio negoziante di fiducia: è stato l'ultimo grande gioco che ho divorato sul mio fedele e sempre più scassato Commodore.

Pubblicato nel 1988 da Audiogenic Software per l'home computer a otto bit di mamma Commodore (venne convertito in breve tempo anche per Amiga 500, Atari ST, Amstrad CPC e ZX Spectrum), Emlyn Hughes International Soccer si dimostrò un titolo rivoluzionario per l'epoca, non tanto per il comparto grafico che era ispirato all'iconico International Soccer (firmato da Andrew Spencer nel 1983 per C64), quanto per la possibilità di modificare le rose delle squadre e creare tornei e campionati personalizzati. I calciatori si differenziavano tra loro per una serie di statistiche/parametri - i famosi pallini - modificabili in base al ruolo, mentre con l'editor si potevano risistemare i nomi degli stessi e i colori delle maglie.

Ricordo ancora di aver ricreato, all’epoca, la mia squadra del cuore, il Milan di Sacchi e degli olandesi. Le performance dei calciatori variavano durante il campionato o lo svolgimento di un torneo: c'erano infortuni, cali di rendimento e così via. Le otto squadre inserite nel gioco erano completamente modificabili (si potevano cambiare persino il colore e le righe del campo, oltre al pallone) e, soprattutto, c'era la possibilità di salvare i propri capolavori su nastro con il Commodore Datassette, o su un floppy disk con l'unità disco del Commodore 1541.

Oltre a offrire una personalizzazione sorprendente, Emlyn Hughes International Soccer introduceva anche una componente simulativa, con la possibilità di disputare un intero campionato, coppe e amichevoli, stabilendo il tempo di gioco, i supplementari, il numero di sostituzioni disponibili e molto altro ancora. In più, sorpresissima, si poteva giocare in co-op con un amico contro il computer.

Se fuori dal campo il titolo di Audiogenic Software si dimostrava incredibilmente esaustivo, sul manto erboso era giocabilissimo. Con un semplice joystick da un pulsante si passava il pallone in tutte le direzioni, e si potevano disegnare traiettorie a effetto, tiri rasoterra, cross, pallonetti, triangolazioni, scivolate, tuffi di testa: una vera goduria! Ogni calciatore trattava la palla in modo diverso in base alle suddette statistiche personalizzabili, e si muoveva sul campo rispettando il proprio ruolo. Nei cambi di direzione i calciatori rallentavano e ripartivano nella direzione opposta senza bloccarsi come succedeva nella maggior parte dei titoli di quel periodo. Insomma, Emlyn Hughes International Soccer era un titolo innovativo; e anche se non poteva competere con la bellezza arcade di quel Microprose Soccer che sarebbe arrivato un anno dopo, la sua visuale laterale e gli sprite spartani si sposavano alla perfezione con il calcio tattico proposto.

Emlyn Hughes International Soccer è uno di quei titoli che hanno fatto la storia delle simulazioni calcistiche ancor prima di Kick Off e Sensible Soccer, e titoli come PES e FIFA gli devono davvero molto.

Questo articolo fa parte della Cover Story pallonara, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.