Outcast

View Original

Etherborn: Giochi per terrapiattisti

Demogorgone spicciame casa, c’è un nuovo sceriffo nel sottosopra.

Etherborn è un giochino intelligente, un puzzle game appagante e ispirato che si basa su una singola idea e riesce a declinarla con sufficiente varietà nei livelli che mette a disposizione. Sono solo quattro, però, e uno pure meno riuscito degli altri.

Nei panni di un omino scarnificato, e mentre una voce ci spiega il senso della vita e dell’universo e dei motori a combustione e di chissà cos’altro, dobbiamo trovare il modo di recuperare dei pallini di luce sparsi per il livello senza cadere nel vuoto. Sembrerebbe facile, a volte quei pallini sono così vicini da poterli quasi toccare, ma la gravità è una brutta bestia e non è sempre una passeggiata riuscire a tenere i piedi per terra. Tutto può cambiare in base alla prospettiva, a come siamo posizionati rispetto al mondo che ci circonda, e ci si ritrova a girare e rigirare nervosamente i livelli in cerca della più banale delle intuizioni. Fino quasi a soffrire di motion sickness, aggiungo.

Ed è divertente, parecchio, perdersi in questi universi colorati e fantastici mentre si apprezza un game design per nulla banale e scontato. Così divertente, che quattro livelli non possono proprio bastare, anche a fronte di un prezzo non certo abbordabile, per poter parlare di un’esperienza del tutto compiuta. Un paio d’ore apprezzabili e intriganti che meriterebbero uno sforzo in più, magari anche qualche altra idea, per meritarsi i favori del pubblico.

Ho giocato a Etherborn dopo aver ricevuto un codice Steam dallo sviluppatore. Ho terminato l’avventura principale in circa due ore e difficilmente mi dedicherò alla modalità new game plus. Etherborn è disponibile solo tramite download su PC, su PlayStation 4, su Switch e su Xbox One.