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Flipping Death: morire è divertente!

Sono stato uno dei pochi ad amare PlayStation Vita, la potente quanto poco sfruttata console portatile di casa Sony. Tra i diversi titoli che più apprezzai all’epoca, un piccolo posto di riguardo lo ha avuto certamente Stick It To The Man di Zoink: un’avventura grafica zompereccia, piena di scene surreali, sfiziosi enigmi e uno stile grafico che si accompagnavano a una storia gradevole e interessante.

Alcuni personaggi tornano di capitolo in capitolo, dando un gustoso senso di progressione.

Dopo diversi anni e numerosi port della loro creatura prediletta, gli Zoink ci riprovano con Flipping Death che, per intenzioni e stile, riprende quanto giocai su PlayStation Vita. E proprio in onore del vecchio amore, ho chiesto al pbuon giopep una review copy per Switch: perché sarà pure una banalità ma certe cose, a letto e in bagno, hanno una marcia in più.

Lettori, vi presento Penny: è quella a destra, vestita come una ragazzina goth di diciassette anni.

Il giocatore è chiamato a indossare i bidimensionali panni di Penny, simpatica ma svampita ragazza che, dopo pochi minuti di gioco… muore. E non è nemmeno la cosa peggiore: appena arrivata nell’aldilà, la Morte in persona dichiarerà Penny sua sostituta temporanea. Cosa non si fa per poter godersi un po’ di agognate vacanze!

Da qui parte una sequenza di avvenimenti, rivelazioni e colpi di scena immersi in un sistema di gioco molto simile a quello del citato Stick It To The Man, dove gli enigmi saranno legati alla peculiare nuova abilità di Penny: il poter prendere possesso dei corpi dei viventi e muoversi così tra i vivi, compiendo azioni in grado di influenzare anche l’aldilà. Il tutto condito da sessioni platform e puzzle ambientali per risolvere tanti piccoli ma importanti compiti, affidati tanto dai vivi che dai morti. I compiti della Morte, si sa, vanno oltre il semplice falciare la vita altrui.

I movimenti dinoccolati dei personaggi e l’inerzia peculiare rendono alcune fasi platform poco piacevoli, nonostante siano sempre molto permissive e mai punitive. Fortunatamente, è possibile sfruttare il fast travel - ben giustificato dalla storia del gioco, oserei dire - per evitare i salti più tediosi o semplicemente risparmiare tempo tra uno spassoso dialogo e l’altro. Che sia la lettura del pensiero delle persone possedute o il semplice battibeccare con uno spirito del regno dell’Aldilà, infatti, i dialoghi di Flipping Death sono in grado di strappare più di un sorriso e sono - almeno in lingua inglese  ottimamente recitati.

Leggendo i pensieri delle persone possedute, è possibile ottenere preziosi indizi. O no.

Gli enigmi, quasi interamente ambientali e legati alle capacità uniche di ciascun vivente “possedibile”, portano sovente il giocatore in situazioni assurde e surreali, proprio come ci si aspetterebbe da un titolo del genere. Per i meno arguti di voi, è presente un intelligente sistema di “Suggerimenti”, vignette disegnate in grado di dare uno spunto e una mano a chi, magari, si ritrova “bloccato”: sacrificando un po’ di “fattore sfida”, si guadagna sul fronte del ritmo, rendendo scorrevole l’esperienza anche ai meno avvezzi agli enigmi. E comunque sono totalmente facoltativi e non invasivi, quindi sentitevi di giocare come meglio vi pare.

Gli avvenimenti, pur se inframezzati da dialoghi e situazioni spassosi, sono però meno convincenti di quanto narrato in Stick It To The Man. Sembra quasi che gli sviluppatori svedesi abbiano infuso più sforzi nell’affinare lo stile visivo della loro creatura - davvero strepitoso, quasi un figlio tra Paper Mario e l’immaginario di Tim Burton di Nightmare Before Christmas - che nel raccontare una storia incisiva. Insomma, si tocca a volte l’effetto sit-com americana, quello in cui gli avvenimenti sono più una scusa per sparare i protagonisti in situazioni divertenti che altro.

Nonostante sia un gioco un po’ grezzo, a tratti anche più del precedente Stick It To The Man, Flipping Death rimane in ogni caso godibile dall’inizio alla fine e una buona declinazione “moderna” delle classiche avventure grafiche punta e clicca, di cui comunque mantiene lo spirito. Non sarà il gioco più strepitoso dell’estate di Nintendo Switch, ma appena lo beccate in saldo, vi consiglio di dargli una possibilità.

Ho giocato a Flipping Death grazie a un codice review per Nintendo Switch ottenuto dagli sviluppatori. Grazie, babbo giopep, per aver risposto alla mia letterina. L’ho terminato in circa cinque ore, lasciando da parte più o meno metà delle sfide secondarie opzionali. Il gioco è disponibile su PC, su PlayStation 4, su Switch e su Xbox One.