Outcast FOTY 2024
Ed eccoci al secondo giorno di OTY, chiaramente dedicato ai FOTY. Ieri, infatti, vi abbiamo parlato delle serie che assolutamente ci hanno più fatto provare piacere fisico nel 2024, oggi si passa ai film.
Buona lettura e buon 2025!
Andrea Maderna
Tre personaggi raccontati alla perfezione con due pennellate e interpretati alla grande (soprattutto lei, ma bravi tutti) per una storia piccola piccola ma che racchiude tutto, dubbi, nostalgia, amore, amicizia, possibilità, passato, futuro, messa in scena da una regista che sa perfettamente quello che fa e carica ogni scelta, ogni inquadratura, ogni dettaglio, ogni virgola di intenzioni, simboli e significato (a volte in maniera fin troppo palese, altre in modo più sottile ma sempre con grande sincerità e delicatezza). E ha uno dei due o tre finali più belli e devastanti degli ultimi, boh, dieci anni. Che non è mica banale, eh! Quanto è difficile centrare un finale? Quanto è difficile centrarlo così bene? Che bellezza. Ah, sì, sto parlando di Past Lives, il mio film preferito del 2024 e forse anche del 2023.
Your browser doesn't support HTML5 audio
Andrea Peduzzi
Facile: Il ragazzo e l'airone. Nonostante vada in giro a fare tutto lo sprezzante definendo Miyazaki uno scoreggione passatista con l'unico merito di aver lanciato la carriera di Hideaki Anno, grazie al suo ultimo film il vecchio è riuscito a spazzare via dal mio personalissimo podio i pur ottimi La zona d'interesse e Povere creature. Merito di una messa in scena pazzesca, capace di valorizzare al massimo il linguaggio dell'animazione, e di una narrazione forse meno sofisticata e contestualmente più "dritta" rispetto a quella di Si alza il vento (la chiave della catabasi apre facilmente tutte i simboli e i significati nascosti del caso), ma allo stesso tempo incredibilmente potente.
Your browser doesn't support HTML5 audio
Davide Moretto
Per me il 2024 non è stato un anno particolarmente forte in ambito cinematografico. Sono andato al cinema pochissime volte e non ne sono rimasto del tutto entusiasta. Vista la situazione, voto The Fall Guy, non perché sia un capolavoro (anzi) ma perchè probabilmente è il film che mi ha divertito di più senza accendere neanche un neurone del mio cervello. Guardato in aereo mentre tornavo dagli Stati Uniti, mi è sembrato un film anni Ottanta: azione, cast simpatico e belloccio, storia d'amore, cattivi buffi, una sorta di All'inseguimento della pietra verde (per quanto molto molto molto meno riuscito). Comunque, in mancanza di altro, The Fall Guy è il mio film del 2024.
Your browser doesn't support HTML5 audio
Angelo Di Franco
Civil War si guadagna la mia personale medaglia d’oro come film del 2024. La pellicola di Alex Garland racconta di un’America dilaniata da una guerra civile che vede Texas e California unite contro un governo dittatoriale, in cui una troupe di giornalisti cerca l’ultimo grande scoop prima della fine del conflitto, intervistando un presidente ormai con l’acqua alla gola. Garland rinuncia ad approfondire qualsivoglia ideologia politica e sceglie di non raccontare i motivi della guerra ma di come questa stia erodendo internamente la nazione, soprattutto per immagini. Se da un lato abbiamo sparatorie e squilibrati con occhiali rossi che esercitano il proprio personale senso di patriottismo, dall’altro c’è gente che sembra essersi rifugiata in una sorta di letargo aspettando che il conflitto finisca e lunghi viaggi on the road su strade deserte con il sole che splende e un silenzio quasi surreale. Un film che racconta non solo un paese già in forte declino da molti anni, ma uno scenario globale tremendamente reale e un futuro - forse - non poi così distopico.
Your browser doesn't support HTML5 audio
Francesco Tanzillo
A pensarci adesso, ricordo che, quando uscì, Mad Max: Fury Road venne accolto da un boato esaltato, come se tutte le voci dell’internet si fossero sollevate unanimemente per accogliere il nuovo messia cinematografico. Ora non so se questo ricordo sia vero. Ad essere sincero, non sono nemmeno sicuro che oggi, per le persone al di fuori della mia bolla, Fury Road sia effettivamente uno dei momenti cinematografici più significativi del terzo millennio. Questo disarmante relativismo mi fa mettere sul podio dei migliori film dell’anno Furiosa, per una serie di motivi evidentemente non concatenati tra di loro.
Prima di tutto, Furiosa è il film dell’anno perché è diverso da Fury Road sotto ogni singolo aspetto. Dove il primo è dritto, Furiosa abbraccia un arco di tempo lungo. Dove Fury Road parla, appunto di una Strada, Furiosa parla di una Storia, ed è assurdo che il concetto stesso esplicitato dal titolo non sia risultato immediatamente lampante a tutti coloro che lo hanno visto e ne sono usciti delusi. Se Fury Road è L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, un fatto completamente definito dall’azione, Furiosa è un film sulla mitopoiesi e quindi sul significato della ferrovia e del suo impatto dirompente sul mondo e, allo stesso tempo, sul potere che ha raccontare che quel treno è arrivato alla stazione di La Ciotat.
Ma Furiosa non è un film sulla mitologia di Fury Road, attenzione. Furiosa è un film su cosa diventano le storie di quel mondo di civiltà crollata alla fine del tempo e della storia una volta che vengono trasmesse ai posteri, e nel fare tutto questo ha dentro comunque delle scene d’azione splendide, dirette da un regista ultraottantenne che insegna ancora ai giovani come saltare i fossi di lungo a bordo delle blindocisterne.
Your browser doesn't support HTML5 audio
Stefano Calzati
Avevo amato Un sogno chiamato florida, sempre di Sean Baker, ho adorato Anora. Per motivi diversi, perché questo è sicuramente un film più “commerciale” ma non per questo meno imprevedibile. Il lavoro che fa Baker è imbastire una rom-com sui generis nata dall’incontro tra un rampollo russo in vacanza negli States e una escort, reinterpretando il concetto di Pretty Woman e condendo il tutto con dosi massicce di alcool, droga, soldi e miele in un never-ending party culminato col più classico dei matrimoni a Las Vegas che, ai due protagonisti, pare il paradiso. Poi il principe azzurro si dilegua, la sua famiglia entra in scena con tutta la delicatezza dell’oligarchia russa per sciogliere il matrimonio tra i due, e la pellicola fa saltare tutti i punti di riferimento, trasformandosi in un comedy thriller che pare diretto dai fratelli Safdie, col regista che segue un gruppo di matti durante una giornata folle e ipercinetica in cerca del ragazzo, dove tutti si parlano addosso, urlano, si menano e combinano casini su casini. Un film divertentissimo, dal ritmo altissimo ma anche capace di raccontare, quasi esclusivamente attraverso le reazioni alle situazioni, i propri personaggi con profondità e delicatezza, con una scena finale potente alla quale si arriva dopo averla costruita per oltre metà film. Splendido.
Your browser doesn't support HTML5 audio
Francesco Alinovi
Così vicino alla realtà da farti sentire compagno di viaggio dei protagonisti, di cui riesci a condividere persino le ossessioni, e con alcune scene davvero sconvolgenti nella loro "banalità".
Civil War è uno fra i migliori film di guerra della storia.
Marco Esposto
Io sono tentato di mettere Wicked, che mi ha sorpreso, perché pensavo mi piacesse ma l'ho proprio amato alla follia. Però, dalla scorsa primavera, io ho ancora in testa le note scritte da Reznor e Ross per Challengers. In realtà ora ho in testa quelle di Reznor e Ross del trailer di Intergalactic. Reznor e Ross. Quindi dico Challengers, con una Zendaya stellare ma non per i motivi che pensano alcuni di voi, è che è proprio brava. Nolan l'ha presa per il suo The Odyssey, mamma mia. Ma non voglio divagare. Il tennis, ma in realtà un triangolo, ma non d'amore. Anche, ma di amicizia soprattutto, anzi nemmeno. Un triangolo di vite intrecciate. Un film che è un lungo atto sessuale, dove il sesso c'è quando non c'è, un finale adrenalinico in crescendo, loro due bravissimi. Un non-film sul tennis, ma volendo anche sul tennis, ma volendo anche no. Guardate Challengers, a tutto volume.
Your browser doesn't support HTML5 audio
Natale Ciappina
Alien: Romulus mi ha fomentato come nessun film visto l'anno scorso, o quantomeno fra quelli usciti nel 2024. Le citazioni non le ho trovate goffe, a parte una o due, e anzi, Alvarez prende il meglio da ogni capitolo precedente (pure dal bistrattato Alien 3, il più perverso dell'intera saga), per un equilibrio perfetto tra azione e horror, con un finale che mi ha tolto il sonno. Nessun androide resterà indietro.
Your browser doesn't support HTML5 audio
Alessandro De Luca
Il 2024 è stato un anno ricco di bei film. Furiosa non ha spaccato il mondo come speravo, si è rivelato “solo” un gran bel film, ma ce ne sono stati tanti altri che mi hanno emozionato e fatto divertire comunque. Il migliore di quest’anno per me è Challengers, di Luca Guadagnino. Il regista italiano nasconde in un film sportivo una storia di amore, agonismo, attrazione sessuale e rivalità raccontata con una regia estremamente dinamica e dialoghi che hanno un ritmo forsennato come gli scambi tennistici più accesi. Zendaya, Mike Faist e Josh O'Connor, i tre protagonisti, hanno un’intesa clamorosa e le loro schermaglie sentimental-sessuali sono credibilissime dal primo istante che appaiono su schermo. Challengers è probabilmente anche il film che mi ha sorpreso di più, perché si è rivelato molto diverso da quello che mi aspettavo di trovare in una pellicola a tema sportivo. Ah, e la colonna sonora di Trent Reznor e Atticus Ross è azzeccatissima e meravigliosa.