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Fuori Tempo Massimo

Laddove quasi tutti preferiscono puntare su remake, remastered e versioni a pagamento di giochi che avete già, qualcuno ci prova ancora. È il caso di No More Heroes 3 che, dopo anni di attesa, prova a riproporre al pubblico una formula che era stata vincente. Con un budget molto diverso, però.

No More Heroes 3 è esattamente quello che doveva essere parecchi anni fa. Lo stesso gioco, la stessa follia, tutto perfetto se nel mentre non fossero passati più di dieci anni. Perché No More Heroes 3 è anche una fotografia di un tempo che non esiste più, uno sguardo al passato, un inutile tentativo di vivere questo tempo come se fosse lo stesso da sempre. Tipo un cinquantenne con i pinocchietti, una vecchia con il botox a palla de foco, come chi non sembra capace di guardare avanti. E può piacere eh, a me sta piaciucchiando, ma è questo quello di cui abbiamo bisogno?

Penso a Shenmue III, alle grida, all’annuncio festoso, e penso che questa saga avevo bisogno di ben altro per essere rispettata. Perché Shenmue III è esattamente il seguito che potevi aspettarti nel 2001 ma l’acqua sotto i ponti non ha smesso di scorrere e quello che era rivoluzionario, ora magari è solo routine. E quindi mi chiedo: Shenmue III doveva solo portare alla chiusura una storia o doveva incantare il mondo, stupire, come fecero i primi due capitoli? Shenmue è ancora Shenmue senza quella sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di grande, senza lo stupore e l’incredulità di scoprire possibili azioni impensabili, senza il suo soverchiante splendore tecnologico? Probabilmente sì, ma è questo quello di cui abbiamo bisogno?

Mentre Fortnite e Roblox e chissà quale altro sfornano miliardi dominano il mercato, noi anziani continuiamo a voler rivivere il nostro passato. Perché eravamo giovani, perché tutto era più bello e perché è lì che vorremmo essere in questo momento. Ma il passato resta passato, anche se lo riguardi in VHS, e forse è un bene lasciarlo al suo posto. Bello come non potrà mai più essere.