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Gal Metal, combattiamo gli alieni con il rock duro ma non troppo

Il mondo dei videogiochi, come tutti gli altri, è bello perché è vario. Anche se molti generi si sono appiattiti nel tempo, proponendo gameplay stantii o comunque sempre uguali a loro stessi, in alcuni casi ci sono dei titoli che fanno sorgere la (legittima) domanda: ma come hanno fatto a inventarsi una roba del genere?

Gal Metal è uno di questi casi.  Il gioco di DMM Games infatti si presenta prima come una visual novel, poi come un gioco di ruolo (leggero), e infine, ed è la sua anima più importante, come rhythm game, ma partiamo dall’inizio. 

Già l’incipit della storia - sì, essendo questa in parte una visual novel, c’è una storia - è sull’orlo del demenziale o folle.  I protagonisti di Gal Metal dono due liceali giapponesi, un ragazzo e una ragazza, che vengono rapiti dagli alieni (degli alieni assurdi che sembrano dei polipi superdeformed) e vengono “eletti” come gli sfidanti prescelti per una battaglia planetaria che li vedrà combattere per la salvezza della terra. Gli alieni sono infatti arrabbiatissimi, perché il loro pianeta è stato devastato dai suoni di un disco trovato in una sonda spaziale (sì, proprio il Voyager) e sono quindi arrivati sulla Terra per vendicarsi. 

Però, ovvio che c’è un però, gli alieni hanno fatto un po’ di casino. Lo sfidante deve essere uno, non due. Quindi cosa si fa? Se ne rimanda uno a casa? Lo si spara nell’iperspazio? No. I due ragazzi, e ricordiamo che sono un uomo e una donna, si fondono in un corpo solo, per la precisione quello della ragazza. E già qui si possono immaginare le situazioni al limite del paradossale a cui ci troveremo di fronte. Il problema vero è che la protagonista femminile, Rinko Hoshino, è la batterista di un gruppo J-Metal (chiamarlo solo metal fa rabbrividire la parte di me che va a vedere Metallica e Megadeth dal vivo) e proprio grazie alla musica metal, si dovranno combattere gli alieni, dato che è l’unico modo per annientarli

I nostri eroi, quindi, si ritrovano a suonare la batteria nelle KMG, la band di cui sopra, e la cosa non è proprio immediata, a causa dell’incapacità del ragazzo che comanda il corpo della ragazza (che di suo può solo “parlare” mentalmente con la controparte maschile). Questa è la parte più importante, e a mio avviso più divertente, di Gal Metal, ovvero la sua anima di rhythm game, che però non è del tutto priva di difetti.

È possibile suonare la batteria utilizzando i Joy-Con come due bacchette, ma non solo. È possibile giocare anche utilizzando il touch screen di Switch o i tasti del pad, ma ovviamente i Joy-Con sono la scelta più immediata. Per poter imparare a suonare in maniera decente, sono disponili delle sessioni di allenamento in cui, sia da soli che con il resto della band, possiamo provare nuovi pattern, nuove ritmiche da utilizzare nella canzone di quel determinato capitolo della storia.

Io sono un batterista autodidatta. Sì, ho suonato in diversi gruppi, ma non ho mai preso vere lezioni e la modalità di gestione delle “bacchette” di Gal Metal non mi è proprio andata a genio. Ogni mano ha un suono: la sinistra ha il suono del rullante, la destra quello della cassa. Suonando insieme, si produce una combo, come se colpissimo cassa, rullante e piatto crash insieme. Il gioco, quindi, consiste nel mantenere il ritmo con le due mani, eseguendo, combinando e mischiando i pattern che ci vengono insegnati. Purtroppo, i Joy-Con non sono precisissimi e, se si agitano troppo le mani, il gioco prende degli input non richiesti, che vengono riconosciuti dal gioco come non a tempo. L’altro problema, ma mi rendo conto che è più per chi ha dimestichezza con la batteria, è appunto il fatto che i suoni assegnati alle mani non corrispondono a quelli che uno si attende suonando le percussioni. Paradossalmente, risulta molto più preciso utilizzare il touch screen, che ci permette di suonare anche in maniera distinta e precisa i vari pezzi della batteria. 

Per altro, al contrario di quanto avviene in altri giochi bastati sul ritmo e sulla musica, in Gal Metal non si hanno riferimenti visivi durante le esibizioni contro gli alieni, ma solo durante le fasi di pratica. Questa situazione obbliga il giocatore a ricordare i pattern a memoria e, quando si incarta, ad andare un po’ a casaccio per riprendere il ritmo del brano. Durante le “battaglie”, si accumulano punti essendo precisi e vari nell’esecuzione dei pezzi. Ogni scontro con gli alieni ha un minimo di punti da totalizzare per poterli sconfiggere e proseguire nella storia.

I vari scontri e le sfide sono collegati dalle altre due anime di Gal Metal, ovvero la parte più GdR e la parte visual novel. Quando non siamo impegnati a battere sulle pelli (virtuali) della nostra batteria, abbiamo la possibilità di gestire la vita sociale dei protagonisti, migliorando le nostre statistiche. Questa attività si controlla da una schermata in cui possiamo scegliere che cosa fare per passare il tempo (dare una mano alla scuola, lavorare in un bar etc… ) e, di conseguenza, aumentare le caratteristiche del nostro personaggio. Quando ci avviciniamo ad una sfida o durante il passare del tempo, ecco che la trama ci viene raccontata da una sorta di fumetto interattivo, molto giapponese (viene presentato anche da destra a sinistra come si usa nei manga), con situazioni assurde e una grafica tipica del genere. Non mancano anche dei momenti in cui dobbiamo chattare con le altre musiciste della band, rispondere a qualche domanda e scegliere determinate situazioni. 

Essendo tutto in inglese, parlato e testo, Gal Metal non è proprio alla portata di chi non mastica la lingua della Regina. Sia nelle parti fumettose, sia nelle parti più gestionali, c’è tanto testo da leggere, spesso veramente surreale, e a meno che non si venga rapiti dalla trama, è facile che diverse sezioni vengano skippate senza problemi. 

Gal Metal ha sicuramente un fascino che purtroppo io non sono riuscito ad apprezzare sino in fondo, sia per qualche intoppo nel riconoscimento dei comandi, sia per una storia talmente assurda che, ahimè, non è nelle mia corde. Certo, è un gioco bizzarro, originale, che fonde alcuni generi abbastanza di nicchia ma potrebbe essere apprezzato da chi è rimasto orfano dei rhythm game in generale 

Ho giocato a Gal Metal  su Nintendo Switch grazie a un codice per il download gentilmente fornitoci dal distributore. Ho “suonato” la batteria e combattuto gli alieni grazie a determinazione e tanto olio di gomito, centrando per sbaglio anche il bordo del tavolo con un dito e dicendo cose non proprio eleganti. Come detto il gioco di DMM Games è completamente (e ottimamente) localizzato in inglese ma chi non lo mastica potrebbe essere in difficoltà. È comunque ora di rispolverare le bacchette e trovare un gruppo con cui suonare. Gal Metal è disponibile tramite download su Switch. Esiste anche una World Tour Edition in versione fisica che include il DLC Encore Pack. Come al solito, se la comprate su Amazon tramite questo link, una piccola parte di quello che spendete va a noi, senza sovrapprezzi per voi.