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Godzilla è Fabio Capello | Spoiler Zone

Una rubrica in cui parliamo di giochi, film, libri, la qualunque, a posteriori, senza farci alcun problema di spoiler. Se non avete ancora "consumato" ciò di cui si parla, in questo caso Godzilla vs Kong, il problema non è tanto che vi sveliamo la trama del film, è che probabilmente non capirete nulla dell’articolo. Ma forse anche se l’avete visto.

Questo articolo è particolarmente cretino, più del mio solito. Si tratta dell’esposizione di una cretinata che mi è venuta in mente mentre guardavo Godzilla vs. Kong e che non posso trattenermi dal mettere per iscritto. La cretinata in questione sta scritta nel titolo: Godzilla è Fabio Capello.

Seguitemi.

Alla sua prima apparizione, Godzilla attacca la sede della federazione, incazzato nero. La sua è una rosicata preventiva, di quelle in cui si mettono le mani avanti prima della partita, facendo il processo alle intenzioni e cercando di portare dalla propria parte l’opinione pubblica, la federazione e la terna arbitrale, cercando nel contempo di ribadire la propria superiorità morale, tecnica e fattuale.

Poi c’è il primo match. Godzilla gioca in casa, con un fattore campo enorme dalla sua. Stravince, come è inevitabile, ma non si accontenta, inizia ad accanirsi, infierisce, arrotonda il risultato, esagera in maniera francamente fuori luogo e viene interrotto dall’intervento arbitrale. Dopodiché, passa cinque minuti di intervista a bordo campo sottolineando che lui è più forte delle decisioni arbitrali sbagliate anche se lui non commenta le decisioni arbitrali. Sbagliate.

Quindi, Godzilla pensa tranquillissimo ai fatti suoi e si dirige sereno verso il terreno su cui si giocherà la finale. Intanto, King Kong si allena instancabile ed è costretto a massacrarsi affrontando partite impreviste. Nel mentre, Godzilla si presenta di nuovo in conferenza stampa, questa volta a Hong Kong, sede delle finali, buttando lì tutta una serie di rosicate preventive contro l’umanità che sicuramente sta portando avanti scorrettezze ma lui è più forte delle scorrettezze.

Non contento, ci infila anche un attacco personale a Kong, perché si è permesso di andare a giocare nella città dove un tempo lavorava Godzilla, ma da cui Godzilla ha dato le dimissioni millenni prima, e non se lo doveva permettere, ci vuole rispetto, c’è un codice, questa non è sportività, non si fa così.

Arriva il momento del rematch tra Kong e Godzilla: siccome questa volta è in trasferta, si presenta palesemente strafatto di doping e munito di smart bomb infinita. Una cosa imbarazzante. Eppure perde, è costretto allo spareggio, che vince di misura, e poi passa cinque minuti a fare trash talking rischiando la squalifica.

A quel punto scatta la finale. Godzilla parte come un treno, bello ringalluzzito, e viene preso a calci in culo per tutto il primo tempo. Per riequilibrare il match, è costretto a farsi aiutare dall’arbitro King Kong e pure dall’addetta al VAR Millie Bobby Brown. Siccome la partita è ancora in bilico, ormai ai supplementari, per andare sul sicuro, “unge” l’arbitro, che vince letteralmente al posto suo.

Dopodiché si piazza trionfante sul palchetto a bordo campo, abbaia come se avesse dominato il torneo, ha il coraggio di sostenere che lui non commenta mai le decisioni arbitrali, droppa il microfono e se ne va.

Godzilla è Fabio Capello.

P.S.
Comunque King Kong amico delle guardie, eh.

P.P.S.
Ammetto che mentre scrivevo certi passaggi ho pensato che fossero più da Marcello Lippi, ma insomma.

P.P.S.S.
Si vede che non seguo più il calcio da quindici anni o giù di lì?