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Racconti dall'ospizio #132: Buon compleanno, Niko!

Racconti dall’ospizio è una rubrica in cui raccontiamo i giochi del passato con lo sguardo del presente. Lo sguardo di noi vecchietti.

Per festeggiare degnamente un anniversario speciale come quello di GTA IV, Rockstar Games ci ha regalato una nuova scintillante patch (si, avete letto bene!), utile per sistemare l'annoso problema delle licenze musicali. Sono sparite un bel po' di tracce famose (1979 degli Smashing Pumpkins, per esempio) dalle principali radio di Liberty City e ne sono state aggiunte delle altre per rimpolpare “Vladivostok FM”, la stazione più colpita dalla mannaia dei tagli.

Nei giorni precedenti all'anniversario, i fan più sfegatati e accalorati di Rockstar – tra cui il sottoscritto – sono tornati a reclamare una versione “remastered” per quello che viene considerato come il capolavoro assoluto della serie. E come nella commedia brillante di Gene Wilder Non guardarmi: non ti sento, Rockstar Games continua a fare spallucce, impegnatissima nella realizzazione dell'atteso sequel di Red Dead Redemption, il primo titolo dell'era “post Les Benzies”. Infatti, l'ex amico di vecchia data dei fratelli Houser ed ex presidente di Rockstar North (ha rivestito il ruolo di producer di tutti i GTA finora apparsi nel nuovo millennio) ha abbandonato la nave per una serie di divergenze economiche, intentando una causa da 150.000.000 di dollari contro la stessa Rockstar Games e Take Two Interactive. Benzies è anche l'uomo che ha inventato quella macchina da soldi inarrestabile che risponde al nome di GTA Online (il sottoscritto viaggia ormai verso le 1000 ore di gioco) e si è dimostrato nel corso degli anni un programmatore/producer/game designer capace di trasformare in realtà le geniali di idee dei fratelli Sam e Dan Houser, trovando la “quadra” a livello di game design.

Per molti, GTA IV costituisce il capolavoro assoluto di Rockstar Games, molto più del leggendario Vice City o del quinto capitolo che sta macinando record su record. I numeri di GTA IV sono comunque impressionanti, soprattutto se consideriamo che stiamo festeggiando un gioco uscito un decennio fa e che grazie alla retrocompatibilità sull'ammiraglia di mamma Microsoft (e alla versione PC su Steam) sta continuando a vendere in modo sorprendente. Che dire degli undici milioni di copie vendute nel mese di lancio? E degli oltre cento milioni spesi da Rockstar Games tra sviluppo e marketing, che hanno permesso di raggiungere il traguardo dei venticinque milioni di copie in tutto il mondo? Ma GTA IV non è solo una questione di numeri e di soldi, è molto di più: è il primo gioco firmato da Rockstar Games a debuttare nel mondo dell'alta definizione, il primo a utilizzare il motore fisico “Euphoria” e il primo ad avere una modalità online!

Liberty City era già apparsa nel primissimo GTA (1997) e in GTA III (2001), il primo capitolo della saga a sfruttare la magia del 3D. Nel quarto episodio, Rockstar Games si è superata, riuscendo a catturare quell'atmosfera tipica e unica che caratterizza la Grande Mela e tutta l'area metropolitana dello stato di New York. Una città molto più vivibile e vicina alla realtà rispetto alle Los Santos e Blaine County reinterpretate nel quinto capitolo, superlative da un punto di vista grafico/architettonico ma un po' troppo vuote e “fredde”, nonostante il caldo clima californiano caratterizzato da sole, onde, spiagge, ville, colline e dalle mille luci di Hollywood.

Le vicende di Niko e della sua bizzarra famiglia sembrano fondersi perfettamente con il grigiore e l'ambientazione claustrofobica della New York proposta da GTA IV. Osservare gli skyline di Liberty City dagli occhi di Niko Bellic è un'esperienza che tuttora toglie il fiato e i grattacieli sembrano ancor più imponenti e massicci rispetto a quelli di Los Santos. Il team di sviluppo è riuscito magicamente a far sembrare più grande un'area di gioco che è sensibilmente inferiore a quella di GTA V. Da Manhattan fino al New Jersey, passando per l'Empire State Building o Central Park, lo spirito newyorkese è stato riprodotto ad arte, con un uso sapiente dei colori sullo schermo e un sound sorprendentemente realistico. Il traffico martellante, le sirene della polizia, il vociare degli NPC che popolano Liberty City danno quel tocco in più a una realizzazione di per sé superba.

E Niko, l'anti eroe per eccellenza, è riuscito a conquistare il cuore dei fan più incalliti di GTA con una trama ben romanzata e una caratterizzazione dei personaggi più da lungometraggio che da produzione videoludica. E che il buon Niko fosse ispirato a un tassista della compagnia di taxi che serviva Rockstar Games o all'attore Vladimir Mashkov, protagonista del film Dietro le linee nemiche, poco importa. Bellic è riuscito ad accaparrarsi il favore del pubblico molto di più dell'improbabile trio Michael/Trevor/Franklin di GTA V o del mitico Tommy (per alcuni Tony) Vercetti di GTA: Vice City.

E le due espansioni, The Lost and Damned e The Ballad of Gay Tony, sono riuscite ad aggiungere ancor più spessore alla trama, proponendo due storie completamente diverse tra loro ma con un unico denominatore comune: Liberty City. Il mondo dei biker “tutto cuoio” e quello dei festaioli notturni ben si sposano con le mille sfaccettature dell'area metropolitana newyorkese e con l'intrigatissma saga di GTA, che sta raggiungendo i livelli di una telenovela. Non so dove i ragazzi di Rockstar Games ci porteranno nei prossimi anni: i soliti ben informati parlano sempre più insistentemente di un ritorno a Vice City e con tanto di protagonista femminile, ma con i fratelli Houser le sorprese non mancano mai.

Buon compleanno, GTA IV. E, cara dolce mamma Rockstar Games, escici 'sta benedetta versione remastered!

P.S.
Per chi volesse approfondire la storia di Grand Theft Auto straconsiglio l'opera del geniale David Kushner.