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Ottobre 2009: A proposito di console nate morte... | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il primo di ottobre del 2009, si manifesta in occidente PSP Go, revisione piuttosto brutale ,che riduce quasi alla metà le dimensioni della console portatile Sony e rinuncia al lettore di UMD, abbracciando completamente ed esclusivamente il download digitale. Questa mossa genera lo scorno completo dei rivenditori, che in molti casi si rifiutano proprio di piazzarla a scaffale. Insomma, ai tempi dell'annuncio di Xbox One, in Sony fecero i galletti, ma non è che non c'avessero iniziato a provare loro per primi, eh. Comunque, la console si porta in dote Gran Turismo, prima (e ultima) edizione portatile della serie di racing game targata Sony e Polyphony Digital, accolta con grande ammirazione per l'impresa di adattamento ma anche con severe critiche alla pochezza in termini di modalità.

Il 9 ottobre si manifesta invece su Wii, LostWinds 2: Winter of the Melodias, seguito di uno fra i giochi più apprezzati della linea WiiWare, che recupera le idee del primo episodio e alza il tiro con una serie di novità intriganti. Ne viene fuori un puzzle/platform game delizioso e probabilmente destinato a perdersi nelle nebbie del tempo.

Lo stesso giorno vede l’uscita europea di Mario & Luigi: Viaggio al centro di Bowser, ennesimo capitolo della saga pseudo-ruolistica targata Mario, qui alla terza incarnazione portatile, la seconda su Nintendo DS. La bizzarra idea alla base del gioco piazza i due fratelli idraulici nello stomaco di Bowser, costringendoli a collaborare con il loro… “inghiottitore” per arrivare sani e salvi al termine dell’avventura.

E ancora, sempre il 9 ottobre si manifesta dalle nostre parti pure Scribblenauts, bizzarro e innovativo puzzle game che ci vede intenti a creare oggetti, personaggi, ed elementi d'interazione scrivendo parole. Vuoi un martello? Scrivilo. Vuoi un drago? Scrivilo. Vuoi Gesù? Scrivilo. L'idea è fenomenale e genera un sacco di situazioni memorabili, anche se ovviamente non è difficile mettere a dura prova i limiti del sistema. Scribblenauts riscuote comunque un buon successo e genera una serie che, negli anni, racimolerà oltre dieci milioni di copie vendute.

Il 16 ottobre tocca invece ad Uncharted 2: Il covo dei ladri, seguito clamoroso che raggiunge vette forse insperate, conferma il nuovo status di Naughty Dog come studio "maturo" e stabilisce quella che diventerà una fra le serie più amate di PlayStation 3. L'ha ricordato Davide Moretto una decina di giorni fa in questo Racconto dall'ospizio.

Ma lo stesso giorno vede la luce anche Machinarium, deliziosa avventura punta e clicca che consacra lo studio ceco Amanita Design grazie a delle scelte stilistiche travolgenti, un grande senso dell'umorismo, una costruzione dei puzzle molto accorta e la narrazione priva di dialoghi che è forse il più grosso fil rouge di tutta la produzione Amanita. Delizioso.

Poco meno di una settimana dopo si manifesta Borderlands, il gioco con cui Gearbox Software riesce a scrollarsi di dosso Brothers in Arms e lancia una nuova serie di gran successo. Di che si tratta? Di uno sparatutto in prima persona dallo sviluppo estremamente travagliato ma che trova due dei suoi tratti più distintivi, la grafica cartoonesca e il taglio umoristico, proprio nel bel mezzo di quel travaglio. L’impostazione quasi da MMO, tutta basata su loot a strafottere, l’incidenza del multiplayer cooperativo e l’approccio open world sono le altre caratteristiche vincenti di quella che, fondamentalmente, è la versione FPS di Diablo, o giù di lì. E anche qui c’abbiamo il Racconto dall’ospizio apposito.

A proposito di pseudo-Diablo, il 27 ottobre 2009 tocca a Torchlight, gioco di esordio dello studio americano Runic Games, che non a caso può vantare al suo interno Max Schaefer ed Erich Schaefer, entrambi ex di Blizzard. Torchlight è un dungeon crawler con visuale isometrica che prova a dire la sua su un genere molto amato e ottiene un buon riscontro di pubblico e critica. Godrà anche di un seguito, Torchlight II, ma Runic andrà gambe all’aria dopo la pubblicazione dell’opera terza, Hob.

Infine, il 29 ottobre 2009 si manifesta su Xbox 360 Grand Theft Auto: The Ballad of Gay Tony, seconda espansione single player per Grand Theft Auto IV che vede come protagonista Luis Fernando Lopez, guardia del corpo di, appunto, Gay Tony. Accolto a braccia aperte da pubblico e critica, il DLC verrà successivamente ripubblicato come espansione “standalone” assieme a The Lost and Damned, in un pacchetto intitolato Grand Theft Auto: Episodes from Liberty City.