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Il bello della diretta, col ritardo che ci è consono

Appena un mese fa, ipotizzavo un ritorno all’utilizzo del nostro canale su Twitch, aperto, usato un paio di volte e poi abbandonato. Quel che non ipotizzavo era che sarebbe accaduto in maniera quasi sistematica, che avrei messo immediatamente Nabbacchio sotto a preparare una caterva di nuove grafiche e che, insomma, ci sarebbe stata una certa dose di entusiasmo nel provare a capire come potremmo utilizzare quello strumento. E per questo oggi dedico due righe a parlarne, per segnalare la cosa a chi non se ne fosse accorto e buttare giù due riflessioni su cosa significhi, per Outcast, essere presenti su Twitch.

L’elemento chiave, come sempre, sta nel cercare un minimo di equilibrio e fare in modo che l’attività su Twitch sia un di più, non finisca quindi per penalizzare quel che già facevamo, ma non diventi un peso, dato che il principio di base su Outcast rimane sempre che lo facciamo nel tempo libero, lo facciamo perché ci piace e ne abbiamo voglia, non ha senso farlo se diventa solo un obbligo o un fastidio (e abbiamo già abbandonato usanze e format proprio per questa ragione). La conseguenza diretta di questa forma mentis è che, tanto per cominciare, stiamo registrando i nostri podcast “live” su Twitch, una cosa che – al netto di qualche preparazione – viene relativamente facile, non va a “disturbare” in maniera significativa quel che facciamo e, anzi, la impreziosisce, perché capita che chi ci segue proponga spunti interessanti nella chat. Col bonus aggiunto che i video registrati da Twitch sono di qualità nettamente superiore allo standard a cui ci eravamo abituati passando per altri mezzi.

Però, ecco, probabilmente quello non è il modo migliore di utilizzare Twitch, dato che, se stiamo registrando un podcast, l’interazione con chi ci guarda viene forzatamente messa in secondo piano o comunque strutturata secondo tempistiche che non favoriscono quello scambio costante che rende le dirette davvero divertenti. Ora, potremmo fregarcene, e limitarci a usare Twitch come strumento “tecnologicamente comodo” per registrare i podcast anche in formato video con una qualità dignitosa. È senza dubbio quel che abbiamo fatto fino a qui ed è comunque una cosa che stiamo trovando molto gradevole e a cui dobbiamo ancora finire di prendere le misure. Per il momento, la certezza è che, a meno di imprevisti, siamo su Twitch il lunedì mattina alle 11:00 per registrare l’Outcast Popcorn settimanale, ogni due giovedì sera alle 21:30 per registrare il nuovo episodio di Retroutcast e in momenti variabili per gli altri podcast (per esempio, mercoledì sera registreremo alle 21:30 il nuovo Chiacchiere Borderline).

Ma non provare a fare qualcos’altro sarebbe, forse, un peccato, e infatti stiamo chiacchierando e provando a capire se abbia senso proporre magari dei contenuti che siano bilanciati in maniera opposta, che nascano innanzitutto come contenuti per Twitch, privilegiandone i punti di forza, e possano eventualmente e/o secondariamente essere riproposti “in differita” come registrazioni e, magari, perché no, anche come podcast. Anzi, è evidente che abbia senso farlo, rimane da capire come abbia senso farlo, se abbiamo la “banda” per fare cose che superino una minima soglia di decenza (storicamente il nostro standard) e, soprattutto, se abbiamo delle idee che non siano un banale riproporre cose che in centomila altri già fanno e fanno meglio. Vedremo cosa ne viene fuori, nel frattempo, mi limito a segnalarvi di nuovo il canale e a suggerirvi – se vi interessa – di seguirlo per ricevere le notifiche sulle dirette, se non addirittura di abbonarvi, per dare un piccolo contributo alla nostra attività. E a tal proposito...

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