Il grigio arcobaleno di Wrecked: Revenge Revisited, gloria a Mashed!
Wrecked: Revenge Revisited dovrebbe essere – si perdoni l'abusata locuzione – il seguito spirituale di Mashed (Drive to Survive/Fully Loaded), ma in sostanza non è poi questo granché. A differenza dell'indimenticabile predecessore (splendido tra gli incompresi), si tratta di un'opera multimediale interattiva (OMI) da 6 o forse ancora meno, vuoi per la sclerotica telecamera di gioco, vuoi per l'astruso sistema di controllo di cui si fregia o, più semplicemente, perché l'irresistibile concentrato di automobiline, multiplayer e gameplay che Supersonic tirò fuori dal cilindro nel 2004 era roba di ben altra qualità e divertimento. Del buon vecchio Mashed, insomma, qui c'è rimasto solamente l'arcobaleno del logo misto a terriccio.
Le (poche) novità introdotte dal racing game di Supersonic sono queste: il single player mette a disposizione del giocatore una successione di 24 gare, suddivise in sfide di velocità, di armi, di abilità ed elite, con tanto di missili a ricerca, mortai, lanciafiamme o mitragliatrici ad aggiungere un pizzico di vita (e morte) in più. Poi c'è tutto un sistema di blanda personalizzazione estetica dell'auto (basato sui punti esperienza accumulati) che non ve lo sto neanche a dire: stickers, cerchi neri da macho o scocche da autentici tamarri. Non ultimo, (fino a) quattro giocatori possono sfidarsi contemporaneamente, sia online che sullo stesso televisore (e senza split-screen), dando vita a duelli motorizzati all'ultima sportellata, condita con del napalm e una spolvera di passabili offese verbali. Per quel che riguarda l'aspetto del gioco, infine, è sufficiente visionare un solo screenshot per capire che, se già quello di Mashed bastava al nobile scopo del gameplay, quello di Wrecked: Revenge Revisited sembra anche troppo, con tutti i suoi neon e le sue icone traslucide, le esplosioni accecanti e certi altri modernismi ornamentali, come dire… accattivanti.
Eppure, anche se deciso a tutti i costi di voler rintracciare nel nuovo di Supersonic una sola stilla del divertimento provato più di un lustro fa, il nostalgico appassionato del vecchio Mashed non troverà grossa soddisfazione videoludica in Wrecked: Revenge Revisited. Innanzitutto i circuiti sono solamente sei, da percorrere sino alla stanchezza (incluso il mitico circuito Polar Wharf, qui commutato in Ice Bridge). Il sistema di controllo, poi, sarebbe quantomeno accettabile, se non fosse per il turbo e la super frenata (che non si attivano con l'intuitiva pressione di due pulsanti sul joypad, ma mediante assurde combinazioni dorsali che lèvati: un colpo di freno e due di gas nel primo caso e uno di gas e due di freno nel secondo) o per la sbandata laterale (L), che è pratica da autentici bimbiminkia con spasmi. La telecamera che segue l'azione non migliora di certo la situazione, giacché si prodiga in continui balzi di prospettiva, rotazioni improvvise e incerti zoom-in/zoom-out, con buona pace del fastidioso disorientamento che ne deriva.
Se cercate un battle-racing game capace di assuefare quattro videogiocatori borderline a colpi di "Scemo", "Guidi come tua nonna" o di mortaio, allora, ignorate pure Wrecked: Revenge Revisited e acquistate il primo Mashed. Bastano una manciata di euro e una vecchia console, meglio Xbox che PlayStation 2, per goderselo ancora.