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Il librogame digitale si chiama Sorcery!

Esattamente un anno fa si manifestava su App Store Steve Jackson's Sorcery, primo episodio per l'adattamento in formato digitale della saga di librogame scritta da Steve Jackson, illustrata da John Blanche e pubblicata da nei primi anni Ottanta da Penguin Books. In Italia, i libri arrivarono col titolo Sortilegio grazie alla casa editrice EL, che gli appassionati nostrani di Librogame conoscono e ricordano senza dubbio con affetto. Io, perlomeno, di affetto ne ho talmente tanto che conservo ancora una caterva dei loro libri. Certo, stanno tutti nel box dei suoceri a Milano, ma sempre meglio che la discarica in cui è finita tanta altra roba durante il mitologico trasloco del 2010. Ma sto divagando.

Non so quanto possa servire mettermi qui a spiegare la formula dei librogame, ma facciamolo, molto brevemente: sono dei romanzi in cui, ogni tot pagine, a seconda di come procede la storia, viene chiesto al lettore di compiere delle scelte. Nei panni del protagonista, si può decidere dove andare, comportarsi in maniere diverse con i vari personaggi secondari, affrontare combattimenti, esplorare labirinti e via di questo passo, fra l'altro con l'ausilio di dadi o altre diavolerie. Ed è sostanzialmente tutto qui, ma è un “tutto” che ai suoi tempi fece la gioia di tanti piccoli geek, dei quali io facevo orgogliosamente parte. Ovviamente, la formula, in diversi modi e con diversi tempi, ha provato anche a manifestarsi nel mondo dei videogiochi. E del resto molta gente che lavorava in quel settore (o fra boardgame e giochi di ruolo cartacei) ha finito per trasferirsi in quello dei videogiochi, mano a mano che le tecnologie avanzavano. Fast forward di trent'anni e, appunto, Inkle Studios pubblica su iOS Steve Jackson's Sorcery.

L'esperimento del piccolo team britannico propone la stessa scansione dei libri originali, quindi con una divisione in quattro episodi, e cerca di rispettarne spirito e caratteristiche senza cedere alle lusinghe del videogioco che caratterizzano altri prodotti, come i deliri multimediali di Simogo o il recente grande ritorno di Lupo Solitario, curato da Joe Dever in prima persona e impreziosito (vedete voi se fra virgolette o meno) da sequenze di combattimento più o meno arcade e inserti di vario tipo. Inkle Studios, invece, ha cercato di piazzarsi nel mezzo e concentrarsi sulle parole. Il suo Sorcery, infatti, è quasi esclusivamente una storia da leggere, che fonda il proprio elemento interattivo sulle piccole e grandi decisioni proposte a getto continuo e impreziosisce l'esperienza soprattutto sul piano audiovisivo.

L'intera avventura è “popolata” da illustrazioni molto ben realizzate e semplici animazioni che, unite all'accompagnamento musicale a tema, regalano la bizzarra impressione di stare vivendo una storia fantastica su un tavolo da gioco. Sarà anche che si decide la direzione in cui far proseguire il cammino spostando il protagonista a mo' di segnalino sulla mappa, e probabilmente la cosa è voluta, ma il mix sensoriale che ne risulta è qualcosa di davvero azzeccato. Una sorta di miscuglio fra il romanzo, il boardgame, il gioco di ruolo e l'avventura fantasiosa, che per qualche motivo mi fa venire in mente quell'altro gioco assurdo che è Crimson Shroud su 3DS (anche se, ovviamente, in termini di meccaniche siamo su due pianeti completamente diversi).

Ma perché parlo di Sorcery! con un anno di ritardo, quando oltretutto nel frattempo è pure già uscito il secondo episodio? Facile: perché quest'anno il gioco è finalmente arrivato anche su Google Play e quindi me lo sono potuto giocare sul mio caro Galaxy S II. Certo, è uscito due mesi fa e, anche se l'ho giocato e finito quasi subito, ho lasciato passare due mesi perché siamo su Outcast, ce la si prende comoda, il ginocchio fa contatto col gomito e via dicendo. Ma insomma, perché non parlarne? Tanto più che Inkle Studios ha appena annunciato un nuovo gioco! E quindi parliamo di Sorcery!: si tratta di una bella idea, sviluppata bene, dall'atmosfera azzeccata, perfettamente giocabile anche su Smartphone, pure tenendolo con una mano sola mentre si è attaccati al tram e che a conti fatti risulta molto divertente, anche se nel labirinto delle miniere devo dire che mi sono un po' spaccato i maroni.

Ha solo un problema: è Sorcery! Anzi, è il primo volume di Sorcery! Bella scoperta, eh? Eh, il fatto è che, pur nella totale piacevolezza dell'esperienza, è stato difficile scrollarmi di dosso il fatto che stavo leggendo e vivendo una storiella davvero semplice, un fantasy basico come pochi, con davvero poco o nulla di interessante da raccontare. Poi, certo, il fascino, come in ogni buon videogioco, sta tutto nelle scelte che si compiono, nel poter pasticciare riavvolgendo il racconto tramite un sistema molto comodo e ben realizzato, nelle semplici meccaniche legate a combattimenti e magie e nell'esplorare percorsi e opzioni. Ma rimane il fatto che stai leggendo una storiellina un po' del piffero, che oltretutto la divisione in episodi fa terminare proprio quando sta cominciando a succedere qualcosa di interessante. E, oh, non ci posso fare niente: a me, leggere storielline un po' del piffero annoia. Insomma, il voto che vedete là sotto prova a fare la media fra l'ottimo, ottimo, veramente ottimo lavoro di adattamento e game design e il francamente modesto racconto, che andava benissimo trent'anni fa, nel contesto di una formula all'epoca talmente fresca e innovativa da risultare autosufficiente, ma oggi è quel che è. Prendete quindi il mio voto con tutte le pinze del caso e alzatelo o abbassatelo come vi pare a seconda di quanto possa appassionarvi una storiellina fantasy un po' del piffero.

Ho letto pareri carichi di entusiasmo su Sorcery! per quasi un anno (tipo anche nei nostri GOTY). Ho pure assistito all'interessantissima conferenza dedicata al gioco durante la GDC Europe, scrivendone a questo indirizzo. Quando finalmente il gioco si è manifestato su Google Play, l'ho comprato senza pensarci un attimo e me lo sono giocato dall'inizio alla fine, pasticciando un po' con le diverse strade, ma tendendo a tirare dritto per le scelte compiute, come mio solito. Da notare che il sistema permette di conservare le scelte compiute per applicarle al secondo episodio.

Voto: 7,5