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Il terzo capitolo di The Dream Machine è nella testa di tua moglie

Il terzo capitolo di The Dream Machine, l'avventura grafica a episodi di Erik Zaring e Anders Gustafsson, non è esattamente ciò che mi aspettavo in termini di "crescita", dal momento che i primi due capitoli si erano distinti per essere alquanto brevi e facilotti. Con una certa probabilità sono io che ho fissato troppo in alta la barra delle aspettative, e per almeno due motivi diversi: la storia mi sta piacendo tantissimo e la realizzazione tecnica è strepitosa e deliziosa al tempo stesso. Dal momento che queste cose dovreste già saperle, se avete letto i miei articoli al riguardo su quell'altro sito del quale non faccio il nome, passerei subito a dirvi perché questo terzo capitolo è un po' "meh". Ma magari, invece, non avete mai sentito parlare di The Dream Machine e allora forse è il caso di fare un brevissimo riassunto.

Victor e sua moglie Alicia, incinta, si sono appena trasferiti in un nuovo appartamento, che sperano di trasformare nel loro nuovo nido. Peccato che le cose inizino da subito a filare un po' storte: messaggi enigmatici, personaggi inquietanti, scoperte ancor più inquietanti. A questo punto dobbiamo purtroppo spoilerare parte della trama dei primi due capitoli, altrimenti è dura parlare del terzo senza far sembrare questa recensione un grosso indovinello. In estrema sintesi, la missione di Victor è quella di distruggere una macchina in grado di entrare nei sogni altrui, dal momento che la macchina stessa ha preso il sopravvento sul suo creatore; per farlo, però, dovrà entrare in alcuni sogni per "sradicare" la macchina e privarla della sua fonte di nutrimento.

Il sogno nel quale è ambientato il secondo capitolo era un po' il prototipo della situazione onirica: tappeti di nuvole, statue parlanti e cose così. Questo terzo capitolo ci catapulta invece subito su una specie di nave, della quale possiamo esplorare soltanto una manciata di piccoli ambienti. Chi si aspettava finalmente qualcosa di vasto da esplorare resterà insomma deluso, e anche sul fronte dei personaggi i ragazzi di Cockroach non si sono esattamente sprecati: la nave è infatti popolata da cloni dello stesso Vincent, identici in volto e vestiti alla stessa maniera. Avrete forse intuito che il sogno in questione avviene nella testa di Alicia, che infatti è l'unico altro personaggio che incontriamo prima dell'inevitabile e fastidiosissimo "to be continued".

Passando agli enigmi, si potrebbe affermare che The Dream Machine cresce con la stessa lentezza e parsimonia con cui si allarga la sua ambientazione: in altri termini, non c'è veramente nulla di complicato né vagamente impegnativo da risolvere, tranne forse che in un singolo passaggio di uno dei puzzle. Ma forse è solo la mia estrema pigrizia mentale che non mi ha fatto capire prima come sbrogliare la questione. Per il resto, lo stile dei dialoghi, le situazioni che si vengono a creare, la tensione di fondo e la perfetta caratterizzazione dei personaggi sono ancora una volta le carte vincenti di The Dream Machine e i motivi per cui non posso non consigliarvi l'acquisto anche di questo terzo capitolo - ed eventualmente anche del gioco completo, che avrà termine con il quinto capitolo.

Voto: 8