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Il tributo alla vecchiaia di Street Fighter X Mega Man

Quella di Mega Man è una religione per soli adepti. Non ci si improvvisa megamanari da un giorno all'altro: è una dottrina severa, nella quale un singolo input sbagliato è un peccato grave, anzi mortale. Chi si tuffa sugli episodi moderni, come il 9, il 10 e questo crossover con Street Fighter, non può che rimanere senza parole, schiantandosi contro un muro di pianto e frustrazione. Del resto, la serie stessa si è evoluta intorno ai suoi fan, continuando a elaborare e a perfezionare i fondamentali del suo gameplay, dando vita a sfide sempre più diaboliche e difficili. Se volete avvicinarvi a Mega Man, iniziate consultando i sacri testi, con particolare attenzione al vangelo secondo Mega Man 2, e avrete modo di entrare nella nostra simpatica setta e capire perché, in fondo in fondo, ci piace soffrire una vita di privazioni in un level design divinamente diabolico. Benvenuti, fratelli.

In quest'occasione, però, celebriamo il giubileo di Mega Man, il venticinquesimo anniversario del blue bomber, e lo facciamo con un gioco speciale, nato dall'idea e dal lavoro di un fan e poi canonizzato da Capcom, che lo ha pubblicato con la sua benedizione. L'idea è di far incontrare l'universo di Mega Man con quello di Street Fighter, sostituendo i tradizionali robot master con alcuni fra i lottatori più noti della storia dei picchiaduro. L'esperimento, in termini di esecuzione, è una vera e propria ode al retrogaming, perché abbraccia in tutti i sensi la filosofia della serie, dal design all'estetica. I livelli sembrano presi direttamente dall'era del NES, sia per la struttura, sia per i colori e lo stile degli sprite. Per arrivare alla stanza del boss, bisogna capire alla perfezione le mosse da eseguire, imparando a conoscere i movimenti dei mostri e facendo tesoro anche della più piccola unità di energia. Se siete abituati a giochi che vi permettono di andare avanti a casaccio, o magari di superare i passaggi grazie a dei checkpoint generosi... Street Fighter X Mega Man è come la Tana delle Tigri. Qui non si scherza e ogni livello superato sarà una grande impresa, frutto di sudore e abbondanti imprecazioni. Sconfiggere un boss dopo tanti tentativi dà una soddisfazione rara, da veri videogiocatori, che racchiude in sé l'essenza del brivido che inseguono i retrogamer. In quest'ottica, questo gioco nato dai fan non ha niente da invidiare agli episodi della serie ufficiale. La raffinatezza del design non tocca le vette degli ultimi retroepisodi pubblicati da Capcom, e alcuni livelli non hanno quella scintilla di genio dei momenti migliori del blue bomber, ma la resa è comunque ottima. Inoltre, per la cifra di zero euro, il rapporto qualità/prezzo è assolutamente imbattibile.

Il secondo pregio di Street Fighter X Mega Man è la classe con cui si approccia alla nostalgia (sì, perché non si scappa, questa volta si sta parlando proprio di nostalgia). Trovare gli sprite di personaggi come Ryu, Blanka e Rolento, rivisitati secondo le buffe proporzioni di Mega Man, è un innegabile piacere nerd, così come sentire la colonna sonora, che riprende i temi dei vari lottatori, rivisitandoli secondo gli stilemi dell'era del NES. Il lavoro, pur senza i rigori dell'emulazione, è filologicamente corretto, dal suono degli strumenti alle palette scelte. È un tributo di grandissima classe, che merita di essere scaricato anche solo per i suoi meriti estetici. È un peccato, dunque, che manchino alcuni dettagli molto semplici, e che il gioco sia uscito con un'interfaccia poco chiara e con opzioni ridotte all'osso. Sarebbe stato bello avere la possibilità di salvare (anche solo per riprendere la partita in un altro momento, senza barare!), ma soprattutto di gestire i comandi con più facilità: se non giocate via tastiera, al momento non tutti i controller funzionano bene. Quello per Xbox 360 va alla grande, ma molte altre marche danno problemi di varia natura. Devo specificare che giocare a un Mega Man con la tastiera è una bestemmia al dio del gaming? Ecco, bravi.

Detto questo, a parte l'ovvio “a caval donato non si guarda in bocca”, Street Fighter X Mega Man è un download delizioso, consigliatissimo a chiunque sia cresciuto con la serie. Fa un po' riflettere come, per il venticinquesimo anniversario, l'omaggio sia partito dal progetto di un fan, e non da Capcom stessa. La speranza, naturalmente, è che l'interesse suscitato da questo gioco spinga alla produzione di un nuovo Mega Man ufficiale, che dimostri che Capcom è ancora la grande software house di un tempo, capace di ascoltare i desideri dei suoi fan e di produrre giochi con uno spirito unico. Noi, nel frattempo, omaggiamo il nostro eroe per il suo venticinquesimo anniversario, godendoci anche un po' di amarcord a base di hadoken, che non guasta mai.

Mi sono avvicinato a questo Mega Man come, da tradizione, faccio con tutti gli episodi della serie: ho rapidamente provato tutti i livelli, senza insistere, cercando di capire in che ordine affrontarli. In questo caso, oltre al piacere masochista di vedere i nuovi livelli, sono rimasto ad ascoltare i remix, che sono entrati in pole position per i futuri episodi di Outcast Sound Shower. Poi, dopo aver stabilito che era meglio partire con Ryu, mi sono sparato tutti i livelli, fino ad arrivare a quelli finali. A causa del comodo sistema di salvataggio (che non esiste), non sono ancora riuscito a finirlo, ma non appena potrò, dedicherò un pomeriggio a completarlo al 100%. In fondo è un po' come quando, ai tempi del NES, si ricominciava da capo ogni volta.

Voto: 8