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La pausa di luglio la facciamo a luglio dell’anno prossimo

Con luglio 2020 va a chiudersi la nostra terza “stagione” di Cover Story e, per la prima volta, abbiamo deciso di proporvene una anche a luglio, rinviando quindi il nostro momento di relax produttivo qua su Outcast. Come mai? Beh, la risposta sincera è che boh, è capitato. Per qualche motivo, ci siamo ritrovati a pensare a un tema estemporaneo per il mese di luglio, senza nemmeno porci il problema sull’opportunità di impegnarci o meno nell’affrontarlo, e quando poi ci siamo resi conto che avevamo sott’occhio un altro tema interessante e legato all’attualità, beh, a maggior ragione siamo andati avanti.

È un po’ quella follia in base a cui il Talarico un giorno prende, si mette lì e decide di ridisegnare da capo lo stile delle copertine per i nostri podcast, senza che glie l’abbia chiesto nessuno, senza che qualcuno lo paghi per farlo, senza che, fra l’altro, sia una componente fondamentale di quel che facciamo su Outcast. Anche perché, diciamoci la verità, quelle copertine stanno lì quasi più perché ci piace mettercele e perché fanno bella figura quando promuoviamo i podcast nel gruppo su Facebook, ma potrebbero anche non esserci e cambierebbe poco. E sa Dio se ci sono mille altre cose che sarebbe più importante sistemare o rinfrescare, qua su Outcast (anzi, lo sappiamo noi: sì, ci sono).

Ma, del resto, è un po’ lo specchio di come funzionano le cose da queste parti: c’è una piccola manciata di “doveri”, nel senso che cerchiamo di mantenere una certa periodicità, di rispettare quel minimo di promesse fatte (soprattutto ai nostri sostenitori su Patreon), di essere puntuali coi nostri podcast “di recensione”, ma poi, alla fin fine, andiamo dove ci portano il cuore e la voglia di fare. Outcast è, soprattutto e prima di tutto, un qualcosa che portiamo avanti perché ci va, perché ci gira, perché riusciamo a trovare il tempo di farlo, perché sono sveglio alle sei del mattino e sto scrivendo questo editoriale mentre il computer elabora il podcast su Persona 4 Golden. È una piccola follia e, penso, anche per questo piace a chi la apprezza.

Questo mese di luglio vedrà l’uscita dell’ultima esclusiva veramente “grossa” per la generazione di console che va a concludersi, aprendo poi le porte a un momento di pausa estivo e, successivamente, al processo di avvicinamento per una stagione natalizia molto interessante. Quando e come arriveranno le due nuove console? Daranno una qualche spallata (tecnologica, contenutistica, sul piano della distribuzione) al mercato o faranno solo da “passo avanti” naturale e omogeneo? Come si inseriranno nella situazione sociale, economica, umorale che questo 2020 ci sta lasciando addosso? A qualcuno fregherà qualcosa di Intellivision Amico, in arrivo più o meno assieme (spoiler: a me interessa)? Comprerò PlayStation 5? Tenet uscirà davvero nelle sale americane a fine luglio (e nelle nostre a fine agosto)? Quando arriva la seconda ondata? Chi siamo? Dove andiamo? Lo scopriremo solo vivendo.

Nel frattempo, benvenuti nel luglio 2020 di Outcast, in cui rallenteremo un po’ la produzione ma lo faremo un po’ meno del solito. Sarà il nostro primo nostro luglio munito di Cover Story e anche il primo nostro luglio munito di Gianni Mancini, ennesimo matto che ci ha contattati chiedendo di poter collaborare con noi e che non sono riuscito a scoraggiare dicendogli che qua non si vede l’ombra di un quattrino. Matti.

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