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La (vecchia) nuova isola degli Yoshi

Fin dal suo esordio in Super Mario World, Yoshi è sicuramente stato uno dei personaggi Nintendo più amati dal pubblico, tanto da renderlo il protagonista assoluto del quinto episodio ufficiale della saga di Super Mario, l’ultimo 2D puro: ancora oggi, a distanza di vent’anni, uno dei platform più belli che la storia ricordi. Da quel meraviglioso Yoshi’s Island ne è passata di acqua sotto i ponti. Sono usciti altri titoli dedicati all’adorabile dinosauro con la sella e gli stivali ma, almeno fino ad oggi, nessuno di questi è riuscito ad eguagliare la bellezza di Super Mario World 2. Riuscirà Yoshi’s New Island a raccogliere l’eredità del primo, indimenticabile capitolo? Cerchiamo di scoprirlo. La triste discesa di Yoshi verso il baratro qualitativo comincia fin dal secondo platform a lui dedicato, uscito su Nintendo 64. Dopo il già citato primo capitolo, l’attesa e le aspettative degli appassionati Nintendo erano ovviamente altissime, ma Yoshi's Story era un gioco veramente facile. Una roba palesemente dedicata ad un pubblico di bambini che fanno pausa tra una puntata dei Teletubbies e una de L’albero azzurro, e la cosa non migliorò con le uscite successive. Nel 2006 viene annunciato Yoshi’s Island 2 per Nintendo DS: la folla è in delirio! Sembra che Nintendo abbia fatto un passo indietro, decidendo di restituire al dinosauro la dignità che gli spetta. Ma l’allegria, purtroppo, dura poco… il gioco è dignitoso, ma siamo ancora lontani dalla magia del primo. Questo nuovo capitolo per 3DS è ancora una volta affidato ad Artoons, studio di sviluppo già responsabile (colpevole) di quasi tutti i deprimenti capitoli a cui ho accennato. Con questa premessa, difficile approcciare Yoshi’s New Island con entusiasmo ma, si sa, il cuore di un videogiocatore è come quello di un innamorato: sempre disposto a credere e perdonare. Quindi, con vero ottimismo e un po’ di masochismo, mi sono fatto assegnare questa recensione, sperando che i miei nefasti presentimenti venissero smentiti, una volta tanto.

Devo ammettere che a primo acchito lo sconforto è stato abbastanza immediato, i primi livelli del gioco mi sono sembrati davvero piatti e monotoni. Ma fortunatamente, procedendo, le cose migliorano... o forse sono io ad essermi assuefatto. Ad ogni modo, dopo poche battute, il gioco sembra prendere più ritmo. Nella speranza di azzeccarne una, i ragazzi di Artoon, per l'occasione, hanno palesemente ripreso 1:1 il capolavoro per Super Nintendo, aggiungendo qualche piccola novità come le uova giganti che, a differenza di quelle standard, possono essere trasportate una sola per volta. Queste possono essere normali o di metallo: le seconde, oltre ad avere la proprietà di demolire ogni cosa sullo schermo (cosa comune anche alle prime), permettono a Yoshi di immergersi sott’acqua, per esplorare parti dei livelli altrimenti inaccessibili. Naturalmente, in caso si trovi sul fondo marino, una volta liberatosi dell’uovo, Yoshi tornerà a galla come farebbe una cacca in una piscina.

Altro upgrade è stato dato alle mitiche angurie che Yoshi poteva mangiare per poi sputarne i semi come un mitragliatore. Ora, a parte i cocomeri classici, abbiamo quelli di fuoco, che naturalmente producono una fiammata e quelli di ghiaccio che... beh, cosa ve lo dico a fare? Le abilità del preistorico animale sono sempre le stesse: mangiando un nemico si può scegliere se ingoiarlo, producendo un uovo che successivamente potremo lanciare, o trattenerlo in bocca per sputarlo quando più ci fa comodo. Tenendo premuto il pulsante del salto, si può prolungare l’effetto dello stesso, o dare l’ormai classica “culata” premendo in basso quando si è sospesi in aria. Sempre come nel gioco originale, il compito della bestia è quello di scorrazzare fino all’ultimo livello con in groppa baby Mario. Se si viene colpiti, il piccolo idraulico volerà via in una bolla e, se non si riesce a recuperarlo entro qualche secondo, gli scagnozzi di Bowser se lo porteranno via, con la conseguente perdita di una vita.

Se nell’originale Yoshi’s Island la grafica era caratterizzata da uno stile simile al disegno di un bambino dell’asilo, in questo si potrebbe pensare più a quello di un bimbo delle elementari. Infatti, pur essendo tutto volutamente stilizzato, questa volta i fondali sono molto più colorati e tratteggiati, come se fossero disegnati con delle matite colorate. La resa sui fondali funziona molto bene, soprattutto attivando l’effetto 3D della console che, come al solito, non risulta fondamentale, ma aggiunge una gradevole profondità di campo. Sui personaggi, invece, questo effetto pastello non risulta altrettanto riuscito, se non sui nemici di dimensioni più generose, dove naturalmente si nota meglio. Il risultato è quello di avere modelli dei personaggi generalmente un po’ “pasticciati” che sembrano stonare con il resto. L’impianto audio, tralasciando i soliti effetti sonori ormai storici, ripropone il tema principale del gioco, suonato di volta in volta in modo differente per adattarsi alle varie ambientazioni. La realizzazione è buona, se non fosse che il tema in oggetto è un po’ troppo “tranquillo” e contribuisce a dare un senso di lentezza all’azione, già di per sé non esattamente frenetica.

Durante le sue molteplici trasformazioni, si utilizzano i sensori di movimento per controllare Yoshi.

Come anticipato, il gioco a conti fatti risulta dignitoso, ma l'impressione generale che aleggia per tutta la sua durata è che sia una mera espansione di quello a 16 bit. Le novità vere sono poche e tutto sommato piuttosto superflue. Per il resto, per quanto ben fatto, tutto sa di già visto, riproponendo in carta carbone quanto già fatto dal capostipite ormai quasi due decenni fa.

Il design dei livelli, ad esempio, non dà l'idea che le uova giganti abbiano poi tutta questa utilità: ci sono, vanno usate, ma sempre quando si hanno a disposizione. Non ci si può sbagliare. Anche le trasformazioni, che, sempre come nel primo capitolo, avvengono in porzioni ben specifiche dei livelli, per quanto varie e simpatiche, non sono nulla di trascendentale. In queste occasioni viene utilizzato il giroscopio del 3DS per muovere Yoshi, che di volta in volta diventa una trivella, un carretto, una mongolfiera eccetera.

Raccogliendo la super stella Yoshi corre all'impazzata anche su pareti e soffitti.

La difficoltà del gioco è in linea con tutte le recenti produzioni Nintendo, e quindi permette ai meno abili o più svogliati di raggiungere senza troppi problemi l'ultimo livello, ma crea qualche grattacapo a chi invece vuole portare a termine l'avventura al 100%. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario completare ogni stage trovando tutti gli oggetti collezionabili nascosti in ognuno di essi, che nello specifico sono cinque margherite e venti monete rosse. Inoltre, per conseguire il nostro scopo, si deve tagliare ogni traguardo con trenta stelline, oggetti che quantificano i secondi a nostra disposizione per recuperare baby Mario in caso di maltolto. Ecco, questo aggiunge notevolmente longevità al gioco, perché fin dai primi livelli si fatica non poco a terminarli trovando tutto.

In aggiunta alla modalità principale, abbiamo infine il multiplayer, che può essere affrontato con un amico anche possedendo una sola copia del gioco. I sei minigiochi non sono però disponibili da subito, ma vengono sbloccati progredendo nel gioco. Anche qui si poteva fare di più, ad esempio proponendo alcune sfide testa a testa con i vari trabiccoli in cui Yoshi si trasforma, ma no! Non sia mai! I designer hanno pensato di inserire sei modalità accessorie, per lo più inspiegabilmente cooperative, nelle quali, entro un tempo limite, si deve di volta in volta collaborare per far scoppiare più palloncini possibile, mangiare il maggior numero di nemici, fare il salto "svolazzante" più lungo e così via. Vi garantisco che non vale la pena di elencarli tutti uno per uno.

Yoshi's New Island sarebbe in tutta onestà un platform carino, se non fosse uno spudorato e sbiadito clone di se stesso. Non mi sento di stroncarlo perché effettivamente, superate le prime fasi di gioco, la curva di interesse si alza quel tanto che basta a farlo apprezzare, ma è davvero troppo poco, considerando che il primo capitolo (ancora imbattuto) è datato 1995. Voglio dire: sarebbe troppo poco anche per un DLC. Ad ogni modo, il gioco è grazioso e si lascia giocare. Non è degno di essere paragonato a un Super Mario qualunque, ma se vi piace il genere, non fatevi troppe remore ad acquistarlo, raccogliere tutto per completarlo al 100% vi terrà occupati per un bel po'.

Ho giocato Yoshi's New Island grazie a un codice download fornito da Nintendo. Non l'ho completato al 100% e mai lo farò per questioni di tempo, ma se voi ne avete in avanzo e volete dedicarvi a questa utilissima impresa, provateci: il vero divertimento sta lì.

Voto: 7