L'arte di spremersi le meningi secondo Dofus: Battles 2 HD
Prima con Dofus e poi con Wakfu il nome di Ankama Games è entrato ormai a far parte del lessico di qualsiasi appassionato di MMORPG, anche se il successo di queste due realtà all'infuori della natia Francia è piuttosto recente seppur in continua espansione. Se la formula ruolistica online continua a furoreggiare su PC e Mac con quasi dodici milioni di giocatori, sui device portatili Dofus non è mai approdato con la struttura da MMORPG ma con quella (certamente più adatta al contesto) di strategico/tower attack. Definizione forse confusa e stramba, ma che fa ben capire sia le somiglianze con gli onnipresenti tower defense (ma in questo caso siamo noi ad attaccare), sia la forte impronta tattico-strategica di questa nuova formula. Dofus: Battles 2 HD è la versione per iPad del nuovo episodio della serie, il cui primo capitolo dello scorso anno è arrivata a totalizzare oltre 300.000 download. Rispetto al predecessore la formula di gioco non è cambiata granché, ma la realizzazione grafica è nettamente migliorata e sul nuovo iPad le location dallo stile cartoonesco e vagamente deformato rendono il mondo di gioco una vera delizia per gli occhi, anche grazie all'ottimo livello di dettaglio offerto dal retina display.
Anche le semplici parti scritte su pergamena (tra l'altro tradotte completamente in italiano) e le musiche denotano la grande cura realizzativa messa da Ankama Games in questo progetto, che ricordiamo essere disponibile da alcuni giorni su App Store a 2,99 euro. Dofus: Battles 2 HD ci vede nei panni del cattivone del gioco precedente Jeff Stobbs, che, perso fra i meandri del Mondo dei Dodici, deve farsi strada tra i livelli di gioco evocando creature più o meno pericolose e pelose, evitando trappole e risolvendo puzzle dalla difficoltà crescente. Jeff è infatti il classico scienziato che non ha mai toccato la panca di una palestra in vita sua e di fatto basta uno sputo per farlo stramazzare al suolo privo di vita. Per questo, impossibilitato a combattere, deve prima catturare e poi evocare sul campo lo stesso tipo di nemici che si trova ad affrontare. La fase di cattura è proposta attraverso un piccolo gioco a incastri in cui bisogna muovere alcune sfere e spostarle in un punto esatto. Dapprima elementari, questi passaggi si fanno via via più difficili fino a diventare dei rompicapo davvero tosti e impegnativi, tanto che senza un minimo di organizzazione iniziale si rischia di dover ricominciare il tutto da capo (basta infatti un movimento sbagliato per bloccare tutto il processo).
http://youtu.be/IbXa2tySG6w
Una volta riusciti nell'intento, si acquisisce una creatura con caratteristiche proprie che possiamo poi evocare nello scontro successivo per sconfiggere i nemici. Queste fasi di tower attack sono il vero punto forte del gioco. Avendo punti mana limitati, non possiamo schierare in campo quante creature vogliamo, ma solo un numero limitato; bisogna quindi sceglierle bene sia in rapporto ai nemici fa affrontare, sia per la loro tipologia. Alcune creature sono infatti inutili contro un tipo di nemico in grado di pararle tutti gli attacchi, mentre altre servono solo per rallentare e altre per attaccare da lontano. Una volta sconfitti tutti i nemici, il nostro prode scienziato può arrivare al traguardo sul lato apposto del livello e proseguire così nel gioco. Come si può capire, le fasi di battaglia richiedono molta attenzione e una capacità strategica non comune; in certi casi bisogna addirittura dirigere i nostri mostriciattoli per farli voltare nella giusta direzione (in caso contrario marciano dritti come dei bravi scolaretti), ma in generale bisogna calibrare ogni singola mossa, anche perché, una volta annientata una prima fila di nemici, può comparirne una seconda subito dopo e bisogna quindi avere sufficienti punti mana per continuare.
Il funzionamento degli scontri è oliato molto bene e la difficoltà crescente è proposta con la giusta gradazione e senza eccessivi scossoni. Inoltre non manca un classico potenziamento del nostro alter ego, che può guadagnare nuove abilità e migliorare quelle che ha già con un'impronta ruolistica congegnata e inserita molto bene nel contesto strategico. Certo, non perdonando il minimo errore, il gioco può risultare indigesto a chi è abituato a tower defense molto più immediati e leggeri, ma gli appassionati di vera strategia andranno matti per un simile livello di sfida, per la curiosità di scoprire creature sempre nuove e per spremersi un po' le meningi come non succedeva da tempo. Brava Ankama, anche se per il prossimo capitolo vorremmo qualche trovata più originale.