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Le acide danze di Super Hexagon

Giocando a Super Hexagon, ad un certo punto sentirete un prurito nell'orecchio, che non potrete grattare a causa del momento di trance agonistica e anche perché, se lo state giocando bene, avete addosso un bel paio di cuffie. Non preoccupatevi, comunque, non avete le orecchie sporche: è solo il cervello che sta colando via.

Super Hexagon è infatti visivamente acido, minimale ed estremamente lisergico, capace di sfruttare i suoi continui cambi di direzione e le strepitose tracce audio che lo animano per rapire il giocatore in una vera e propria trance riassumibile con uno starwarsiano "percepisci, non pensare". Ogni volta che cercherete di approcciare il gioco cercando di trovargli un senso, una strategia o una logica, fallirete prima di potervi chiedere come.

Super Hexagon è un flow che va semplicemente vissuto, è una/dieci/cento/mille danze di un triangolo, disperatamente ancorato ad un esagono trasformista, che cerca di sopravvivere alle pareti che cercano di schiacciarlo inesorabilmente, continuamente e molto velocemente. Al giocatore il compito di condurre il ballo di questo triangolo, tramite le frecce sulla tastiera, come un accompagnatore invisibile di una danza mortale, incapace di evitare il drammatico epilogo.

Super Hexagon è il game over inesorabile, che arriva anche a distanza di pochi secondi dal precedente, ma senza lo spirito vessatorio di chi gode nel veder fallire il prossimo. Anzi, quella voce che ripete "again!" all'inizio di ogni nuovo tentativo è un bellissimo sprone, l'unico elemento che crede in noi in un ambiente in cui tutto ci viene contro, letteralmente, e che gioisce con noi al conseguimento di un nuovo record, di una nuova forma geometrica sbloccata.

Super Hexagon è migliorare sé stessi e i propri record costantemente, con sommo sprezzo dei primi, repentini fallimenti a ripetizione. Arrivare al massimo livello con il party di un qualunque JRPG non è niente in confronto alla soddisfazione che dà aggiungere cinque secondi al proprio record di sopravvivenza.

Super Hexagon ha sei livelli di difficoltà, di cui solo tre sono disponibili da subito, e sono Hard, Harder e Hardest. Perché se ti lamenti che i giochi di oggi sono troppo facili, non hai mai incontrato Terry Cavanagh e il suo sadismo. Ma qui non si tratta di difficoltà, o di valori quantificabili in una qualsivoglia scala.

Super Hexagon non è difficoltà. È un viaggio che va fatto, un'esperienza al limite dell'uso di stupefacenti, da consumarsi preferibilmente entro i limiti di una stanza buia, con il proprio monitor o display a un palmo dal naso e un paio di cuffie che sparano a undici l'ultimo acido tango di un triangolo disperatamente ancorato ad un esagono trasformista.

Ho approfittato della versione Steam per Mac e PC di Super Hexagon per rigiocarlo un po'. Ovviamente, qui si parla del gioco in sé: per quanto riguarda le versioni iOS, vi basta cambiare "tramite le frecce sulla tastiera" con "tramite un tocco nella direzione desiderata" et voilà. Super Hexagon è disponibile su App Store a 2,99 € e su Steam al prezzo scontato di 2 € fino al 4 dicembre. Per amore di cronaca, segnalo che le tre tracce del gioco sono disponibili qui al prezzo di due sterline. Inutile dire che ho comprato tutto ciò di tasca mia, rimettendoci circa 7 € e un numero indefinito di neuroni, ma sentendomi inspiegabilmente bene dopo ogni singola sessione da venti minuti filati, accumulando partite più o meno brevi di 60 secondi. A parte la labirintite momentanea, si intende.

Voto: 9,5