Luigi's Mansion 2 e una Pasqua che sembrava Halloween
Spesso e volentieri, come capita con film, musica e libri, associo giochi che mi hanno particolarmente colpito e mi sono piaciuti con determinati momenti della mia vita. Se il primo Luigi’s Mansion è fortemente collegato al mio appartamento al nono piano, dove facevo lo scapolotto d’oro e come console principale avevo un bel GameCube NTSC, il suo seguito è saldamente fuso con le vacanze di Pasqua del 2013, quando fresco fresco di acquisto del gioco, uscito poco più di una settimana prima, sono andato a passare qualche giorno di vacanza con degli amici di famiglia.
Purtroppo, il tempo, soprattutto la sera, non era stato molto clemente, ma per fortuna, grazie al mio fido 3DS, nei momenti di relax in uno splendido bed & breakfast vicino al Lago di Garda, ho potuto godermi la seconda avventura “spooky” di Luigi con una pace e una calma quasi irreali.
Da enorme fan del primo capitolo, attendevo Luigi’s Mansion 2 come la fanbase n di Kojima in questi giorni sta attendendo Death Stranding e, per fortuna, non ne sono rimasto assolutamente deluso. Dark Moon, ancora oggi, rimane nel mio cuore uno fra i giochi di Nintendo meglio riusciti degli ultimi dieci anni, per un bilanciamento perfetto tra difficoltà, esplorazione e umorismo, tutto condito da una colonna sonora che ho canticchiato al tempo per mesi; ancora oggi, se mi capita di risentire il tema principale, mi rimane stampata in testa per ore.
Per altro, questo secondo episodio riusciva a migliorare praticamente in tutti gli aspetti il primo Luigi’s Mansion, che, diciamolo, era stupendo ma presentava evidenti compromessi, sia a livello tecnico che di controlli, pur essendo il gioco di lancio per GameCube.
E invece, Luigi’s Mansion 2, nel suo genere, è praticamente perfetto su una piattaforma, il 3DS, che ha permesso agli sviluppatori di concentrarsi più sul gameplay e il gioco in sé, che non sull’aspetto tecnico, ottimo, eh, sia chiaro, ma sempre pensato in un contesto di console portatile dalle risorse limitate.
La trama era sì scontata ma, come sempre, molto simpatica: dopo l’apparizione della Luna Scura (il titolo USA era Luigi’s Mansion: Dark Moon), sembra che gli spiriti che infestano Cupavalle si siano dati una calmata. Non sono più pericolosi e il buon professor Srambic cerca di fare amicizia con loro. Non ha ovviamente fatto i conti con Re Boo, che spezza in sei parti la Luna Scura, e il nostro Luigi deve recarsi in cinque diverse magioni per recuperare i pezzi mancanti. Quindi, mentre il primo capitolo era fondamentalmente ambientato in una sola area, Dark Moon ci permetteva di passare dall’ambientazione medievale, alla giungla, al deserto, a climi glaciali e via così.
Credo però che, per me, un aspetto fondamentale di Luigi’s Mansion 2 fosse proprio il suo essere un gioco portatile. In quelle sere di vacanza, con un temporale che imperversava, fra tuoni e lampi un momento si e uno no, sembrava quasi il momento perfetto per godersi i versi di paura di Luigi o la colonna sonora “spaventevole”. Lì, in quel posto praticamente sconosciuto, con il viso illuminato solo dagli schermi del 3DS, mentre il resto della famiglia dormiva, ecco, era tutto perfetto.
Il gioco sviluppato da Next Level Games per Nintendo poteva sfoggiare per altro un bestiario di fantasmi “nemici” assolutamente variegato, con quasi ogni tipologia caratterizzata da punti di forza e di debolezza, da utilizzare per risucchiarli col Poltergust 5000. Il grandissimo lavoro fatto per rendere gli enigmi ambientali sempre frizzanti e intriganti, le nuove funzionalità dell’aspirapolvere-arma di Luigi e l’utilizzo sensato dei giroscopi del 3DS rendono Luigi’s Mansion 2 un vero gioiello per il potatile Nintendo.
Oltretutto, credo sia l’unico gioco, insieme alla conversione di Out Run, in cui ho tenuto per la maggior parte del tempo l’effetto 3D attivato, cosa che solitamente mina in maniera drastica la mia capacità visiva.
Credo che tutte le persone che amano Nintendo dovrebbero godersi con la giusta calma Luigi’s Mansion 2, perché era ed è ancora un gioco che sprizza nintenditudine da tutti i pori. E poi mica si vorrà arrivare al terzo episodio senza il background giusto, vero?
Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata a Luigi e ai fantasmi, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.