Outcast

View Original

Modern Warfare 3 distrugge il continuum spazio temporale

Allora, la cronologia degli eventi qua è davvero complicata. Martedì 20 marzo sarà finalmente pubblicato il – occhio, che il titolo è lungo – Call of Duty: Modern Warfare 3 Content Collection Pack #1. In esclusiva temporale su Xbox 360, come da tradizione. All'interno di questo DLC, venduto al prezzo di 1200 Microsoft Point, si troveranno quattro mappe multiplayer (Liberation, Piazza, Overwatch e Black Box) e due Missioni Speciali (Black Ice e Negotiator). Quindi, insomma, un quantitativo più che degno di contenuti. Contenuti che gli utenti Elite già hanno a disposizione, in parte da parecchio tempo: le prime due mappe multiplayer da gennaio, la seconda da febbraio e il resto da un paio di giorni. Tant'è che in giro si trovano già recensioni del pacchetto completo, ma noi ce la prendiamo comoda (e soprattutto Delu, che se ne sta occupando, deve prima finire di scrivermi la recensione di Mass Effect 3: al lavoro, sfaticato!). In compenso, alla Game Developers Conference mi hanno fatto provare proprio le ultime tre mappe, quelle spuntate su Elite il tredici marzo, dicendomi: "Oh, mi raccomando, non ne puoi dire nulla fino alle 14:00 del 16 marzo". Al che uno si chiede che senso abbia, visto che da due giorni tutti gli utenti Elite le stanno giocando, ma insomma, non sottilizziamo. Del resto la recensione non ce l'abbiamo ancora pronta, per cui tanto vale scrivere quel che ho da scrivere. Ah, dimenticavo: oggi, a Milano, nel contesto della fiera Cartoomics, quelle stesse mappe vengono fatte provare alla stampa. A partecipare all'evento ci ho mandato RuMiKa, con l'invito a realizzare uno dei suoi reportage puffettosi, con tanti bei filmati anche sulla fiera in generale, per la sua rubrica. E poi, insomma, fa anche una certa scena: voglio vedere quanti altri siti spediscono una Puffetta Rosa all'evento stampa di – occhio, che il titolo è lungo – Call of Duty: Modern Warfare 3 Content Collection Pack #1. Tzè.

http://youtu.be/pIS_I6tCH0g

Dicevamo che a San Francisco ho provato le tre mappe più recenti, quindi parliamo di quelle, tanto poi al resto ci pensa Delu (lavora, maledetto!). Black Box si immagina uno scenario che starebbe bene in un episodio di 24, con l'Air Force One, l'aereo del Presidente degli Stati Uniti d'America, che viene abbattuto e si schianta sulle colline di Los Angeles, fra le ville dei ricconi (ci sono passato a ottobre, in vacanza, e di spazio per un atterraggio di fortuna ce n'è parecchio). Ci si ritrova quindi a combattere in un ambiente piuttosto ampio, con un discreto sviluppo verticale, giostrando l'azione fra i dislivelli, sfruttando la presenza di un paio di abitazioni e appostandosi anche nella carcassa dell'aereo. Alla GDC ho provato la mappa in modalità Survival, abbattendo decine di terroristi a colpi di fucile accompagnato da un membro del team di sviluppo e divertendomi come uno scemo. Insomma, approvata. Per quanto possa valere l'approvazione da parte di uno che non gioca seriamente a un Call of Duty da... ehm... da... mmm...

Le altre due mappe provate in trasferta erano quelle appartenenti alla categoria Missioni Speciali (Spec Ops per gli amici). Mi è stato messo in mano il pad e mi sono ritrovato a giocare assieme a un giornalista americano che – incredibile ammisci! - era ancora più sega di me. Black Ice si apre con i due eroi di turno a bordo di una motoslitta follemente lanciata in moto circolare verso il fondo dell'apertura che conduce a una miniera. Uno dei due giocatori controlla la slitta e l'altro se ne sta comodamente seduto alle sue spalle, sparacchiando di qua e di là per sopravvivere a balzi, botte e continui assalti nemici. Una volta arrivati in fondo al percorso – affrontato, va detto, forti di munizioni infinite – ci si deve introdurre in una miniera di diamanti che Makarov ha trasformato in base privata per i suoi festini alcolici, affrontando una serie di cunicoli piuttosto ben costruiti in termini di pertugi, passaggi, aperture e nemici che saltano fuori dalle fottute pareti. Arrivati al dunque, scatta il momento Resident Evil: si piazza la bomba e si scappa fortissimo, facendo fuori chiunque si metta in mezzo, per uscire dalla trappola mortale e balzare sull'elicottero pronto alla fuga prima che salti tutto per aria. Galvanizzante.

Infine lei, la ganzissima Negotiator. Ci si ritrova in India, alle prese con degli avversari piuttosto scorretti che si divertono nell'immortale pratica della presa in ostaggio. L'avvio è fulminante e vede entrambi i giocatori prigionieri. Uno dei due riesce a liberarsi e deve correre in soccorso dell'altro. E l'altro? Eh, l'altro è legato, in ginocchio, ultimo di una fila di prigionieri, e si ritrova ad aspettare i soccorsi mentre osserva il suo carceriere che fa fuori a botte di colpi in fronte gli altri sfortunati. La tensione sale, il panico dilaga, ma per fortuna il compare – se non è proprio impedito – arriva al salvataggio e, superata la botta di adrenalina, comincia la missione vera e propria. Che è tostissima. Bisogna infatti ovviamente salvarsi la pelle sgominando i cattivoni, ma la costruzione della mappa è piuttosto infame, con un turbinio di agguati e, soprattutto, una sezione in cui si viene veramente sommersi dai nemici nel bel mezzo di una piazza. Aggiungiamo anche il fatto che ci viene chiesto di salvare più ostaggi possibile (e che ovviamente c'è un obiettivo/achievement/trofeo/quellaroba che pretende il salvataggio di ogni singolo ostaggio), in uno scenario in cui ogni volta che giri un angolo c'è un pazzo pronto a sparare in fronte a qualcuno, e il pacchetto-frustrazione è completo. Insomma, tanta roba e tanto divertimento. Per quel che ne capisce uno che, ehm, ecco, mmm...