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My Brother Rabbit è una delicata storia di amore fraterno

Da quando sono diventato papà, un gioco, film o qualunque opera di intrattenimento che abbia a che fare con dei bambini mi coinvolge sempre un po’ troppo. Da Heavy Rain alla prima stagione di The Walking Dead di Telltale, mi sono sempre commosso o emozionato per quanto capitava ai piccoli protagonisti, ancora peggio se la loro sicurezza o salvezza dipendeva da me.

My Brother Rabbit è una storia che parla di bambini, di due fratelli, maschio e femmina. Il titolo di Artifex Mundi inizia con i due fratellini che giocano insieme, sequenza descritta per altro attraverso dei bellissimi disegni con effetto acquerello, ma quasi subito la bimba si sente male davanti agli occhi del fratello. La corsa in ospedale è immediata ma, come in una proiezione onirica, già da subito non ci troviamo più nella realtà, ma in un mondo fantasioso e colorato, dove la bimba è diventata una piantina piccola e indifesa, avvelenata da delle bacche viola, e il fratellino il suo coniglietto di peluche.

In maniera molto intuitiva, il gioco ci spiega come sia possibile aiutare il coniglietto a portare avanti il suo obiettivo, ovvero evitare che quei frutti malefici facciano peggiorare la salute già precaria dell’esile piantina e accompagnarla in un viaggio che potrebbe salvarla. Il gameplay si basa sulla risoluzione di alcuni puzzle e il ritrovamento di diversi oggetti. Non possiamo parlare di avventura grafica standard, perché quello che dobbiamo fare è accedere a determinate zone grazie agli oggetti che vengono recuperati.

Man mano che si procede con la storia, siamo tenuti a raccogliere gli oggetti richiesti, ora per sbloccare una porta, ora per liberare un palloncino da una teca (per poi prenderlo a sua volta) e così via, mentre in alto a destra vengono visualizzati gli oggetti che dobbiamo trovare e il loro numero. Per esempio, subito all’inizio, per uscire dalla tana, il coniglio deve trovare dei pioli per una scaletta. I pioli sono nascosti nelle stanze dalla casa, magari uno è il busto di una pianticella, un altro è un bastone da passeggio e così via.

My Brother Rabbit è quindi un gioco che non fa della frenesia il proprio fulcro, anzi, il giocatore è portato ad analizzare le dettagliatissime schermate per capire dove si trovi l’oggetto nascosto che sta cercando. Un gameplay molto contemplativo, se vogliamo, quasi rilassante, spesso utilizzato in diversi titoli mobile anche da Artifex Mundi stessa, se non fosse che come storia di fondo c’è il dramma di una bimba malata.

Se da una parte è necessario trovare oggetti nascosti, dall’altra ci troviamo di fronte a veri e propri puzzle, nei quali, per esempio, è necessario ricostruire un’immagine in stile gioco del 15, o collegare degli ingranaggi con delle corde colorate, senza incrociarle, per aprire un pannello. Come sempre capita in situazioni simili, questi momenti sono un po’ separati concettualmente dal resto del gioco, ma per fortuna sono tutte sezioni che non scadono mai nella frustrazione, essendo abbordabili a livello di difficoltà.

Tecnicamente, il gioco si presenta come un’opera artistica disegnata a mano, con uno stile molto surreale a base di esseri grotteschi, teiere enormi con gli occhi e la bocca e arcobaleni che irradiano di colore le ambientazioni. Nonostante le schermate, quasi fisse, siano infarcite di oggetti, non risulta mai complicato trovare quelli che ci servono veramente, basta solo un po’ di attenzione.

La colonna sonora, al pari dell’impianto grafico, è azzeccatissima per il gioco in oggetto. Le musiche di Arkadiusz Reikowski sono dolci, calme, a volte oscure, ma non sono mai opprimenti o noiose. Con il progredire del gioco, durante il viaggio del nostro coniglietto, ci viene spiegato cosa stia succedendo al di fuori di questo bellissimo mondo colorato, nella dura realtà.

Anche queste cutscene sono illustrate con disegni pennellati, come la sequenza iniziale, e descrivono la situazione di una famiglia alle prese con la malattia della piccola bimba, tutto senza dialoghi o testi, semplicemente con le, bellissime, immagini. Tutto è davvero molto dolce, molto intimo, e il coniglio, che esiste sia nel mondo fantastico sia nella realtà, è una sorta di tramite fra i due piani, l’eroe che da una parte intraprende il viaggio per salvare la vita alla piantina e dall’altra è l’oggetto che la bimba abbraccia per sentirsi al sicuro.

My Brother Rabbit è stato un’esperienza molto bella. Certo, bisogna apprezzare un minimo questo genere, che si basa sul trovare oggetti sparsi nelle schermate e risolvere puzzle, ma il lavoro fatto da Artifex Mundi è davvero molto buono, così delicato che, se si vuole un qualcosa per fermarsi e rilassarsi, è una scelta da tenere assolutamente in considerazione.

Ho giocato a My Brother Rabbit grazie ad un codice Steam inviatoci dallo sviluppatore. Ho apprezzato davvero tanto la storia e il legame tra i due fratellini e quando guardavo le espressioni dei genitori, provavo un groppo alla gola. Il gioco è in inglese, ma solo per i menù iniziali, dato che non ci sono dialoghi o testi da leggere. My Brother Rabbit, oltre che su PC, è disponibile su PlayStation 4, su Switch e su Xbox One.